Tra gaming, musica e un giro d’affari da record

La musica nei videogiochi non è semplicemente il motivetto ricorrente, il ritmo del gameplay, l’atmosfera avvolgente o il suono della home. La musica nei videogiochi, spesso, è l’argomento principale, il motivo di esistere. E in qualsiasi accezione la si pensi rappresenta un giro d’affari assolutamente milionario.

Lo affermano gli ultimi resoconti della FIMI, la Federazione Industria Musicale Italiana, che per la sua analisi parte dal principio e dal primo caso di binomio tra musica e games: Guitar Hero. Era il 2005 quando Activision, software house statunitense, pubblicò questo innovativo videogioco pensato per far provare all’utente le stesse sensazioni, mosse e movimenti di un chitarrista. Rock, punk, heavy metal tra le possibili opzioni da scegliere, per un successo in grado di vendere 25 milioni di copie in tutto il mondo, generando così un guadagno di quasi 2 miliardi di dollari per la casa madre. Una vera e propria serie che è andata avanti fino al 2015, anno in cui è uscito l’ultimo capitolo della saga, Guitar Hero: Live.

Ma la storia della musica e del gaming passa per forza di cose anche attraverso il gioco d’azzardo legale. Come si legge su questa pagina, infatti, sono tantissime le slot machine presenti nei palinsesti dei casinò online, molte delle quali sono dedicate a grandi personaggi della musica, a grandi band del passato o pensate per riproporre atmosfere, scenari, ambienti con una chiara connotazione musicale. Le sale jazz degli Stati Uniti, la discoteca degli anni 70, il ritmo tipico del Messico, sono un tassello fondamentale nel successo di tante VLT e casinò online,

L’integrazione tra questi due mondi, insomma, è sempre più forte. E ha indagato, negli ultimi anni, anche una nuova forma. Basti pensare al concerto di Travis Scott sul gioco, amatissimo dagli under 20, Fortnite. Andato in onda nel 2020, l’evento ha tenuto incollati allo schermo oltre 12 milioni di persone, senza tener conto di tutti coloro che lo hanno seguito su Twitch, Mixer e YouTube. Subito superato il record fatto dall’artista Marshmello nel 2019, capace di attirare 10,7 milioni di utenti.

Un successo che obbliga a riflettere su nuovi scenari, quelli relativi alla promozione della musica e al coinvolgimento di fan. Il gaming infatti parla soprattutto alla Generazione Z, a quella dei giovanissimi. Un mercato nuovo, tutto da esplorare per i giganti della discografia. L’operazione di revenue sharing, insomma, è appena iniziata. La sinergia con il gioco per il futuro della musica è partita.

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