Varenne, la star che brilla ancora

Varenne, la star che brilla ancora – Una leggenda ancora vivissima. Il cavallo Varenne. Il più grande trottatore di tutti i tempi. Brilla ancora la sua stella, in tutti i suoi numerosissimi figli, tra cui moltissimi campioni. Al Muse, protetto in un paddock erboso, si può ammirare mentre poco distante viene raccontata la sua storia che è già leggenda. A farlo sono le persone che lo conoscono meglio al mondo: Roberto Brischetto che gestisce la carriera stalloniera del campione, Enzo Giordano il proprietario e Giampaolo Minnucci il guidatore. L’ ultima gara Varenne l’ha corsa il 28 settembre 2002 a Montreal, in Canada. Il 2 ottobre è arrivato a Vigone, in Piemonte dove attualmente si gode la meritata pensione ad eccezione della sua ancora intensa attività di stallone. In tutto il mondo si pensa siano nati qualcosa come 2100 baby Varenne e molto spesso hanno ereditato il talento del padre. Varenne, una leggenda senza fine.

Una star. Come la bellissima stella (macchia bianca, ndr) che porta sulla sua fronte. Varenne è protetto in un paddock nel parco del Palazzo delle Albere. Una folla lo osserva, lo fotografa. Lui bruca l’erba e spesso e volentieri porge il muso a favore di fotocamere. Poco distante, al Muse, si racconta la sua leggenda. Moderati da Michele Ferrante, giornalista de La Gazzetta dello Sport che ha avuto la fortuna di seguire tutta la sua carriera, si alternano le emozionanti testimonianze di Roberto Brischetto che gestisce la carriera stalloniera del campione, Enzo Giordano il proprietario e Giampaolo Minnucci il guidatore.

Come sta Varenne? Fisicamente è tonico, magro, ancora in grande forma malgrado la sua età. Il segreto è la sua vita sana: si allena e mangia bene. A maggio ha compiuto 23 anni. Di solito l’età di un cavallo si moltiplica per tre. Diciamo che lui ha tra i 65 e i 70 anni. Li porta benissimo anche se osservandolo attentamente si capisce che non è più un ragazzino. Le articolazioni si sono ingrossate. E poi si inizia a vedere qualche pelo grigio. Ma la condizione fisica è ottima e non ha mai avuto problemi di salute. La speranza è che superi i 25 anni, magari arrivi a 30.

Ma come è la giornata del campione in pensione? Varenne viene controllato a vista. Si sveglia presto, tra le 7.30 e le 8. Anna Crespo, la tata che si occupa di lui da 15 anni e della quale si fida ciecamente, gli dà da mangiare, lo pulisce e lo porta a fare un po’ di jogging: 40 minuti alla corda in cui trotterella. Poi relax puro. Varenne va nel recinto personale di 50 metri per 50 e ci sta fino a quando si stufa. Verso le 17 cena e poi si mette a dormire. E’ un cavallo eccezionalmente buono, non dà noia, non morsica e non scalcia quando qualcuno si avvicina. Soprattutto se è un bambino. Quando è tra la gente si muove con attenzione come se avesse paura di far male a qualcuno. Se vede una macchina fotografica o una cinepresa si mette in posa. Con educazione. A lui non piace stare nella confusione, ma lo fa sopportando tutto e senza mai creare problemi. Varenne ha un’intelligenza sovrequina. Quando incontra ragazzi in carrozzina, senza che nessuno glielo chieda, si abbassa per farsi accarezzare. Un suo vizio? Mangia il fieno pucciandolo nell’acqua. Ne esce una pappa inguardabile, ma a lui piace solo così. Forse perché quando correva era abituato a bere da un secchio e inevitabilmente il cibo si bagnava. Una sua fobia? Ha il terrore degli insetti, perché una volta è stato punto da un’ape. Per questo ora indossa un “mosquero”, una sorta di copertura a frange che lo protegge.

L’ultima gara Varenne l’ha corsa il 28 settembre 2002 a Montreal, in Canada. Il 2 ottobre è arrivato a Vigone. Enzo Giordano, il proprietario, non ha mai avuto un posto in cui tenerlo. Quando Varenne ha smesso di correre si è scatenata una competizione per ospitarlo e ottenere i diritti della sua monta a vita. Da allora Il Capitano è sempre stato a Vigone, a parte qualche mese in Svezia. Lontano dai riflettori, l’ex fuoriclasse si sta godendo la vecchiaia dopo una vita fatta di viaggi e corse, successi ed emozioni. Una vita intensa.

Varenne, uno dei migliori trottatori di tutti i tempi, è nato il 19 maggio 1995 da Waikiki Beach e Ialmaz, nell’allevamento Zenzalino a Copparo in provincia di Ferrara. E’ l’allevatore Sandro Viani che decide di chiamare Varenne perché ama Parigi e vuol prendere spunto dalla strada parigina dove ha sede l’ambasciata italiana e il Ministero dell’agricoltura.

Da piccolo non è un buon puledro, esteticamente parlando. Poco valorizzato, scartato, quasi ignorato. Fin quando, nel febbraio del 1998, Varenne fa l’incontro che gli cambierà la vita: quello con il suo futuro driver Giampaolo Minacci che lo incontra a Bolgheri, vicino a Castagneto Carducci, in Toscana.

Varenne – soprannominato Il Capitano – ha vinto tutto ciò che era possibile vincere (62 corse su 73 disputate), tra cui il Derby italiano di trotto (1998), il Prix d’Amèrique (2001 e 2002) e il Gran Premio Lotteria di Agnano (2000, 2001 e 2002). Non solo. Detiene anche un record unico nel settore ippico: è stato insignito del titolo di “Cavallo dell’anno” in tre differenti nazioni: in Italia (2000, 2001 e 2002), in Francia (2001 e 2002) e negli Stati Uniti (2001). Oggi Varenne è in pensione da 15 anni nell’allevamento Il Grifone a Vigone (Torino), dove viene impiegato come stallone (tra i suoi figli già tanti campioni). In Italia, per legge, può fecondare al massimo 150 cavalle l’ anno. In tutto il mondo si pensa siano nati qualcosa come 2100 baby Varenne. Molto spesso hanno ereditato il talento del padre ma non è automatico che un grande cavallo sia anche un grande stallone, nel senso che trasmetta le qualità ai figli. Lui lo è. Il periodo della monta inizia il 15 febbraio e finisce il 15 luglio. In questi mesi a Varenne ogni lunedì, mercoledì e venerdì – dopo che ha fatto jogging – viene prelevato il seme. Varenne non è mai stato fatto accoppiare fisicamente per diversi motivi. C’è il pericolo che la cavalla scalci e gli faccia male e per una questione di igiene e per timore di infezioni. E poi perché col seme raccolto si possono fecondare più cavalle: le provette vengono mandate in tutto il mondo. Ogni provetta viene impacchettata in una scatola con il ghiaccio e spedita al compratore. Pe rio costo di cinquanta euro più spedizione. Il pagamento vero viene fatto alla nascita del puledro: se tutto va a buon fine il prezzo è di 12 mila euro più Iva per un Baby Varenne. E per un capitolo di una leggenda infinita.

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