Oltre la strada la speranza, incontro con Suor Rita Giaretta

L’Azione Cattolica di S.Erasmo e il Presidio Libera di Formia per una festa delle donna di riflessione.

La donna ha ormai ottenuto il voto, moltissime donne lavorano al pari degli uomini, molte discriminazioni sono state superate e addirittura nelle ultime elezioni politiche il 30% del Parlamento sarà rappresentato dal mondo femminile. A cosa serve allora continuare a festeggiare la festa della donna? Perché non esiste la festa dell’uomo? L’8 Marzo non è la festa delle mimose e neanche delle cene tra donne, è una giornata di riflessione, di memoria e di ricordo. Un’occasione, purtroppo la nostra società ha spesso bisogno delle ricorrenze per fermarsi a pensare, per riflettere e mettersi in ascolto di chi non ha voce.

 

Venerdì 8 marzo alle 19 nella sala S. Probo della Chiesa di S. Erasmo sarà proprio una di queste occasioni. L’Azione Cattolica della Parrocchia e il Presidio Libera di Formia organizzano un incontro dal titolo “Oltre la strada la speranza” con ospite Suor Rita Giaretta, fondatrice di Casa Rut a Caserta.

 

Donna coraggiosamente impegnata da anni con le sue consorelle per la liberazione delle ragazze dalla schiavitù della prostituzione forzata, una vergognosa violazione dei diritti umani che procura una smisurata sofferenza a centinaia di migliaia di ragazze anche minorenni e di donne, che avviene sotto gli occhi di noi tutti con la pressoché totale indifferenza delle istituzioni.
Sulla “carta” da anni è stata abolita la schiavitù, in realtà, in un contesto di migrazioni di popoli, oggi, in maniera drammatica ci troviamo di fronte ad una nuova e ignominiosa forma di violazione dei diritti umani: la tratta degli esseri umani, in particolare di donne e minori, a scopo di abuso sessuale. Le catene non sono visibili, ma la riduzione in schiavitù è reale. In Italia, secondo alcune statistiche, si parla di 25-30 mila donne immigrate costrette a prostituirsi in strada, in appartamenti o in altri locali, mentre dall’altro versante si calcola che siano circa 9 milioni i clienti italiani. Di fronte a tale e inquietante forma di offesa alla dignità dell’esser umano, in particolare della donna, una comunità religiosa, operante a Caserta dal 1995, si è lasciata interpellare e provocare per ricercare e attuare cammini di riscatto e di liberazione a fianco di queste giovani donne. Nei dodici anni di presenza a Caserta, la Comunità Rut fondata da Suor Rita e le sue consorelle, in fedeltà alla missione dell’Istituto “promozione umana e cristiana della donna”, ha accolto più di 260 giovani, molte delle quali incinte. Casa Rut è diventata per loro spazio di vita e di speranza perché oltre la strada la speranza c’è.

 

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