Tellus – nuova configurazione nella ceramica contemporanea

Con la mostra “Tellus – Nuova configurazione nella ceramica contemporanea”, la rassegna “Dell’umana dimensione. Arti e Visioni contemporanee lungo la via Emilia”, fa tappa alla galleria ipogea di Villa Ferrari – Biblioteca L. Sepùlveda di Castelnuovo Rangone (MO).

Il nuovo polo culturale di Villa Ferrari sì conferma così incubatore e luogo di costruzione artistico-culturale importante per la vita del paese e riferimento per la provincia, oltre che per una serie di artisti che si stanno avvicendando nel lavoro di valorizzazione artistica che il Comune di Castelnuovo Rangone ha scelto di supportare.

A distanza di sei anni dalla mostra tenutasi al castello di Levizzano Rangone (MO), “Ceramica contemporanea. Nuovi maestri”, era desiderio dell’Associazione culturale Ricognizioni sull’arte riprendere idealmente il filo di una mappatura puntuale circa la ricerca e le diverse poetiche, che emergono dal confronto tra i linguaggi contemporanei ed il media ceramico.

Il percorso espositivo comprende opere di Andrea Capucci, Alessandro Gallo, Livio Scarpella, Simone Stuto, Giulia Seri, Serena Zanardi, Li Zhuwei, Laura Rambelli, Alessandro Formigoni, Francesco De Molfetta.

L’inaugurazione si terrà sabato 16 marzo alle ore 16.00. Seguirà un concerto dei “De Android”.

Alessandro Formigoni, Mandria, gres smaltato, particolare dell’installazione

«Dopo “Intermezzo”, la personale di Zeno Bertozzi, in questa stessa sede espositiva sono portati all’attenzione dei visitatori le ricerche di dieci artisti contemporanei che lavorano con terracotta, porcellana e ceramica, nell’intento desiderato di non concludersi con questa esperienza di mostra, ma di poter passare, tra qualche tempo, nuovamente il testimone per l’indagine e lo studio di altri autori e altre poetiche», scrive Alessandro Mescoli, curatore con Giorgia Cantelli, Massimiliano Piccinini e Marcello Bertolla.

Andrea Capucci, La luce dentro le cose, 2024, terracotta invetriata, 31x30x15 cm

«L’arte contemporanea, un piacere per gli occhi e per la mente, a Castelnuovo Rangone ormai è di casa; con Tellus approda a Castelnuovo Rangone, e di questo ne siamo fieri e orgogliosi, una importante mostra di ceramica contemporanea con autori internazionali», dichiara l’Assessore Stefano Solignani.

«L’arte moderna, da Picasso, a Melotti, Ontani, Mainolfi, Bertozzi e Casoni, ha sempre impastato, cotto, decorato seguendo un antico rituale che affonda nella notte dei tempi. C’è stata un’età dell’oro: ad Albisola, anni ‘50-’80, figli artistici di Tullio Mazzotti, il noto Tullio D’Albisola: Arturo Martini, Asger Jorn, Enrico Baj, Emilio Scanavino e il già citato Lucio Fontana. Una stagione meravigliosa, di libera creatività e utopia. Perché la terra è erotica. L’erotismo del rituale sciamanico della cottura del raku, tra caldo, fumo, luce e odore; la sensualità delle porcellane di Meissen, da accarezzare come pelle diafana, brividi al tatto, creature sbarazzine, provocanti e impertinenti alla vista», si legge nel testo di Marcello Bertolla.

Serena Zanardi, Biancomangiare, terracotta policroma tempera, cenere e ruggine

«Mezzo espressivo versatile quanto pochi altri, la ceramica è scelta dagli artisti selezionati per questo evento in maniera prevalente o, in alcuni casi, esclusiva.

Il termine ceramica è usato in questa sede in un’accezione estesa, comprendendo anche il gres o la porcellana, come specificato parlando dei singoli artisti del focus che segue.

Il dialogo a cui accennavamo introducendo queste righe non è pensato con un confronto serrato quanto piuttosto nel dare spazio alla ricerca di ciascuno e nel tentativo di metterne in evidenza i tratti caratteristici», scrive Domenico Iaracà.

Livio Scarpella, Atteone, 54x38x52 cm, ceramica, 2023

«La ceramica infatti è prima di tutto uno strumento mentale, qualcosa che dona un valore sacro al tempo e alla consequenzialità, a ciò che va fatto quando ancora può essere fatto. Un’elementare accettazione di regole vitali dell’esistenza, ma anche la sperimentazione di un potere generativo», dichiara Alessandro Degl’Antoni.

La mostra pone l’accento su alcune delle voci più interessanti della figurazione nella ceramica contemporanea.

Nella galleria dei sotterranei di Villa Ferrari vengono presentate le opere di autori che esplorano attraverso il media ceramico la rappresentazione dell’uomo e i suoi rapporti con l’ambiente, le tendenze narrative ed il segno antropico. L’anatomia, l’ironico ed il grottesco. L’immaginario.  Con questa esposizione gli artisti dimostrano la capacità della ceramica di ricoprire il ruolo di media raffinato esattamente come il marmo ed il bronzo per la scultura e le altre arti maggiori. Gli artisti, di rilievo internazionale, provengono da Italia, Cina e Stati Uniti.

Per l’occasione sarà prodotta una piccola edizione di Blurb, come libro e catalogo della mostra, curata da Marcello Bertolla acquistabile online. Nei testi che accompagnano il catalogo, Domenico Iaracà, Marcello Bertolla e Alessandro Mescoli analizzano e descrivono le opere per guidare i visitatori nel percorso di mostra, differenziandone gli aspetti simbolici, narrativi ed autoriali. Alessandro Degl’Antoni presenta la sua riflessione riguardo la presenza della ceramica nel quotidiano.

Simone Stuto, Qui ritorna, terracotta, cm 8x36x11, 2022

Per informazioni: T. +39 059 534874, cultura@comune.castelnuovo-rangone.mo.it, www.comune.castelnuovo-rangone.mo.it.

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