Il lupo e l’agnello
Erano giunti a un rivo stesso il lupo
e l’agnello, sforzati dalla sete.
Di sopra stava il lupo,
e in giù, basso basso l’agnello.
Dalla gola insaziabile
in quel punto aizzato il malandrino
mise innanzi un pretesto di lite.
«Mentre bevo, perché
tu l’acqua mi fai torbida?»
E, di converso, quel che dà la lana,
isbigottito: «O lupo
scusa, come posso io
far quello che tu dici?
dopo di te l’acqua ai miei sorsi scende».
Dall’energia del vero contrariato
il lupo ribatté:
«Son già sei mesi che di me sparlasti».
E l’agnello risponde: «Veramente
non ero ancora nato».
Grida il lupo: «Per Ercole,
di me sparlò tuo babbo!»
E sì l’abbranca e iniquamente sbrana.
È una favola scritta per quegli uomini
che gli onesti contristano
con imbrogli e pretesti.
di Fedro