Violet Haze ci racconta il singolo “Boy”

“Boy” di Violet Haze è un brano alt-dark pop con influenze K-Pop, ispirato al cinema horror. Esplora la mente del “Villain” della storia, rivelando i suoi lati umani e fragili. La canzone offre un monologo crudo e intenso di un serial killer, mescolando amore e follia in una narrazione coinvolgente che sfida le convenzioni morali.

Come è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?

Ho sempre amato la musica fin da bambina, ma a parte esibirmi in piccoli eventi o in chiesa non ho iniziato a mettermi concretamente in gioco prima dei 20 anni, quando ho iniziato a scoprire meglio le potenzialità dei social e a mettermi alla prova con i primi tentativi di scrittura.

C’è stato un momento decisivo in cui hai detto “questa è la mia strada”?

Sì, avevo più o meno sedici anni.  A Teramo, la città di cui sono originaria, si teneva un grande evento organizzato da una scuola di musica locale tutto dedicato ai Queen e io ho avuto l’occasione di esibirmi per la prima volta su un grande palco cantando Bohémian Rhapsody. In quel momento ho davvero capito che fare spettacolo fosse la mia strada.

Come hai superato le sfide che hai incontrato e cosa hai imparato da esse?

Affronto tuttora le numerose insidie che questo percorso comporta, ma col tempo ho imparato ad essere meno severa con me stessa e a convivere più serenamente col giudizio degli altri e con il confronto continuo. Non si è mai davvero arrivati, ma la determinazione e il grande amore per quello che faccio mi aiutano ad andare avanti ostacolo dopo ostacolo.

Come hai visto evolvere il tuo stile musicale e artistico nel corso degli anni?

Ho sempre ascoltato un po’ di tutto, dal pop al cantautorato italiano ed inglese al rock e all’alternative. Ho anche frequentato una accademia di musical, quindi anche quel repertorio ha costituito gran parte del mio bagaglio. Più recentemente mi sono orientata sulla discografia asiatica e ho integrato nel mio concept  di base dark-alt pop vari aspetti soprattutto del K-Pop, di cui sono appassionata. Mi ha fatto capire che  il mio obiettivo principale è quello di diventare una vera performer a 360 gradi, versatile e competente in più ambiti, proprio come i cosiddetti “Idol”.

C’è un messaggio o un’emozione che speri di trasmettere attraverso questo singolo?

Le mie canzoni sono volte a creare “quadri mentali” e una forte suggestione. Cerco di creare atmosfere

evocative che facciano provare sensazioni contrastanti a chi ascolta, positive o negative che siano. L’importante è “far sentire”. Con “Boy” ho voluto tentare un approccio più disturbante ed horror.

Hai intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei tuoi prossimi progetti?

Assolutamente, mi piace molto non fossilizzarmi troppo e sperimentare esplorando diversi generi e stili. Ultimamente mi sto approcciando anche al rock alternativo italiano anni ’90… A tal proposito vi suggerisco di continuare a seguirmi, perché sto preparando un nuovo progetto molto speciale che ancora non posso rivelare. Stay tuned!

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