Si rinnova la magia del festival “Il Federiciano”

Si rinnova la magia del festival “Il Federiciano” – Si è da poco conclusa la decima edizione del festival “Il Federiciano” di Rocca Imperiale, contraddistinta da grandi emozioni e importanti novità che hanno lasciato una traccia permanente nella storia personale della manifestazione e in quella del borgo.

Tantissimi frequentatori hanno prenotato la loro presenza nei giorni del festival, dimostrando il loro apprezzamento per gli spettacoli in cartellone con Michele Placido, Alessandro Quasimodo, Mogol, Giuseppe Anastasi, Mariella Nava, Mimmo Cavallo, Silvia Mezzanotte, Dato Magradze, la Rino Gaetano Band e la Melos Orchestra. Tutti gli artisti, entusiasti per la grande e calorosa partecipazione, hanno rivolto parole di affetto al pubblico con cui si è creata un’atmosfera di magia e dialogo.

Molto emozionanti e suggestivi sono stati anche i momenti dello svelamento delle stele vincitrici, con la processione laica per le strade del borgo, dove in silenzio si attendeva il nome dei vincitori del concorso, che sono stati ben quattro quest’anno: Marcello Remia e Alessia Rocco, Vincenzo Paolicelli e Tania Di Malta. A loro, l’onore di avere la propria poesia pubblicata su una stele di ceramica affissa tra i vicoli del centro storico. L’inaugurazione delle nuove stele è stata avvolta da un velo di preziosità unica. Sono state tre, le stele fuori concorso di quest’anno. Una è stata dedicata a Maria Cumani, poetessa e danzatrice, moglie di Salvatore Quasimodo, nel giorno di nascita del marito (il 20 agosto), in quest’anno in cui ricorre il cinquantenario della morte del poeta, Premio Nobel per la Letteratura. Alla cerimonia era presente il figlio Alessandro Quasimodo che, in un dialogo a due col direttore artistico Giuseppe Aletti, ha appassionato tutti i numerosi astanti. L’altra è stata dedicata al più importante poeta georgiano, Dato Magradze, già ministro della cultura in Georgia, autore dell’inno nazionale, che si è presentato per l’insigne investitura insieme alla principessa Lali, sua moglie, alla sua traduttrice Nunu Geladze, e a Soso Danelia, ambasciatore per gli Affari straordinari presso il Ministero degli Affari Esteri della Georgia, che hanno esternato parole profonde e di grande peso, seguite da lunghi applausi, suggellando il legame tra la Georgia e l’Italia, nato proprio a Rocca Imperiale grazie a questo riconoscimento. La terza stele fuori concorso, svelata il 26 agosto, è un omaggio a Rocca Imperiale “Il Paese della Poesia” e porta la firma di Michele Placido, Omar Pedrini, Mogol, Alessandro Quasimodo, Giuseppe Aletti. La stele su richiesta del parroco don Mario Nuzzi, che ha voluto così riconoscere la centralità del “Federiciano” nella vita sociale rocchese, è stata ubicata presso il Santuario della Madonna delle Cesine, luogo sacro per i fedeli e molto amato dai cittadini. Tra i tradizionali appuntamenti, non sono mancate le due giornate di premiazione con la declamazione delle poesie fino a tarda notte, e l’Estemporanea di poesia, presentata dalla giornalista Caterina Aletti insieme all’architetto Angiolino Aronne e vinta da Umberto Donato Di Pietro, Anna Maria Daina (secondo posto) e da Rosanna Filomena (terzo posto), giudicati dalla giuria popolare composta da Antonella Acinapura, Domenico Basile, Angela Di Leo, Elena Muzzonigro, Antonella Ranù, Mario Vuodi, Lella Zito.

E poi ancora tanto altro. C’è stata la partecipazione delle scuole dell’Istituto Comprensivo “Federico II” di Rocca Imperiale, Canna, Nocara e Montegiordano, con le poesie composte dagli alunni e presentate nella manifestazione “Federiciano Giovani”, e la seconda edizione del Premio “Heraclea in poesia”, organizzata dagli studenti dell'”Enrico Fermi” di Policoro e presentata durante il festival. Ci sono state le presentazioni dei libri di Fiorentino Magnone (Il viaggio del tempo) e di Simonetta Ricasoli (Metropolitane celesti) e dell’antologia “Il Paese della Poesia” con la declamazione di Maria Dibattista, presente nel volume, tutte moderate dal poeta torinese Gian Giacomo Della Porta.

Completano il lungo elenco delle attività, la masterclass con Mogol, Quasimodo e Anastasi, e il laboratorio di scrittura poetica tenuto dal poeta e paroliere Francesco Gazzè (autore dei successi di Max Gazzè) e dal poeta ed editore Giuseppe Aletti.

Rocca Imperiale ha brillato di luce poetica per nove giorni intensi. La rassegna ha animato la cittadina, rivitalizzando una stagione turistica iniziata in calo in tutto l’Alto Jonio. Grazie al crocevia di gente proveniente da tutta Italia, Francia, Germania, Venezuela, Argentina e altre nazioni, tra incontri, scambi e amicizie scaturite in loco, che hanno portato un grande introito sul territorio dell’intero Alto Jonio, la stagione estiva può dirsi salvata dal festival. A fine rassegna, il brindisi collettivo, con il vino realizzato dalla Cantina Placido Volpone in occasione della decima edizione e offerto dagli organizzatori, ha contribuito ai festeggiamenti di questa edizione straordinaria.

Un grande successo per Rocca, per tutti gli artisti intervenuti, per il pubblico partecipante, per tutti coloro che gravitano intorno all’evento, per la direttrice della Aletti, Valentina Meola, e per il direttore artistico Giuseppe Aletti, vera star dell’evento.

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