Roberto Sannino, autore del libro ”Il Re delle Antilopi”. L’intervista

L’autore Roberto Sannino in arte iago ci presenta il suo nuovo lavoro editoriale: “Il Re delle Antilopi”. È la natura il tema cardine di tutta la lettura, in particolar modo la Savana africana e il modo in cui essa cambia e si evolve. Getro e Anipe: un leone e una gazzella. Un legame forte e innaturale che va a muoversi contro l’ambiente tradizionale. L’evoluzione e l’adattarsi al nuovo stile di vita e al nuovo mondo, per questo motivo può tutto questo abbattere ciò che l’evoluzione è stata in grado di creare e costruire? Un viaggio che si alterna tra la vita e la morte, andando a fondere con maestria la fiaba e la favola, suscitando nel lettore tale curiosità e intrigo. Ma soprattutto che porterà alla riflessione sulla natura e sul modo in cui dovremmo imparare a prenderci cura del mondo animale.

Sinossi: Getro e Anipe. Un leone e una gazzella. Un legame innaturale che muove contro la tradizione di un ambiente condizionato dall’istinto. Può un sentimento nuovo abbattere millenni di evoluzione? Sullo sfondo mutevole della Savana africana la storia dei due strani animali tenta di rispondere a questa semplice domanda. Lo sviluppo della vicenda è accompagnato dalla crescita del felino che gradualmente prende coscienza della sua diversità. È un viaggio nell’assurdo, dove vita e morte respirano la stessa aria e dove il dubbio è la sola certezza concessa. Questa “fiabola”, ibrido tra fiaba e favola, è un inno in lode a quegli animi coraggiosi che contro ogni avversità rivendicano il possesso della loro vita, della loro scelta, del loro sapersi abitare.

Com’è nata l’idea del libro?
Sono emotivamente vicino alle minoranze, alle quali appartengo dato che sono un poeta. Necessitavo di un espediente fuori moda, che mettesse al centro una volontà unica, definitiva, mai considerata. L’amore tra Getro e Anipe, un leone e un’antilope, va oltre le speculazioni sui gusti sessuali, qui nasce una nuova tradizione. Un salto evolutivo che sbrana il dettame naturale creandone uno nuovo. Le parole viaggiano meglio se dette dagli animali.

Un libro che porta a far riflettere sul mondo degli animali e della natura. Dove vuole condurre i suoi lettori?

Riflettere nel senso di illuminare in modo dinamico la vita e le scelte. Questo romanzo non forma ma informa, l’aspetto ecologico e il rispetto per madre natura sono secondari, anche se chiaramente emergono. Il viaggio che vorrei proporre è spirituale, per far apprezzare il percorso più che la meta, la mappa ti dice come arrivare non se arriverai. Per essere Getro o Anipe, lo sforzo da effettuare è accettare, magari solo una volta, di vedere il mondo con i loro occhi. Il distacco non porterà alla comprensione di una storia così strutturata. O si accetta di stare lì o è meglio non leggerla.

Quale sarà il suo prossimo viaggio letterale?

A breve usciranno Chartago Delenda Est per Eretica Edizioni, poesie scomode, stravolgenti e visionarie e La Cronologia del Suono Booksprint Edizioni dove parto dalla canzone dantesca per arrivare al verso liberato di oggi, evidenziando il passaggio dalla rima forzata al piglio individuale. In quarta c’è un prezioso commento di Pupi Avati. La biglietteria è ancora aperta, sto preparando un altro romanzo. Separo la mia attività in due situazioni: scrivere libri, portarli in giro. La mia idea perennemente nuova è data dagli eventi di scrittura poetica in presa diretta, incontri in cui, stimolato dalle persone scrivo riflessioni, versi, aforismi inediti che poi regalo ai presenti. È un personale modo che mi consente di uscire dal libro che reputo, più un punto di partenza che un arrivo. Come lei ben sa, oggi tutti possono pubblicare un libro, pochi possono arrivare alla vera essenza delle cose. Da maggio riprenderò le uscite, presentazioni e performance dal vivo. Non sarà certo un algoritmo a dirmi cosa sia meglio fare.

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