Panni sporchi per Il re della giostra! Marco Paoli

Sarà in scena il 14 maggio alla Sala Petrolini di Castel Gandolfo, dalle 21, Panni sporchi – ve ne abbiamo dato notizia qui – l’opera teatrale scritta da Marco Paoli che nell’occasione calca il palcoscenico con Francesca Olivi, Giorgia Fabiani, Manuele Pica, Marta Marino. Le musiche, parte interattiva dello spettacolo di Simone Gamberi e Band & Theatre Company. La regia è affidata a Simone Precoma.

Paoli è attualmente D.A. del Microscena di Borgo San Lorenzo (FI) e recentemente ha pubblicato il suo primo romanzo, Il re della giostra, per La Scriveria, che ha partecipato alla kermesse Libri al mare di SBS Comunicazione. Con questa intervista vogliamo conoscere meglio Marco e il suo libro.

Ciao, e grazie per aver accettato l’invito. Chi è Marco Paoli (oltre la biografia)?

È un teatrante nel vero senso del termine. Amo il teatro in ogni suo ambito. Dalla scrittura alla scelta del testo all’idea di allestimento, la costruzione delle scene, le luci per giungere all’organizzazione della tourneè. Amo viaggiare e entrare nei teatri, assorbirne l’energia e la magia, Il contatto col pubblico che si rinnova ogni giorno è linfa vitale, irrinunciabile.

Amo leggere e scrivere. Il fermo obbligatorio dettato dalla pandemia mi ha dato modo di scrivere un libro che albergava nella mia testa. Un libro che però nulla ha a che vedere con la vicenda che lo ha generato.

La giostra sembra una metafora della vita, è possibile che si abbia paura di viverla?

La vita va vissuta, non abbiamo alternativa. Un regalo da scartare con curiosità e vivere a pieno. La fine è certa, il percorso accidentato. Ma nessuna esperienza può essere negativa se la si vive in funzione del miracolo costituito dalla vita.

Il re della giostra è colui che non ha paura di vivere o forse si nasconde dietro l’idea di se stesso?

Il re della giostra ha le idee chiare. Il re della giostra è un Dio, o un regista, un direttore d’orchestra. Un musicista, il genio della lampada. Un giostraio. È colui che decide, assumendosi la responsabilità, cosa debbono fare gli altri. È colui che con un gesto da il via all’alternarsi delle varie esistenze. Gioca col mistero della vita assegnando dei compiti. Non corregge. Consiglia, non giudica, osserva.

Il libro è una biografia?

Il re della giostra è un viaggio in luoghi conosciuti dove agiscono personaggi immaginari. Mi piaceva l’idea di far agire i miei personaggi in luoghi in cui avevo viaggiato. Ciò mi ha permesso di ambientare le vicende del protagonista delle varie vite a lui assegnate in ambiti a me familiari e credibili la dove la storia narrata poteva assume connotati surreali.

Scrivere per il teatro è diverso che scrivere un romanzo?

Sono due cose molto diverse. La dinamica teatrale deve passare attraverso il dialogo che non deve essere esplicativo ma deduttivo. Il linguaggio teatrale non può essere descrittivo. È una descrizione dialogica di personaggi e situazioni. Il dramma si articola in scene che possono non avere una logica apparente per poi giungere al nodo catartico. Il linguaggio narrativo invece conduce per mano il lettore in un mondo in cui la descrizione è elemento portante dello svolgersi della trama.

L’appuntamento con Marco Paoli è al Microscena di Borgo San Lorenzo o a Castel Gandolfo con il suo Panni sporchi il 14 maggio!

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