Kings of Subhumans: siamo due leoni in gabbia

Il duo romano Kings of Subhumans si gode il successo del nuovo album, The Past is Over, e freme in attesa della ripresa dei live. Abbiamo rivolto loro qualche domanda.

Ciao ragazzi, partiamo dal vostro nome… Come mai avete scelto questa denominazione?

Ciao a tutti voi… Nel 2016 eravamo in procinto di registrare il nostro primo album, “Plastic Sinner” e ancora non avevamo scelto il nome definitivo. Il periodo è quello dell’ascesa populista e sovranista politicamente parlando e a Roma era avvolta dallo scandalo Mafia Capitale. Durante una chiacchiera da pub insieme a un nostro amico nonché gran sostenitore ci domandavamo riguardo il livello di subumanità raggiunto dalle società moderne e la bassezza morale degli idoli e dei leader dei tempi… il risultato è stato Kings of Subhumans.

Ci raccontate qualcosa della storia del vostro duo?

Il duo nasce nel 2015 e cioè quando entrambi provenienti da varie esperienze nell’underground romano abbiamo varcato per la prima volta insieme le porte del Trafalgar Recording Studio.

Angelo Palma batterista e produttore proveniva dall’hardcore punk e voleva qualcosa di più dinamico ed espressivo. Io, Marco (Voci, parole e chitarre), venivo da diversi progetti (Neurotika, Bless The Donkey, Biorn) che per diversi motivi si erano esauriti e avevo una gran rabbia repressa in quel periodo e necessitavo di distorsioni e riff a profusione.

Ci siamo trovati alla grande da subito e quindi pezzo dopo pezzo, prova dopo prova abbiamo deciso di registrare un album Plastic Sinner registrato, mixato e masterizzato da Alessandro Gavazzi nel suo Hell Smell Studio. Sia per le riprese che per i live di promozione dell’album siamo stati accompagnati da Giacomo Nardelli al basso.

“Plastic Sinner” è uscito nel 2017 insieme al videoclip del singolo Who Shot The Rabbit? (spread your love)” girato da Giacomo Spaconi al quale più tardi affideremo il montaggio del nostro secondo videoclip “Plastic Sinner”, girato da Alessandro Rosa e uscito nel 2018.

Dopo i concerti di promozione di “Plastic Sinner” abbiamo deciso di proseguire in duo, quindi abbiamo iniziato a testare il nuovo sound ed alcune nuove canzoni con alcuni concerti con band amiche (TwoH, Fvzz Popvli, Nerone, Irina Nestor) . Fatto ciò ci siamo sentiti pronti ad affrontare la nostra seconda fatica.

“The Past is Over” è il vostro nuovo disco: ci raccontate qualcosa delle lavorazioni?

Inizialmente anche a causa dell’immotivato entusiasmo generato dai concerti, i video e le interviste ci siamo trovati molto vicini a prenotare lo studio di Steve Albini a Chicago perché ritenevamo fosse il più adatto a gestire il nostro sound molto grezzo che caratterizza “The Past is Over”.

Diciamo che era un sogno che però aveva iniziato a prendere forma dopo un concerto degli Shellac finito con chiacchierata e selfie vari con Albini e il nostro album in valigia.

Poi però vista l’entità dell’investimento, l’esperienza ormai quasi ventennale ottenuta sul “campo” e soprattutto la passione e la cura che abbiamo messo nel crearci il sound su misura, abbiamo deciso di produrlo e registrarlo da noi nella nostra seconda casa e cioè lo storico Trafalgar recording studio di Roma.

Angelo con l’ausilio di Giovanni Illuminati ha curato le riprese e ha poi inoltre mixato e masterizzato il tutto nel suo studio.

Il disco era pronto a uscire ad aprile scorso e avevamo fermato diverse date che ci avrebbero portato in giro per l’Italia, poi è arrivato il Covid ed è iniziata l’odissea che ci ha portato prima a far uscire il singolo “The Upsidedown” a maggio accompagnato dal progetto fotografico di Jean Marc Caimi e Valentina Piccinni e poi a girare il videoclip della title track “The Past is Over” con il 3D producer Daniele Scali uscito insieme all’album il primo settembre scorso.

Pensate di aver raggiunto gli obiettivi che vi proponevate con questo album?

Sicuramente è presto per dirlo il disco è uscito da poco, però ci sono moltissime cose che hanno preso un’ottima piega, guardando gli ascolti e i feedback che ci arrivano, e vi diciamo che nonostante le royalties siano veramente ridicole, riuscire a far arrivare la propria musica a migliaia di persone è una soddisfazione molto grande soprattutto quando il progetto è tuo a 360 gradi. Per noi è e resterà un album fondamentale a prescindere da ciò che ci riserverà il futuro. Qualcosa di cui andiamo fieri.

Tutto questo potrebbe diventare epico se fosse accompagnato dalla cosa che ci manca a tutti di più in questo momento e cioè i live.

Ci siamo andati vicino un’altra volta il 31 ottobre scorso quando avremmo dovuto presentare “The Past is Over” al Wishlist club di Roma ma come tutti quanti ci toccherà aspettare un altro po’.

Qual è il brano a cui siete più legati?

Non è la prima volta che ce lo chiedono. Sai una cosa per cui crediamo sia stato utile il lockdown è che ci ha dato la possibilità di digerire per bene il nostro album sotto tutti i punti di vista ed è per questo che la scelta ricade su “The Upsidedown”.

Dal punto di vista dell’arrangiamento per la sua dinamica crescente e del sound perché rappresenta a pieno il nostro obiettivo come power duo.

Inoltre la scelta di far uscire “The Upsidedown” come singolo di anticipazione all’album durante la pandemia è avvenuta in maniera molto naturale trattandosi di un pezzo che parla di stati d’ansia e attacchi di panico.

La salute mentale è un tema che a noi sta molto a cuore avendo vissuto spesso in prima persona stati di ansia prolungata e avendo imparato quanto sia importante la condivisione, il non sentirsi i soli a stare nell’ “Upsidedown”. Abbiamo avuto modo di interagire con ascoltatori da parti disparate del pianeta che hanno vissuto o che stavano vivendo periodi così, chi a causa della pandemia, chi no, e che avevano trovato giovamento o conforto urlando insieme a noi.

Posto che viviamo in tempi di incertezza totale, che progetti avete per il 2021?

Considerando che in questo momento l’immagine di due leoni affamati chiusi in gabbia ci rappresenta più dei due astronauti che giocano a scacchi sulla luna mentre esplode il pianeta (cit. videoclip “The past  is over”), aspettiamo tempi migliori per ufficializzare concerti e pianificare tour.

Per chi comunque volesse vederci oltre che sentirci, proprio in questi giorni siamo stati ospiti del produttore chitarrista dei K_mono Leonardo Ceccarelli al Red Couch Studio dove abbiamo registrato un minilive che uscirà verso fine gennaio.

Abbiamo comunque tantissime cose da fare a partire dall’uscita di un altro singolo contenente anche alcuni remix per chi come noi ha anche una sana passione per l’elettronica. Molto probabilmente gireremo un altro videoclip. Stiamo facendo di tutto per non cedere a delle situazioni in acustico ma mai dire mai.

Fortunatamente abbiamo già parecchio materiale nuovo sul quale stiamo lavorando con molto entusiasmo. Crediamo abbia avuto inizio la nostra era sperimentale.

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