“Il Trentino per costruire insieme la pace”. Appuntamento al castello del Buonconsiglio

“Il Trentino per costruire insieme la pace”. Appuntamento al castello del Buonconsiglio – Appuntamento molto atteso domani – martedì 30 gennaio – alle ore 11.00 al castello del Buonconsiglio di Trento, per il primo grande evento del 2018 dedicato al centenario della Grande Guerra, “Il Trentino per costruire insieme la pace”. Ospiti d’onore il presidente dell’Associazione nazionale alpini-Ana Sebastiano Favero e l’Arciduca Martino d’Austria–Este, per un ideale abbraccio fra le parti che, 100 anni fa, si schierarono su fronti opposti.

L’evento, organizzato dalla Presidenza della Provincia autonoma di Trento e moderato da Giuseppe Zorzi, che attualmente segue gli  Affari euroregionali della Provincia, si aprirà con l’intervento di Oswald Ueberegger – autore di La Grande Guerra italo-austriaca (1915-1918), – sul tema: “Andare incontro alla fine. Il Tirolo nell’ultimo anno di guerra 1918”.

La parola passerà poi al presidente nazionale Ana, Sebastiano Favero (come noto, quest’anno il Trentino ospiterà il Raduno nazionale degli Alpini), e all’Arciduca Martino d’Austria–Este, che si presenta a Trento con un singolare destino familiare: il padre figura come terzogenito dell’imperatore Carlo I, la madre è invece figlia primogenita di Amedeo di Savoia, duca di Aosta. A chiudere l’incontro gli interventi di Margherita Odasso, studentessa universitaria, e del presidente della Provincia autonoma di Trento.

La riflessione a più voci su quella che il papa del tempo, Benedetto XV, definì come “inutile strage” sarà per gli ospiti una preziosa occasione per riproporre, quale radicale alternativa allo scontro armato, il binomio memoria-pace all’interno di una comune cornice euroregionale e europea. Ciò nella volontà di abbattere gli steccati e di superare gli odi di un tempo senza per questo rinunciare ad un rigoroso studio storico e alla trasmissione  aggiornata del passato alle nuove generazioni.

L’evento di domani  è anche una importante occasione per riproporre in maniera sobria ma puntuale il convinto contributo del Trentino – quale naturale “terra di mezzo” e al tempo stesso di “confine” – alla costruzione della pace in Europa e nel mondo.

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