SINtHOMO, mostra collettiva nomade negli spazi del Centro Culturale Elsa Morante di Roma

SINtHOMO

AL CENTRO CULTURALE ELSA MORANTE

da sabato 7 (inaugurazione ore 18:00) a domenica 15 giugno – spazio espositivo

La mostra collettiva nomade SINtHOMO – con opere di 14 giovani artisti – termina il suo percorso nei Centri Culturali delle Periferie

Atto finale del percorso – iniziato lo scorso febbraio – di SINtHOMO, mostra collettiva nomade promossa da Roma Capitale, Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana e Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica che, uscita dalla galleria La Fucina Mondriansuite di San Lorenzo che ha ideato e cura la rassegna, ha circumnavigato Roma esponendo i lavori di 14 giovani artisti nei Centri Culturali delle Periferie.

Marta Alessio, Sergio Baldassini, Stefano Bolcato, Paola Brancaleoni, Alessandro Crapanzano,  Simona Di Lascio, Luciano Fabale, Diana Kirova, Letizia Marabottini, Simona Morgantini, Chris Nix, Ivan Paduano, Valeria Patrizi, Maria Manuela Pochetti, non solo romani, hanno espresso ed esprimono la loro arte con tecniche diverse, dal digitale all’olio, dalle installazioni alle performance.

Sarà così il Centro Culturale Elsa Morante  DA SABATO 7 (INAUGURAZIONE ORE 18:00) A DOMENICA 15 GIUGNO – SPAZIO ESPOSITIVO  a ospitare SINtHOMO: “L’arte in sé è la parte muta in eterno, di cui si può in eterno parlare” (Willem De Kooning). Evento curato e ideato da La Fucina Mondriansuite e promosso dall’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana e Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale

 

LA FUCINA MONDRIANSUITE

Klaus Mondrian con i suoi collaboratori ha organizzato un evento espositivo “nomade” intitolato “SINtHOMO”, con molti degli artisti che hanno esposto presso la sua galleria. La “fucina Mondriansuite” esce dalla galleria e si muove per la città ospitata negli spazi espositivi del comune di Roma: Centro Culturale Elsa Morante, Centro Culturale Aldo Fabrizi, Centro Culturale Gabriella Ferri.

 

CONCEPT

“L’arte in sé è la parte muta in eterno, di cui si può in eterno parlare.”  – Willem De Kooning

L’opera d’arte come metafora del disagio dell’uomo contemporaneo è il tema complesso della mostra. Quindici gli artisti, venti le opere in mostra, molteplici i linguaggi che spaziano dalla pittura all’installazione dalla scultura alla performance.  Il discorso ruota attorno al “sinthomo” inteso come l’indizio, il segno, la spia della complessità esistenziale dell’uomo contemporaneo, che dolorosamente, in esso si palesa. Il termine  deriva dal greco σ?μπτωμα: ‘evenienza’. Ed è, appunto, questa evenienza che gli artisti in mostra colgono e restituiscono ciascuno nella sua essenza particolarissima. Evenienza, quale metafora della verità nella sua sintesi estrema, si manifesta come effetto finale, non standardizzato, di un convergere di molteplici azioni e reazioni. Chiamiamo sintomo qualcosa che «parla», che vuole esprimersi, e parla innanzitutto in modo autoreferenziale all’individuo e dell’individuo che lo manifesta. È il messaggero  di un “significante muto” per molti sconosciuto, che l’artista sublima fino a restituire nell’immediatezza visiva dell’opera d’arte. Si presenta come una metafora del soggetto, ossia come un suo significante privilegiato, costituito da un nucleo simbolico.

 

“Sinthomo” insiste sulle immagini del mondo dell’inconscio e dell’onirico e apre all’osservatore il sentiero della scoperta del proprio universo esistenziale.

 

 

INFO

Ingresso libero

060608 (dalle 9.00 alle 21.00); www.centriculturali.roma.it

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