Terremoto Emilia Romagna, oltre cento le scosse registrate

Terremoto Emilia Romagna, oltre cento le scosse registrate – Ancora scosse, ancora paura e ancora una notte fuori di casa. L’Emilia Romagna continua ad essere ostaggio del terremoto che, con le sue scosse, sembra non voglia abbandonare questa Regione dal 20 di maggio. La scossa più forte, preannunciata come da copione, da un boato fortissimo e cupo, questa mattina alle 11 e 30 ha fatto nuovamente tremare Finale Emilia. La scossa ha avuto intensità 3,8, con una profondità di 14,9 chilometri. Un’altra è stata registrata alle ore 12.22, di magnitudo 2, nella zona di Finale Emilia, Bondeno e Sant’Agostino. Nel pomeriggio la terra è tornata a tremare, alle ore 14,46 con magnitudo 3.3, tra le province di Modena e Mantova. Le aree più vicino a quello che è stato l’epicentro sono San Felice sul Panaro, Mirandola e Poggio Rusco. Anche la scorsa notte, il terremoto non h dato tregua alla popolazione. Sono state, infatti, 34 le scosse di magnitudo superiore a 2 che si sono registrate dalle 22 di ieri sera alle 7 di questa mattina. Di queste, rende noto la sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), soltanto una è stata di magnitudo 3,2, avvenuta alle 3,55. Da quando l’Emilia Romagna è stata sconvolta da questo terribile evento possiamo stilare una prima scala dell’intensità delle scosse e degli assestamenti tellurici. La scossa più forte di magnitudo 6 alle 4.04 è stata quella di domenica con ipocentro a 5,1 km di profondità (dai precedenti 10,1). Nella medesima area, alle 5.35 se ne è registrata una di magnitudo 3.3 ed, alle 5.44, una terza di magnitudo 2.9. Nel corso della giornata sono state registrate un centinaio di scosse d’assestamento, circa un centinaio. In particolare alle 15.18 un nuovo sisma di magnitudo 5.1: è caduta la Torre dell’Orologio a Finale e un vigile del fuoco è rimasto ferito. E’ stata avvertita anche a Milano e Bergamo. Sono previste altre scosse di assestamento.

Diversi i centri attivati: il Centro di Coordinamento Soccorsi a Ferrara e Centri operativi comunali a Bondeno, Cento, Ferrara, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda; un Centro di Coordinamento Soccorsi a Modena e Centri operativi comunali a Bonporto, Carpi, Camposanto, Cavezzo, Concordia, Finale Emilia, Mendolla, Mirandola, Novi di Modena, S. Felice sul Panaro, Soliera, San Possidonio, San Prospero e Modena; un Centro di Coordinamento Soccorsi a Bologna; Inoltre, in Lombardia, sono stati istituiti un Centro di Coordinamento Soccorsi a Mantova e il Centro operativo comunale a Moglia.

Il premier Monti al suo arrivo a Sant’Agostino, con il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ed il questore di Ferrara, Luigi Mauriello, ha parlato con il sindaco Fabrizio Toselli di fronte al municipio ormai ridotto quasi in macerie. Prima di entrare nella palazzina Monti è stato apostrofato con fischi da un gruppetto di cittadini che erano decisi a far sentire la propria voce in un momento difficile in cui, oltre alla paura per il terremoto c’è anche il disagio per le molte tasse e per l’Imu. Ad aumentare la tensione anche la preoccupazione che le spese della ricostruzione dei centri colpiti pesino sulla cittadinanza. “Poteva starsene dove si trovava – ha affermato un ragazzo – è venuto qui solo perche c’è la stampa e la televisione. Qui ci sono moltissimi problemi. Dallo Stato ci si aspetta azione e noi, qui, esprimiamo il nostro malcontento”.

La Procura di Ferrara ha avviato un’inchiesta sui quattro operai morti e, ci potrebbero essere, a breve, delle iscrizioni di nomi sul registro degli indagati Il Procuratore Proto e il Pm Savino hanno aperto quattro fascicoli nell’ipotesi di omicidio colposo con responsabili da identificare. Dato mandato per identificare: responsabili sicurezza interna delle aziende, del rispetto delle norme antisismiche; i progettisti; i legali rappresentanti. Una volta che avranno i nomi, possibili le iscrizioni, a garanzia.

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