Gemini: con La volta buona la resurrezione della fenice

Gemini sta per tornare! Infatti il 24 novembre uscirà il nuovo singolo dal titolo La Volta Buona, per la WhiteStudio 2.0 di Simone Bertolotti. Il brano, segna così il grande ritorno per Antonio Sambalotti, che torna per una nuova avventura, ma questa volta in solitaria, confermando però il nome Gemini. Una rinascita per il cantautore nativo di Anagni, che, con questo brano, torna e si regala un nuovo inizio. Una nuova veste più cantautorale e libera per Gemini, che con La Volta Buona punta a regalare nuove emozioni continuando a inseguire il suo sogno. Un nuovo inizio per un cantautore che ha tanto da dare ed è pronto ad emozionare ancora una volta.

Gemini riparte con un nuovo percorso, ma questa volta in solitaria…

Esattamente! Torno con un progetto in solitaria ed è una cosa nuova. Tuttavia, con questo progetto riparto da me e con un nuovo brano a cui tengo particolarmente. Quando sei in un gruppo, sei alla continua ricerca di consensi ed è più facile distribuire le responsabilità, ma in questo caso invece tutte le cose le decido io e la responsabilità è tutta mia. Per me è una nuova avventura ed è una cosa diversa rispetto al passato. È un nuovo inizio artistico e personale!

Un’emozione completamente diversa rispetto al passato: un conto il condividere il palco con i membri di una band e un altro è lo stare da soli…

Sicuramente c’è un’emozione diversa. Condividere il palco ti aiuta anche a stare tranquillo durante i live. Oggi però ho una nuova consapevolezza e una nuova squadra, che mi segue e che mi aiuta a migliorare. Anche se dietro le quinte, ho tanta gente che crede in me e in questo progetto. Sto sempre in una squadra, ma riparto con una nuova linfa e una nuova consapevolezza.

Gemini rimane però il tuo nome, anche se il progetto cambia. Come mai questa scelta?

Innanzitutto Gemini nasce dal mio segno zodiacale: Gemelli. All’inizio, la scelta fu anche perché eravamo due fratelli, diversi ma complementari. Poi, l’ho identificato come un qualcosa da condividere, come appunto in una squadra. Infine, Gemini racchiudeva questa doppia identità, quella mia personale e quella da artista in contatto con gli altri. Gemini è forse la parte migliore di me. Era giusto per me continuare con questo nome!

Oltre ai cambiamenti strutturali, c’è anche un cambiamento nella musica e a cosa dare più importanza…

Io ho cercato di fare sempre quello che più mi piaceva e più mi veniva spontaneo. In passato, ci sono state delle possibilità e delle occasioni, come con il tormentone o il brano natalizio. Insomma, ci adeguavamo alle occasioni che capitavano. In questa fase però, mi voglio dedicare più al mio lato cantautorale, lasciando un’impronta più decisiva e parlare di argomenti più attuali e importanti. Per questo nuovo singolo, con la mia squadra, abbiamo cercato anche di dare un sound più attuale e con uno sguardo a quello che girava in Europa.

Tra le novità di questo progetto, anche la collaborazione con Simone Bertolotti…

Lui ci ha ascoltato e questa canzone gli è piaciuta molto. Si è occupato della produzione e dell’arrangiamento. Insomma, ha curato il nuovo sound di Gemini. Lui è un grande arrangiatore e un grande professionista. È un onore lavorare per questo singolo così importante, con un professionista così grande.

La volta buona è il titolo di questo singolo: un brano di rinascita, di rivalsa e soprattutto un inno di speranza a trovare la volta buona…

È un brano dedicato principalmente alle donne, ma anche alle persone che non si vogliono mai arrendere e che continuano a inseguire i propri sogni. Come metafora è stata utilizzata il calcio femminile, soprattutto perché il calcio è ancora visto come sport prettamente maschile. È un brano dedicato alle donne anche perché senza le donne non potremmo vivere.

La storia della musica italiana è ricca di artisti che hanno esplorato con successo l’universo femminile: da Vasco Rossi a Franco Califano, da Ivano Fossati a Enrico Ruggeri e passando per Franco Battiato. Ecco, ti sei ispirato a loro per scrivere un pezzo del genere?

Mi sono ispirato a loro e anche ad altri grandi artisti. Ecco, avevo quasi paura di scrivere una canzone sulle donne. Ma ascoltando le donne e ascoltando anche questi grandi artisti, ho capito sempre più il loro affascinante mondo. Sally di Vasco è uno dei brani che mi ha convinto a scrivere il pezzo.

Come mai però hai voluto raccontare i sogni e i sacrifici delle donne?

Parlando con le donne, ho sentito l’esigenza di raccontarle. Non sono situazioni che vivo in prima persona, ma sono cose di cui è giusto parlare, anche da uomo. Era da tempo che volevo scrivere una canzone così, ma non ci riuscivo. Non riuscivo a immedesimarmi, anche perché le donne hanno un modo e un mondo completamente diverso da quello maschile. Spero di aver compreso qualcosa e di essere riuscito a portare un giusto contributo.

È un brano dedicato alle donne, ma con un titolo così, in realtà, in tanti ci si possono ritrovare?

Esattamente! È sicuramente un inno per tutti, parlo nello specifico di donne, ma parlo anche a tutti coloro che devono rialzare la testa e raggiungere i propri obiettivi. Arrivare alla volta buona ed esaudire i propri sogni. È successo anche a me e con questo brano sono ripartito da me stesso.

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