Il mito di Venezia da Hayez alla Biennale. Al Castello di Novara si celebra la Serenissima

Il mito di Venezia da Hayez alla Biennale è il titolo della mostra da poco inaugurata al Castello Visconteo Sforzesco a Novara, che celebra i 1600 anni della fondazione della città lagunare, tradizionalmente fissata nel 421.

La mostra, che rientra nelle manifestazioni ufficiali legate alla grande mostra a Palazzo Ducale a Venezia, è curata da Elisabetta Chiodini, organizzata e promossa da METS Percorsi d’arte, che edita anche il catalogo, Fondazione Castello e Comune di Novara.

Dopo la grande mostra dedicata al Divisionismo, particolarmente apprezzata dal pubblico e dalla critica, una nuova importante esposizione anima le sale del Castello di Novara, in un godibile percorso attraverso settanta opere dei più noti artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento, a partire da Francesco Hayez, del quale sono presenti 4 opere, tra cui l’imponente Prete Orlando da Parma inviato di Arrigo IV di Germania e difeso da Gregorio VII contro il giusto sdegno del sinodo romano del 1857, che accoglie i visitatori all’ingresso del Castello.

Accanto alle importanti opere di Hayez, che aprono la mostra, sono esposti significativi lavori di Ludovico Lipparini e Michelangelo Grigoletti, artisti di rilievo e figure chiave nella formazione di autori di spessore della generazione successiva, anch’essi presenti in mostra, quali Marino Pompeo Molmenti e Antonio Zona.

Il percorso prosegue con gli artisti, non solo veneziani, che maggiormente hanno contribuito alla trasformazione del genere della veduta in quello del paesaggio, come Ippolito Caffi, autore di due splendide vedute veneziane, Giuseppe Canella, Federico Moja e Domenico Bresolin.

A seguire, una sala monografica dedicata a Guglielmo Ciardi, uno dei più amati paesaggisti veneti, del quale sono esposte dodici opere che, partendo dagli anni sessanta dell’Ottocento documentano l’evoluzione della sua pittura fino ai primi anni novanta.

La “pittura del vero”, espressa in incantevoli opere che hanno per tema la vita quotidiana, il lavoro, gli affetti e la famiglia è il soggetto delle sale successive, dove si possono trovare artisti come Favretto, Milesi, Fragiacomo, Tito, Luigi Nono. A quest’ultimo è dedicata la penultima sala della mostra, che ha per focus una delle opere più celebri del pittore, il Refugium peccatorum. Oltre alle grandi tele a olio del 1881 e del 1883, sono esposti studi, disegni ed altre significative opere di confronto, come Le due madri (1886).

Conclude il percorso espositivo la sala dedicata alle opere realizzate dagli stessi artisti tra la fine degli anni novanta dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, che riflettono il rinnovamento e il cambiamento di gusto indotti nella pittura veneziana dal confronto diretto con la cultura figurativa dei numerosi pittori stranieri che partecipavano alle Biennali Internazionali d’Arte.

La mostra è aperta al pubblico fino al 13 marzo 2022.

INFO: metsarte.it

Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca
Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca
Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca
Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca
Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca
Novara – allestimento mostra Il Mito di Venezia – da Hayez alla Biennale – METS percorsi d’arte – foto Paolo Migliavacca

 

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