Roncea: le “Acrobazie” di questa vita

Cantautore raffinato Roncea che mostra non solo un modo pulito ma anche una forza poetica e allegorica per parlare di vita in questo nuovo disco dal titolo “Acrobazie” dentro cui svetta la produzione artistica ed il suono di Manuel Volpe. E che bella questa soluzione di cartoline vere e proprie, con tanto di affrancatura, da spedire… dentro cui un codice digitale rimanda alla canzone da scaricare e portarsi dietro. Altre derive per dare sostanza fisica alla musica liquida di questo nuovo futuro. E anche queste sono acrobazie in fondo…

Qualcuno parla di omologazione anche dentro le trame della canzone d’autore italiana. Io gli farei ascoltare dischi come “Acrobazie”. Onestamente pensi ci sia qualche tipo di omologazione in quello che hai fatto? Ti sei sentito davvero libero?
Assolutamente sì. So di aver fatto un lavoro che va in una direzione opposta rispetto al mercato, al trend di genere e di estetica musicale del momento. Mi piace la musica d’autore, mi piace la poesia, mi piacciono le metafore, le figure retoriche, la molteplicità di interpretazioni che può esserci dietro ad una semplice frase. Non amo le liriche didascaliche insomma, anche se riconosco la loro potenza di comunicazione, i numeri parlano chiaro. Non fraintendermi: non è spocchia la mia, è consapevolezza di un anacronismo artistico che non solo mi piace, ma adoro. Volevo crescere come artista guardando in basso, cercando la profondità, a discapito dell’ambizione. Volevo raccontare una storia e volevo farlo a modo mio: penso che questa sia libertà.

Bella questa copertina: ce la racconti?
Adoro questa copertina, non te lo nascondo. E’ frutto di una collaborazione con un’amica intima e artista speciale: Ilaria Bossa ha elaborato tutto il concept grafico di Acrobazie scegliendo e reinterpretando una serie di immagini che ritraggono mio padre nel periodo più intenso della sua carriera da acrobata. In copertina c’è mio padre Constantin colto da un fotografo nel momento in cui si stava preparando prima di entrare in scena. In quel periodo lavorava al Circo Orfei, nel prestigioso Circo delle mille e una notte con Liana, Nando e Rinaldo Orfei. Le acrobazie hanno in un certo senso salvato la sua giovinezza, perché grazie alla sua carriera è riuscito a sfuggire al regime dittatoriale comunista di Ceaucescu, anche se fu dura restare lontano da casa e dalla famiglia per 20 anni. L’Italia gli diede asilo politico. Viva le acrobazie.

E poi il bianco e nero è un protagonista dentro questo disco anche e non solo dal punto di vista visivo. Perché?
Ogni album per me è una fotografia di un periodo. Quando ho riascoltato ad occhi chiusi i brani, nel momento in cui stavamo definendo gli arrangiamenti, ci ho visto una serie di immagini in bianco e nero.
Le fotografie da cui siamo partiti per elaborare tutto l’immaginario di questo progetto inoltre erano in bianco e nero e l’ho trovato un suggerimento esplicito, che dovevo cogliere. Acrobazie racconta in un qualche modo una storia passata, il b/n ci riporta inesorabilmente a qualcosa di trascorso, di retrò, di vissuto. L’ho trovata una scelta coerente con il concept del progetto.

Le cartoline: questa idea ce la devi raccontare perché penso sia bellissima.
L’idea è nata con Nicholas Ciuferri di Alter Erebus. Ci siamo chiesti quale potesse essere il supporto fisico più adatto.
Il Cd è obsoleto, il vinile per un 5 tracce non ci convinceva, ha dei costi importanti e tempi di attesa lunghi (anche se da appassionato e audiofilo, spero di poterlo stampare molto presto, non te lo nascondo). Acrobazie è il tentativo di fare pace con il passato, di accorciare le distanze, è la necessità di condividere, di sentire l’altro. La cartolina ci è sembrato un mezzo figo per esprimere questi concetti.
Abbiamo quindi realizzato delle cartoline, una per ciascun brano. Le cartoline rappresentano mio padre intento a far le sue acrobazie, ciascuna cartolina è legata a un brano, c’è quindi il QR Code per ascoltarla e una frase del testo scelta da me: ho pensato che fosse figo mandare una cartolina a qualcuno con un pensiero. Regalare una canzone, un modo diverso per dirti che ti voglio bene, che ti sto pensando o semplicemente condividere qualcosa che mi è piaciuto. Ai concerti vendo un pacchettino con le cartoline realizzate da Ilaria Bossa, il download code per scaricare in alta definizione il disco, mollette e spago se vuoi appendere le cartoline: ho già visto delle installazioni fantastiche. Ho sempre con me anche dei francobolli, se qualcuno volesse imbucare la sua postcard alla prima buca delle lettere che incrocia. A volte aspettare è un errore.

Dal vivo Roncea che storia racconterà?
Questa prima parte del tour si sta consumando in contesti super intimi. E’ una dimensione che adoro.
Racconto la storia di mio padre e la mia attraverso le canzoni di Acrobazie e di Presente, il mio primo album in italiano.
Per questi concerti mi sto esibendo in solo o in duo con Giulia Provenzano, che è la voce femminile protagonista in questi due dischi. Nel nuovo anno affiancherò ai miei concerti in solo alcuni live con band dove saranno coinvolti altri musicisti che hanno partecipato alle registrazioni. Un live particolare sarà quello del 21 dicembre a Hiroshima Mon Amour di Torino, in apertura a Giorgio Poi, dove oltre a Giulia ci sarà anche Chiara Di Benedetto, violoncellista bravissima che ho il grande piacere di poter chiamare amica e che da qualche anno dà un contributo enorme al mio progetto.

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