L’affascinante storia della pianista Marija Judina

L’affascinante storia della pianista Marija Judina – Cuore dello speciale l’affascinante storia della pianista Marija Judina

 

Va in onda venerdì 8 luglio, in seconda serata su canale 5 il  La pianista che commosse Stalin”, titolo del quinto dei 6 “Speciale Tg5”, frutto dell’accordo di co-produzione tra Mediaset e Opera Romana Pellegrinaggi.

 

Si tratta della storia, avvincente come un romanzo, di Marija Judina, la più grande pianista russa del ‘900.  Per narrarla la vaticanista del tg5, Marina Ricci, ha intrapreso un vero e proprio pellegrinaggio nei conservatori e nelle accademie musicali di Mosca e San Pietroburgo, dove la Judina ha studiato ed insegnato.

 

Nata nel 1899 a Nevel, una cittadina non lontana da Vitebs, Marija Judina di nascita è ebrea, ma la famiglia non è osservante. A 12 anni, quando si capisce che ha un talento particolare per il pianoforte, viene mandata a studiare nel conservatorio di Pietrogrado. Nel 1917 assiste agli avvenimenti che portano alla caduta dello zar, vive il periodo, da febbraio ad ottobre, del governo provvisorio di Kerenskij che si conclude con il colpo di mano bolscevico. Nel 1919 Marija Judina si converte al cristianesimo ed entra nella Chiesa ortodossa russa proprio nel momento in cui divampa la persecuzione dei cristiani.

 

Straordinarie immagini d’epoca di questo periodo ci aiutano a rivivere quegli anni. Marija vivrà tutta la vita sospesa tra il successo e l’emarginazione. Il successo è inevitabile per la sua straordinaria capacità di esecuzione che trascina e commuove il pubblico, ma anche l’emarginazione, i licenziamenti dai conservatori e dalle scuole, le difficoltà a registrare i suoi concerti sono la conseguenza inevitabile del suo essere cristiana. Sostakovic ha detto che le mani della Judina erano come “artigli d’aquila” sulla tastiera. Proprio al compositore russo si deve il racconto leggendario dell’emozione provata da Stalin, ascoltando alla radio uno dei concerti di Marija Judina.

 

L’episodio è quello che ha ispirato il titolo dello speciale. Marija Judina ha conosciuto tutti i “grandi” scrittori, poeti e musicisti della Russia sovietica: Sostakovic che è stato suo compagno di studi nel conservatorio di Pietrogrado, Prokov’ev, Stravinskij, Marina Cvetaeva, Boris Pasternak. Armata solo della sua musica, la pianista ha sfidato il potere sovietico, mantenendo vivo in se stessa e in chi l’ascoltava, l’amore per la Bellezza e la Verità.

 

In questo senso di Marija Judina è stato detto che era “più della musica” e per questo motivo i suoi concerti nella Russia sovietica erano un evento come ha descritto un critico musicale russo: “Quando questa donna, dalla pettinatura liscia che le incorniciava il volto assorto, saliva sulla scena in un lungo abito scuro, austero, senza guardare nessuno, immersa nel suo mondo interiore, si sedeva al pianoforte, tergeva con un fazzoletto le mani e la tastiera e poi faceva una pausa prolungata, sembrava un rito di preparazione a qualcosa di importante, che superava i criteri di ordine puramente estetico per far emergere in primo piano un pathos morale”.

 

Lo speciale è l’occasione per ricordare a chi è appassionato di musica una grande pianista e per raccontare anche al grande pubblico la storia affascinante di una donna straordinaria. Marija Judina è morta a Mosca, praticamente in miseria, nel 1970.

 

Speciale Tg5 è una testata diretta da Clemente J. Mimun. Gli appuntamenti, sono scritti e curati da Marina Ricci, vaticanista del Tg5, e sono realizzati con la collaborazione dell’Opera Romana Pellegrinaggi. La produzione esecutiva è di Emanuela Liberatori.

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