Celebrati a Bolzano i 200 anni del Catasto asburgico. Nel 1817, sotto l’Impero austro-ungarico, fu istituito il sistema catastale ancora in uso oggi in Trentino e in Alto Adige. Uno strumento di grande efficacia per la gestione del patrimonio immobiliare. Per celebrare questa storia di successo e per fare il punto sulle prospettive future, oggi, a Castel Mareccio a Bolzano, si è svolto un momento di confronto con amministratori e tecnici della due Province autonome, a cui ha partecipato, per il Trentino, l’assessore provinciale all’urbanistica Carlo Daldoss.
“E’ stata un’intuizione straordinaria – ha detto Daldoss – essenziale per garantire i diritti di proprietà e di conseguenza per rafforzare la coesione sociale e per rendere più efficiente la programmazione urbanistica. Nata per esigenze di tipo fiscale, questa intuizione è diventata centrale negli anni per dare certezza alle situazioni giuridiche e rappresenta oggi un elemento indispensabile anche per calcolare i valori dei suoli. Nel suo futuro c’è la possibilità di mettere assieme la tradizione con l’innovazione, la capacità di adattare lo strumento alle nuove tecnologie”.
Quella del catasto è quindi una storia lunga. Il 23 dicembre 1817, l’imperatore Francesco I° ha dato l’ordine di creare un nuovo sistema di tassazione dei fondi agricoli e quindi ha posto le basi per la realizzazione del Catasto Fondiario che è stato un elemento essenziale e un riferimento per la modernizzazione economica di tutta Europa. Questa riforma ha infatti combinato una nuova valutazione fiscale dei terreni (la stima ufficiale dei particelle basata sull’effettivo utilizzo del suolo) con la prima rappresentazione cartografica delle particelle. Si è trattato all’ora di un lavoro immane, realizzato nelle diverse terre della corona in tempi diversi; tra il 1817 e il 1861. Il Catasto in Trentino documenta la situazione di circa 1,5 milioni di particelle, fondiarie ed edificiali; insieme al Libro fondiario, costituisce il sistema di gestione immobiliare, ora integrato, del nostro territorio. I Comuni Catastali in Trentino sono 446, le mappe originali d’impianto sono 4.760, rilevate negli anni 1851/1860. Per ogni Comune Catastale è stata fatta una mappa, costituita da più fogli, a scala 1:2880, ma nella regione alpina è stata utilizzata anche la scala 1:5760 e nelle aree urbane la scala 1:1440 (scala doppia). Il Catasto Fondiario si è evoluto negli anni. La sua gestione, pur mantenendo le impostazioni fondamentali originarie, è stata totalmente rivista procedendo all’informatizzazione di tutti i suoi documenti, la creazione di nuove banche dati e, di recente, di alcune applicazioni specifiche, disponibili anche su tablet e smartphone, permettendo una fruizione del dato catastale in modo agile e distribuito; le banche dati cartografiche sono disponibile anche in Opendata.
Pur mantenendo gli scopi fiscali originari, il Catasto Fondiario viene oggi utilizzato per diverse finalità: per le transazioni immobiliari, per la pianificazione urbana, per gli studi sull’utilizzo del territorio, per valutazione patrimoniali, per l’agricoltura, come base per le sovvenzioni, per scopi statistici e di ricerca.