Res Publica Musicalis. I giovani, la musica e i valori della Repubblica. Appuntamento con Danilo Rea al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma

Res Publica Musicalis. I giovani, la musica e i valori della Repubblica. Appuntamento con Danilo Rea al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma – Domenica 1 giugno alle ore 18, nella bellissima Sala Accademica del Conservatorio  Santa Cecilia di Roma ,un appuntamento speciale per la Festa della Repubblica,promosso dalla Banca Popolare del Frusinate e dedicato  alle giovani generazioni.,“Res Publica Musicalis”, la musica, i giovani ed i valori della Repubblica, con il concerto in piano solo di Danilo Rea che  presenterà brani dei Beatles alternati a famose arie liriche, e a seguire Cecilia Jazz Orchestra, Jazz Vocal Ensemble,direttore  Alfredo Santoloci in “FREEDOM” – Duke Ellington, Sacred Concert per Orchestra Jazz, Coro e Voce recitante.

Sacred Concert “Questi concerti non sono come le messe jazz tradizionali”. A parlare è Duke Ellington nella sua autobiografia. In queste composizioni, infatti, l’elemento testuale è talmente sublimato dalla musica da venire trasceso a favore di un messaggio ancora più universale, che Ellington stesso rivela,sempre nella sua autobiografia, invitando tutti ad essere “d’accordo sul significato di questa parola assoluta: Amore”.

I concerti a cui Ellington si riferisce sono i tre Concerti Sacri, concepiti tra il 1965 e il 1973 ed eseguiti da Ellington in tutto il mondo. Trattandosi di musica jazz, geneticamente metamorfica, tutte le esecuzioni furono diverse l’una dall’altra non solo dal punto di vista interpretativo, ma anche da quello strutturale: è noto che i brani da eseguirsi venivano scelti poco prima della performance, del pari, un maestro del coro del XIV secolo sceglieva estemporaneamente le composizioni più opportune per costituire un intero Ordinario.

I brani che verranno eseguiti  sono tratti dalla versione conosciuta come “Sacred Concert”,prodotto del lavoro svolto nel 1993 dal compositore danese John Høybye e dal suo connazionale Peder Petersen i quali, basandosi sulle registrazioni originali, operarono una sintesi delle tre composizioni ellingtoniane, dando più enfasi alle parti vocali attraverso un arrangiamento del coro a quattro parti. In questa versione è stato inserito inoltre un percorso drammaturgico che prevede una voce recitante; saranno letti dei brani sulla pace tratti da Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy, Benashir Butto, Gandhi, Paolo VI, Kathami, Duke Ellington.

 

 

Danilo Rea è stato recentemente  definito da Thomas Conrad, importante critico della rivista American Jazztimes, uno dei pianisti più talentuosi a livello internazionale.Non a caso la sua carriera  vanta collaborazioni illustri in Europa con jazzisti americani come Chet Baker, Lee Konitz, Steve Grossman, Michael Brecker, Billy Cobham, Gato Barbieri, Joe Lovano, Kenny Wheeler, John Scofield. Danilo Rea riesce ad attirare l’attenzione degli ascoltatori soprattutto grazie alla grande versatilità e all’apertura musicale. Dopo gli studi di pianoforte classico al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e l’esperienza come musicista nel mondo del progressive rock, Danilo debutta nel mondo del jazz con il “Trio di Roma” nel 1975, raggiungendo la notorietà internazionale. Inoltre la sua musica è ricca di sorprendenti momenti di improvvisazione di grande lirismo che gli sono valsi l’accostamento al grande Keith Jarrett. Tuttavia, a differenza della star americana, Rea trae la propria ispirazione dalla tradizione musicale della sua terra di origine, dai classici e dal pop italiano, piuttosto che dal “Great American Songbook”. E quindi non sorprende che in Italia egli venga considerato come il grande poeta tra i musicisti di jazz e che sia diventato famoso suonando con molti cantautori e cantanti come Claudio Baglioni, Domenico Modugno, Gianni Morandi, Pino Daniele e Mina. Grande improvvisatore e sensibilissimo interprete ,rende nuovo ogni pezzo, lasciando all’ascoltatore la possibilità di scoprire ogni nota del brano originale in una luce diversa e allo stesso tempo di perdersi nella sua improvvisazione,Danilo Rea è sicuramente uno dei più apprezzati musicisti italiani.E’ stato ospite con Gino Paoli al recente festival di Sanremo,recentemente ha composto la colonna sonora del film di Walter Veltroni,”Quando c’era Berlinguer”.In questo concerto in piano solo,presenterà brani dei Beatles alternati a famose arie liriche.

