Listen to the voice of Villages, dopo tre anni dalle radici ‘rurali’ sbocciano fiori

Listen to the voice of Villages, dopo tre anni dalle radici ‘rurali’ sbocciano fiori – Listen to the Voice Of Villages – Costruire esperienze da raccontare: percorsi di turismo rurale in Europa Centrale


Il progetto

 

Il progetto europeo Listen to the Voice of Villages dalla durata triennale (2009 – 2011) era coordinato dalla Provincia Autonoma di Trento, capofila di sei stati europei (Slovenia, Polonia, Repubblica Ceca, Germania e Austria) con partner l’Università degli Studi di Trento e la Società Consortile Langhe Monferrato Roero in Provincia di Alessandria. Il progetto è nato per sviluppare un modello di turismo sostenibile in particolari aree rurali d’Europa; si sono individuate delle strategie innovative di governance con il coinvolgimento attivo delle realtà locali e si sono testati i progetti pilota in specifici territori caratterizzati dalla marginalità geografica, economica e sociale. Zone rurali che soffrono problematiche di spopolamento, bassa competitività, ma con attrattive intrinseche inespresse a livello ambientale e culturale, non valorizzate a livello economico-turistico. Ricchezze che vengono così inserite e rivalutate come opportunità di sviluppo turistico sostenibile. In Trentino sono stati coinvolti la valle del Chiese, Valle dei Mocheni Tesino e Vanoi.

 

 

La conferenza finale

 

La conferenza finale, tenutasi il dicembre scorso a Trento, ha restituito i risultati conseguiti sui territori coinvolti da Listen to the Voice of Villages. La mission del progetto è metaforicamente sintetizzata dal gadget donato a partner e partecipanti. Dalla terra di un piccolo vaso, piantando i semi e curandone la crescita sbocciano girasoli, grandi fiori. Questa la chiave del progetto: la cultura non solo conserva ma promuove l’essenza del territorio, la sua identità. Dalle radici, dal patrimonio rurale e dalle sue peculiarità fioriscono le ricchezze per la promozione e la valorizzazione del territorio anche a livello turistico.

 

I cambiamenti nelle abitudini di consumo degli utenti registrano un’evoluzione; il concetto di vacanza non è solo quello dello svago, ma anche di esperienza di vita. Si sviluppano così nuove forme di turismo rurale per incontrare la domanda di un turista alla ricerca di un rapporto diretto con i luoghi visitati, con il territorio e la sua memoria storica, la sua cultura e il suo ambiente. Il turista non è solo spettatore ma diventa protagonista di un contesto che valorizza e rivela la propria essenza.

 

Si punta al contatto con la natura e i suoi tradizionali ritmi, si sviluppano attività esperienziali con percorsi che rivivono la storia e la tradizione dell’artigianato locale per riscoprire sapori e profumi, per l’arricchimento personale. “Il momento conclusivo della conferenza finale Listen to the voice of villages vuole rappresentare il rilancio delle risorse dei territori, il punto di partenza per capitalizzare le esperienze progettate e ora raccontate dopo tre anni di sperimentazione”, sostiene Lara Torghele, referente del progetto Listen.

 

Grazie all’approccio botton up, dal basso verso l’alto, con il coinvolgimento delle organizzazioni locali, sia pubblici che privati, è stata garantita solidità e continuità al progetto. Attraverso l’individuazione dell’anima rurale, non inserita nello sviluppo del turismo tradizionale, e i nuovi strumenti di governance si è progettata una forma di sviluppo sostenibile commisurata alla specificità del territorio.            .

 

Risultato: la competitività e recettività territoriale aumenta, rispettandone l’identità, la sostenibilità ambientale e sociale.

 

La filosofia del progetto può dirsi affermata con successo: si sono coniugati i concetti di management territoriale, sviluppo e eco-sostenibilità, si sono diffuse best practices ed il valore aggiunto per la riuscita e la solidità futura dei lavori si ripone nella fiducia reciproca tra i partner. Le decisioni condivise e la consapevolezza nelle attività progettuali hanno permesso di elaborare un innovativo prodotto turistico che mette al centro l’autenticità locale di ogni singolo territorio. Terminato il progetto le organizzazioni coinvolte proseguiranno le attività e svilupperanno autonomamente proprie proposte di turismo ecosostenibile. In Trentino la Valle del Chiese, la Valle dei Mocheni, Tesino e il Vanoi  testimoniano il vantaggio di fare sistema col territorio stesso e la costruzione e la gestione di destinazioni turistiche in ambito rurale. Queste realtà hanno accolto, infatti, la sfida lanciata dal progetto Listen to the Voice of Villages e plasmato un’offerta turistica sostenibile alternativa e vincente.

 

Ruralità e identità sono le fondamenta della crescita sociale e di sviluppo espresse anche dall’assessore all’Agricoltura Turismo e Promozione Tiziano Mellarini, in presentazione di “Mondo Contadino”, primo Festival dell’enogastronomia rurale a Roncone: “Il Trentino non potrà fare a meno in futuro della ruralità, pena la regressione della propria storia e identità”.

