Sparatoria al tribunale di Milano. Morto l’avvocato e un giudice. In manette il killer

E’ stato catturato Claudio Giardiello, il cinquantasettenne che, imputato per bancarotta fraudolenta, intorno alle 11 di giovedì mattina, ha esploso 4 – 5 colpi di pistola nel tribunale di Milano. L’uomo, dopo aver fatto fuoco uccidendo tre persone e ferendone una, si era dato alla macchia a bordo di una motocicletta. Giardiello si trovava in tribunale per difendersi dall’accusa di bancarotta fraudolenta nel crac Magenta. A far scatenare l’ira del cinquantasettenne il suo difensore che aveva rinunciato al mandato. Accecato dalla rabbia l’uomo ha estratto la pistola ed ha fatto fuoco uccidendo il giudice Ferdinando Ciampi raggiungendolo al secondo piano, Lorenzo Alberto Claris Appiani, un testimone nel processo odierno e l’avvocato dell’aggressore di un procedimento precedente per fallimento e Giorgio Erba, anch’esso testimone. Quest’ultimo è deceduto dopo il ricovero in ospedale. Giardiello è stato catturato, dopo una fuga rocambolesca, alle porte di Milano e precisamente a Vimercate. Sembrerebbe che l’omicida avesse intenzione di colpire il Pm Gaetano Ruta contro il quale aveva puntato l’arma senza però riuscire a colpirlo. Giardiello è attualmente sotto interrogatorio. Si è detto che Giardiello fosse entrato con un tesserino falso, che il metal detector non funzionava e addirittura che fosse entrato tranquillamente senza essere controllato. La cosa assurda è che un uomo armato è entrato in uno dei luoghi dove dovrebbe trionfare la giustizia e giustizia, se così si può chiamare, se l’è fatta da solo.

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