Edward Kennedy Ellington (1899-1974), noto fin da ragazzo come “Duke”, è uno di quei

personaggi che non hanno bisogno di presentazioni. Pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra di immensa importanza per la musica del XX secolo, Ellington ebbe una lunghissima carriera, durata 60 anni e costellata di successi, riconoscimenti ed onoreficenze. Compositore tra i più prolifici, seppe formare un’orchestra per la quale scrisse, per trent’anni, pietre miliari della musica del Novecento, passando dallo stile jungle, indissolubilmente legato al celeberrimo Cotton Club newyorkese, fino alle grandi suite (tra le tante spicca Black, brown and beige suite, ispirata alla storia dell’integrazione razziale negli Stati Uniti).Tra i tanti brani da lui composti Mood indigo, Sophisticated lady, Prelude to a kiss, In a sentimental mood, It don’t mean a thing, Satin doll, Caravan, solo per citarne alcuni. Nel 1965 Ellington fu invitato a presentare un concerto di musica sacra alla Grace Cathedral di San Francisco nell’ambito di una serie di celebrazioni per il completamento e la consacrazione della cattedrale. Fu così che nacque il primo dei tre Concerti Sacri, considerati da Ellington “la cosa più importante che abbia fatto”.

 

La Cecilia Jazz Orchestra è una big band composta da 18 elementi, scelti tra i migliori musicisti del Dipartimento di Jazz del Conservatorio Santa Cecilia. Il repertorio spazia dai grandi classici della Swing Era a composizioni e arrangiamenti più moderni, come i brani di Armando Trovajoli arrangiati da Franco Piana, eseguiti il 26 aprile nella Sala Accademica del Conservatorio di Santa Cecilia.

 

Il Jazz Vocal Ensemble è un coro composto da 16 elementi, scelti tra i migliori cantanti del

Conservatorio Santa Cecilia. Il coro è stato formato ad hoc per questo concerto, con l’obbiettivo di diventare un coro stabile, conseguenza del grande affiatamento che si è venuto a creare.

 

Sacred Concert “Questi concerti non sono come le messe jazz tradizionali”. A parlare è Duke Ellington nella sua autobiografia. In queste composizioni, infatti, l’elemento testuale è talmente sublimato dalla musica da venire trasceso a favore di un messaggio ancora più universale, che Ellington stesso rivela,sempre nella sua autobiografia, invitando tutti ad essere “d’accordo sul significato di questa parola assoluta: AMORE”.

I concerti a cui Ellington si riferisce sono i tre Concerti Sacri, concepiti tra il 1965 e il 1973 ed eseguiti da Ellington in tutto il mondo. Trattandosi di musica jazz, geneticamente metamorfica, tutte le esecuzioni furono diverse l’una dall’altra non solo dal punto di vista interpretativo, ma anche da quello strutturale: è noto che i brani da eseguirsi venivano scelti poco prima della performance, del pari, un maestro del coro del XIV secolo sceglieva estemporaneamente le composizioni più opportune per costituire un intero Ordinario.

I brani che verranno eseguiti  sono tratti dalla versione conosciuta come “Sacred Concert”,prodotto del lavoro svolto nel 1993 dal compositore danese John Høybye e dal suo connazionale Peder Petersen i quali, basandosi sulle registrazioni originali, operarono una sintesi delle tre composizioni ellingtoniane, dando più enfasi alle parti vocali attraverso un arrangiamento del coro a quattro parti.

 

1. Praise God (coro e orchestra)

2. Freedom-suite

a. To be contended (coro e big band)

b. Freedom (coro e ritmica)

c. Word you heard (coro e big band)

d. Freedom is a word (coro e voce recitante)

e. Sweet, fat and that (coro e ritmica)

g. To be contended (coro e big band)

3. The shepherd (tromba e big band)

4. Come sunday (soprano e coro)

5. David danced before the Lord (coro e big band)

6. Praise God and dance – Finale (soprano, coro e big band)

 

In questa versione è stato inserito inoltre un percorso drammaturgico che prevede una voce recitante; saranno letti dei brani sulla pace tratti da Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy, Benashir Butto, Gandhi, Paolo VI, Kathami, Duke Ellington.

 

 

INGRESSO GRATUITO FINO A D ESAURIMENTO POSTI

Per informazioni:

www.conservatoriosantacecilia.it

Conservatorio “Santa Cecilia”, Via dei Greci, 18 – R O M A  tel. 06/45550854

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