 

 

Valle del chiese

Il contributo di tutta la valle alle esperienze rurali

 

Esemplare il nuovo metodo di governance su medio – lungo periodo della Valle del Chiese: il tavolo nato durante il progetto è diventato operativo, con aumento di responsabilità e creatività degli attori coinvolti verso lo sviluppo del turismo sostenibile locale. “Ora soggetti quali il Consorzio turistico locale, l’Ecomuseo e il Bim, hanno ulteriormente potenziato la collaborazione dando vita a Esperienze di turismo rurale e sono in continuo dialogo”, spiega Fabio Sacco, partner del progetto stesso e ora direttore del Consorzio turistico valle del Chiese.

 

Vincente la collaborazione delle organizzazioni che hanno redatto un ricco programma di attività; il visitatore incontra in modo autentico la realtà storica e culturale valligiana, viene a conoscenza del lavoro delle api e della produzione di miele e cera, ha la possibilità di seguire workshop esperienziali, come “L’albero racconta”, per conoscere i segreti degli alberi celati dalla corteccia, l’orto della strega Brigida che svela le proprietà terapeutiche di piante millenari. E ancora le proposte di Esperienza Rurale che rilanciano il sentiero etnografico del Rio Caino: si ripercorrono gli insediamenti artigianali d’altri tempi e la cultura contadina, dalla visita all’antica fucina del fabbro ferraio, alle fornaci per la produzione della calce e al vecchio mulino.

Spazio anche all’enogastronomia: assaggi di cibi locali e sani prodotti secondo la tradizione, dalla polenta, alla Spressa Dop, al radicchio dell’orso e al miele, che fanno gustare l’essenza della valle del Chiese.

Valle dei Mocheni

Tra i quattro elementi, l’acqua guida i turisti

 

Dirigendosi verso le montagne più a Est del Trentino si percorre la seconda area pilota del progetto Listen to the Voice of Villages, la valle dei Mocheni, dalla forte identità grazie all’etnia di origine tedesca e dal suggestivo paesaggio boschivo. Si pensa a un turismo non di massa, ma “dolce” che privilegi l’ambiente naturale, che è la principale ricchezza della valle, e lo mantenga quanto più possibile incontaminato. Le iniziative sviluppate si inseriscono in un tessuto imprenditoriale e turistico che da tempo possiede competenze e professionalità sul territorio; si sono ripensati attrattive e prodotti turistici già esistenti per ottimizzare le risorse mochene e far emergere il genius loci della storia e della cultura valligiana. Il gruppo di lavoro locale della Valle è protagonista di “Vision H2O”, l’acqua come filo conduttore delle molteplici attività ludico-sportive. Si tratta di un parco esperienziale che declina e valorizza le risorse territoriali in percorsi sensoriali: il simposio artistico mette a confronto un gruppo di artisti del legno nella creazione degli Albi, i tradizionali abbeveratoi alpini; la guida turistica esperienziale accompagna il visitatore alla scoperta dell’unicità della Valle dei Mocheni a livello naturalistico, culturale, enogastronomico; il catalogo delle microesperienze supporta le visite al Fersina e al lago di Erdemolo; l’installazione della segnaletica in punti strategici promuove le attività e il progetto; con laboratori nei musei famiglie e bambini viaggiano nella cultura e nelle tradizioni dei Mocheni. Momento culmine del progetto la manifestazione “Notte Bianca”, summa e lancio per tutte le iniziative fatte e da realizzare fino al 2020.

 

Tesino – Vanoi

 

La storia: la prima guerra mondiale tra immagini e sentieri

Imponente e centrale, la catena del Lagorai è la protagonista del progetto per il Tesino e il Vanoi. Per il suo ambiente incontaminato e per l’eredità storico-curale della Grande Guerra vissuta nel Tesino e nella Valle di Vanoi è stata creata una specifica guida turistica “La montagna racconta”. Il visitatore può percorrere i dodici itinerari, accompagnato dalle informazioni più strettamente tecniche e arricchito da diari, fotografie e testimonianze dei soldati che hanno combattuto sulla linea di confine, testimonianza delle vestigia storiche.

 

La rappresentazione teatrale Tempo de la Guera ha dato il via agli itinerari per il versante del Vanoi: storie di donne e bambini costretti ad andarsene a seguito dell’occupazione, le loro paure e l’incertezza sul futuro; per la parte del Tesino l’inaugurazione coincide con la messa in scena di Il sogno di Carzano, che narra di un avvenimento significativo che avrebbe potuto addirittura cambiare il corso della Grande Guerra, protagonisti il maggiore Filzi e l’ufficiale bosniaco Pivko.

 

In questi territori il progetto pilota mette in cooperazione Tesino e Vanoi e coniuga il potenziale turistico del paesaggio e dell’ambiente con l’importanza storica qui vissuta del primo conflitto mondiale. Tra percorsi enogastronomici, trekking ed escursioni in montagna, manifestazioni teatrali e sinergia tra le organizzazioni si continuerà, anche in nome della memoria.

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