Alessia Sorgato presenta un avvincente romanzo in cui si racconta una storia di amicizia, di legami famigliari e soprattutto di speranza; nonostante le restrizioni e le preoccupazioni, infatti, neppure il coronavirus ha sconfitto quel che davvero conta: gli affetti e la giustizia. Da un caso di cronaca realmente accaduto, un non-fiction novel che si trasforma in legal thriller.
«Ha scoperto di aver contratto il maledetto virus e dovrebbe stare in quarantena, ma non se lo può permettere. Deve risolvere una volta per tutte una faccenda che gli toglie il sonno e la voglia di vivere. E deve farlo subito».
“Ulyssa lo sa” dell’avvocato e autrice di saggistica e narrativa Alessia Sorgato è un legal thriller scritto da chi conosce nel profondo la materia che tratta: ne risulta quindi un romanzo solido dal punto di vista dell’illustrazione delle procedure seguite dagli avvocati penalisti italiani (con tanto di documentazione degli atti inserita all’interno del testo), ma che non mette da parte l’intrattenimento e soprattutto la riflessione. Vi è infatti nell’opera il richiamo a temi attuali, socialmente e giuridicamente rilevanti: non solo il thriller è ambientato in epoca pandemica, e se ne mostrano le dure implicazioni, ma tratta argomenti importanti come la procreazione medicalmente assistita, la condizione degli immigrati che arrivano senza mezzi nel nostro Paese e il caporalato all’interno della categoria dei riders. L’autrice offre quindi una vivida fotografia di questi nostri tempi difficili, mentre narra una storia intrigante che tiene incollati alle pagine e che parla della sete inestinguibile di giustizia di chi è consapevole dei problemi che si vivono oggigiorno, soprattutto quelli delle categorie più deboli, come gli immigrati – «Noi non ci rendiamo conto di cosa significhi vivere in un Paese che non è il tuo. Ti senti straniero, estraneo, diverso. Hai paura di tutto. Hai un fortissimo complesso di inferiorità».
La vicenda è narrata in prima persona dalla protagonista dell’opera, l’avvocato penalista cinquantenne Asia Soldato, che si trova a dover difendere da un’accusa di omicidio un ragazzo senegalese, Diop Ndiaye Mamadou, che sembra sia stato incolpato con leggerezza, forse anche a causa del pregiudizio razziale. Aiutata da un brioso trio di giovani donne: Ulyssa, sua nipote, e le amiche Alice e Berenice, la protagonista inizia a indagare su una misteriosa morte, quella di uno stimato ginecologo specializzato in procreazione assistita. Tra false piste, acute analisi vittimologiche e l’intransigenza di un Pm che non vuole aprire gli occhi su evidenti verità, l’autrice imbastisce una trama in cui vi è una preponderante presenza femminile; è una storia di sorellanza e di impegno sociale, in cui un avvocato penalista dall’etica ferrea e tre giovani investigatrici improvvisate ma molto motivate riescono e dipanare una matassa intricata, nonostante gli ostacoli posti da una terribile pandemia e da un sistema giudiziario a volte farraginoso e ostile.
SINOSSI DELL’OPERA. In una Milano semideserta, chiusa nel secondo lockdown, un famoso medico napoletano, esperto in procreazione medicalmente assistita, trova la morte sotto un ponteggio nella zona della Stazione Centrale. Inizia immediatamente l’inchiesta ufficiale, diretta dal Pm Traiano Fumagalli, un tipo schivo, amante della montagna, che identifica l’omicida grazie a un’immagine tratta dai filmati delle videocamere della zona. È un rider, diretto a uno degli hotel della zona. Immediatamente colpito da ordinanza cautelare, il giovane nomina come suo difensore l’unico avvocato che conosce: una donna che passa ogni giorno davanti alla sua bancarella e gli acquista le mascherine blu. Ed è così che Anastasia Soldato – per tutti Asia – avvocato penalista, si ritrova coinvolta in un caso giudiziario grave e delicato, convinta dell’innocenza del suo assistito. Ad aiutarla, coi mezzi e il raggio di azione limitati dal momento storico particolare, sua nipote Ulyssa, che con Alice e Berenice forma un trio noto come le whippets; Roby, il compagno, e pochi amici.
BIOGRAFIA DELL’AUTRICE. Alessia Sorgato (Milano, 1968) è un avvocato penalista esperta in violenza di genere e con un master in vittimologia, già vicepresidente del Circolo Giuristi Telematici e già vicepresidente della sezione Lombardia della Union Intèrnationale des Avocats. È inoltre giornalista pubblicista, recensore di libri gialli presso Thriller Café e docente di criminalistica presso la Bottega di Narrazione di Giulio Mozzi e al Master sulla Criminalità informatica dell’Università Statale di Milano. Ha pubblicato una decina di volumi giuridici per Giuffrè, Giappichelli, IlSole24Ore e Utet e il divulgativo “Giù le Mani dalle donne” per Mondadori, che ha vinto 12 premi. “Ulyssa lo sa” è il suo primo romanzo.