The other side of the bed (feat. Alessandra Regosini), il singolo di Elena Bazzoli per raccogliere fondi e sostenere la ricerca sui tumori cerebrali

The other side of the bed (feat. Alessandra Regosini), il singolo di Elena Bazzoli per raccogliere fondi e sostenere la ricerca sui tumori cerebrali – È in radio “THE OTHER SIDE OF THE BED (feat. Alessandra Regosini)”, il singolo della neurologa ELENA BAZZOLI che ha tradotto in musica la sua esperienza ospedaliera, scrivendo il testo e componendo la melodia del brano. Alla voce Alessandra Regosini, già vincitrice del Botticino Music Festival nel 2014 e concorrente di X Factor l’anno successivo.

Se acquistato “THE OTHER SIDE OF THE BED” sosterrà con i proventi la ricerca sui tumori cerebrali di cui l’autrice Elena Bazzoli si è occupata per quasi una decade a New York e in Italia. Il ricavato sarà devoluto a sostegno di quattro associazioni: l’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro), l’Associazione “Dedicato a te”, supporter della Fondazione Veronesi per la ricerca sui tumori cerebrali con focus sulle forme pediatriche, l’EORTC (Organizzazione Europea per la Ricerca e le Terapie sul Cancro, sezione tumori cerebrali) e il Memorial Sloan Kettering Cancer Center Brain Tumor Group di New York.

«È una storia, quella di questo progetto, che si svela un po’ alla volta – racconta la dott.ssa Elena Bazzoli – inizia con una manciata di parole uscite di getto una notte. In inglese, forse per nostalgia di New York o perché forse suonavano morbide. “Chi sei tu dall’altra parte del letto? (Who are you, on the other side of the bed?)” è una domanda che nasce in origine dalla relazione con i pazienti, quelle volte in cui la persona malata chiede qualcosa che il medico o il ricercatore non può dare: sconfiggere la malattia. È lì che la cura cede il passo al prendersi cura.  È lì che i ruoli sfumano e non ci sono più camici e letti ma “solo” persone “a nudo”, l’una di fronte all’altra.  È lì, così come in tante altre contingenze di cui ognuno di noi ha fatto più o meno esperienza, che si è così vicini da sfiorarsi pur non riuscendo a raggiungersi davvero.  È quando, a tratti, si riesce a sentire dolcezza, grazia o dignità anche nella sofferenza, nella diversità».

La canzone fa parte di un progetto più ampio costituito da un libretto illustrato con brevi racconti, ancora in cerca di editore, il cui filo conduttore è sempre la domanda “Chi sei tu?” (Who are you?) e i cui proventi continueranno ad aiutare la ricerca.

Il brano è accompagnato da un videoclip diretto da Elena Araldi, in cui Elena Bazzoli ha scelto di essere protagonista del video insieme ai suoi due figli. La voce calda di Alessandra Regosini accompagna il risveglio di una famiglia nel cuore di un paesaggio di campagna, in quella che si può immaginare essere una casa senza pareti. Gradualmente sulla scena compaiono bolle di sapone, metafora della leggerezza con cui affrontare la vita, ma anche sassi che con la loro pesantezza invitano chi guarda – e ascolta – a mantenere il contatto con il vissuto di ogni giorno.

Qui il link:  https://youtu.be/3OVSg6VabZY

Brevi biografie

Elena Bazzoli dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e la Specializzazione in Neurologia consegue il Dottorato in Neuroscienze e svolge attività di ricerca a New York (prima come research fellow  poi come research associate, dal 2007 al 2012, presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center, noto in Italia per esser stato il luogo ove, qualche anno prima, Tiziano Terzani si era recato per le cure). Una volta rientrata in Italia prosegue per un triennio l’attività di ricerca e quella clinica in neuro oncologia, mantenendo i contatti con l’organizzazione Europea per la ricerca e le terapie sui tumori (EORTC). Proprio dalla relazione con i pazienti seguiti presso l’Università di Verona in questo periodo, nasce il testo del brano e l’idea di un progetto che sostenga la ricerca sui tumori cerebrali.

Alessandra Regosini, già vincitrice del BMF nel 2014, partecipa a X factor nel 2015, stregando il pubblico con il suo timbro soul, ma purtroppo salutando i fan ai Bootcamp.

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