La memoria degli scomparsi: vecchi e nuovi desaparecidos dal genocidio argentino (1976-1983) ai profughi dei nostri giorni

Si è svolta mercoledì 27 Giornata della Memoria l’incontro a Montecitorio “La memoria degli scomparsi: vecchi e nuovi desaparecidos dal genocidio argentino ai profughi dei nostri giorni” per presentare il progetto di spettacolo tratto dal romanzo “L’ultima madre” di Giovanni Greco.

Presso la Sala Aldo Moro sono intervenuti gli onorevoli Marina Sereni vicepresidente della Camera, Fabio Porta presidente Comitato Italiani nel mondo e Promozione Sistema Paese; Marietta Tidei Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo;  Mario Borghese Eletto all’estero e Tommaso Currò Commissione Finanze.

Carlos Cherniak Ministro plenipotenziario Ambasciata Argentina – sezione diritti umani ha ricordato la prima volta che è venuto in Italia bambino con il papà alle Fosse Ardeatine, poi tornandoci scopri che quell’orribile eccidio era stata perpetrato il 24 marzo stesso giorno dell’inizio della tragica dittatura civico-militare argentina instauratasi proprio il 24 marzo del 1976. “Ogni tragedia è totalmente diversa, ma io penso che c’è un filo conduttore che le accomuna. In ogni tragedia, dalla Shoa all’Argentina,  fino agli attuali morti in mare tutta l’umanità è sotto attacco”. Enrico Calamai console italiano a Buenos Aires nei primi anni della dittatura dove salvò centinaia di persone destinate ad essere giustiziate ed oggi portavoce del comitato “Verità e giustizia per i nuovi desaparecidos” ha raccontato di come la vita continuasse apparentemente tranquilla a Buenos Aires, nulla si vedeva. Anche le madri che già iniziavano a riunirsi e a confrontarsi non potevano credere che quei giovani fossero morti perché non c’erano i cadaveri. “Tutto è successo grazie alla desparición. Si pensa che accada solo ciò che viene rappresentato. La memoria è strumento importante per leggere quello che succede oggi. Nunca mas (Mai più) si intitola il rapporto della Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas (CONADEP) argentino. Oggi continuano a sparire persone. Il mediterraneo è la zona a più alta mortalità. Con il Comitato Verità e giustizia per i nuovi desaparecidos vogliamo che i morti nel mediterraneo vengano considerati crimini di lesa umanità e chiediamo un tribunale internazionale dell’umanità”. La direttrice dell’Accademia Nazionale Silvio d’Amico Daniela Bortignoni si è dichiarata molto contenta di partecipare a questo progetto con la possibilità che offre il teatro di confrontarsi con gli orrori

L’incontro è terminato con le letture tratte dallo spettacolo L’ultima madre

degli attori Ilaria Genatiempo, Vittoria Faro, Ilenia D’Avenia, Stefano Guerrieri, accompagnate dal canto di Daniela Troilo che curerà le musiche dello spettacolo.

Da domani iniziano le prove dello spettacolo a Messina e il libro che è insieme documento e romanzo, L’ultima madre di Giovanni Greco, premio Calvino 2011, diventa uno spettacolo, prodotto dal Teatro Vittorio Emanuele di Messina, dalla compagnia DAF Teatro Dell’Esatta Fantasia con la collaborazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica ‘Silvio D’Amico’ con debutto alla Sala Laudamo del Teatro Vittorio Emanuele di Messina il 26 febbraio 2016. Dopo una tournée regionale e nazionale, lo spettacolo approderà a Buenos Aires.

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