Torna libero il lupo soccorso dalla forestale durante l’emergenza maltempo

Torna libero il lupo soccorso dalla forestale durante l’emergenza maltempo –  L’esemplare è stato reintrodotto nel Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, munito di un radiocollare e inserito nel progetto Wolfnet. La Forestale propone di ribattezzarlo “SIC”, a ricordo del rimpianto campione Simoncelli

 

È tornato libero in natura il lupo soccorso in Valmarecchia a metà febbraio, in piena emergenza neve, dal Corpo forestale dello Stato.

 

L’esemplare, un maschio di circa tre anni, è stato liberato presso il Monte Canale all’interno del Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, nel comune riminese di Pennabilli, non lontano dalla zona dove era stato trovato ferito e denutrito.

 

Il Corpo forestale dello Stato ha coordinato, in accordo con l’Ufficio per la Tutela della Fauna Selvatica della Provincia di Rimini, le operazioni di liberazione del lupo che sono state eseguite sabato 18 febbraio senza darne notizia, proprio al fine di scongiurare qualsiasi rischio per l’incolumità dell’animale.

 

Il lupo è stato munito di un radiocollare e inserito nel progetto Life comunitario “Wolfnet”, finalizzato alla tutela di questa specie così importante dal punto di vista conservazionistico, che ha visto in questo caso la collaborazione anche tra la Provincia di Rimini, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e il Corpo forestale dello Stato.

 

Grazie a questo progetto e all’intervento dei Forestali sarà possibile seguire gli spostamenti del lupo e ricavare notizie sul suo stato di salute.

 

Dopo la liberazione all’interno del Parco il lupo si è spinto fino in prossimità del monte Simoncello.

 

“I dati che il radiocollare ci invierà sugli spostamenti del lupo ci aiuteranno a migliorarne la salvaguardia e a fornire importanti informazioni sulle abitudini dei lupi del nostro territorio”, ha dichiarato il Comandante Provinciale di Rimini del Corpo forestale dello Stato nell’ambito di una conferenza tenutasi sabato 25 febbraio dove sono state illustrate le varie fasi dell’intervento. “Di norma non si usa attribuire nomi o soprannomi agli animali selvatici -ha aggiunto il Comandante- ma nel caso di esemplari muniti di radiocollare diventa consuetudine farlo per distinguerli tra loro.  I colleghi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi hanno così iniziato a chiamare il lupo “Simoncello”.  A noi del  Corpo forestale dello Stato  è venuta l’idea di proporre  “SIC”, utilizzando il soprannome di Marco Simoncelli. Oltre, infatti, all’evidente assonanza del cognome del campione di motociclismo con quello della montagna ove il lupo ha deciso di vivere in questi giorni e alla medesima area geografica di provenienza pensiamo che ci sia una relazione tra lo spirito libero e coraggioso del nostro lupo e quello del campione di Coriano. Questa è solo una proposta che andrà concordata con gli altri Enti e che dovrà  avere comunque il parere positivo della famiglia di Marco Simoncelli, ma senz’altro  potrebbe contribuire a promuovere una comunicazione positiva sul lupo”.

 

Il lupo, dopo i primi interventi di soccorso effettuati dal personale veterinario della ASL di Rimini, era stato affidato alla Provincia che lo aveva poi trasferito presso il Centro Recupero Animali Selvatici del Parco Regionale dei Boschi di Carrega nel parmense. L’animale si è ripreso in poco tempo e così è stato deciso, insieme alla Provincia, di farlo ritornare nell’ambiente da cui era venuto e in particolare nel territorio del Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello, che da anni sta monitorando la presenza di questo mammifero nel proprio territorio.

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