Prima volta a Roma con la band solista per il chitarrista dei Toto: Steve Lukather

Prima volta a Roma con la band solista per il chitarrista dei Toto: Steve Lukather – Giovedì 4 agosto alle ore 21, la Casa del Jazz Festival presenta per Guitar Legends, Steve Lukather.

 

Prima volta a Roma con la band solista per il chitarrista dei Toto. Presenta il suo sesto album, il recente “All’s well that ends well”. “Che cosa si prova a essere il più grande chitarrista del mondo? Vai a chiederlo a Steve Lukather“. Questa è la risposta data da Eddie Van Halen al celebre Johnny Carson durante il suo Tonight Show.

 

La considerazione che i colleghi hanno del chitarrista dei Toto la dice lunga sulla sua validità artistica. Già nei primi anni di età Steve impara a suonare la batteria e le tastiere, ma è solo quando ascolta Meet the Beatles! all’età di sette anni che decide di imparare a suonare la chitarra. Inizia l’attività di musicista a 17 anni, quando inizia a lavorare come turnista all’interno del circuito discografico americano. Prima di arrivare al successo internazionale con i Toto collabora, sia in studio che dal vivo, con grandi nomi della musica americana come Earth Wind & Fire, Boz Scaggs, Larry Carlton.

 

Nel 1976 Jeff Porcaro (batteria) e David Paich (pianoforte e tastiere) lo invitano a suonare nella loro band, i Toto, a cui si aggiungono contemporaneamente David Hungate (basso), Bobby Kimball (voce) e Steve Porcaro (sintetizzatore e tastiere). Steve accetta, continuando nel contempo la sua attività di turnista che lo porta a collaborare, negli ultimi anni settanta, con Leo Sayer, Boz Scaggs, Alice Cooper, Barbra Streisand, the Pointer Sisters, Cher e Cheap Trick. Nel 1977 i Toto realizzano il loro primo album (Toto) che, trainato da singoli come “Hold the line” e “Georgy Porgy”, scala le classifiche e ottiene la nomination per un Grammy Awards nella categoria “Miglior artista emergente”.

 

Dopo la pubblicazione di due album, Hydra e Turn back, il successo planetario arriva con l’album Toto IV del 1982, da cui vengono tratti i singoli “Africa” e “Rosanna”. ll disco diventa ben presto disco di platino e oltre a rappresentare un gran successo di vendite fa vincere ai Toto 6 Grammy Awards. Nello stesso anno, Lukather viene premiato con un ulteriore Grammy Award nella categoria Best Rhythm & Blues Song per aver composto (assieme a Jay Graydon e Bill Champlin) “Turn Your Love Around” di George Benson. Nonostante la carriera dei Toto sia ricca di stravolgimenti per quanto riguarda la formazione e nonostante la tragica scomparsa del batterista Jeff Porcaro nel 1992, in seguito ad un attacco cardiaco causato da una reazione allergica a dei pesticidi usati nel suo giardino, i Toto dal 1982 al 2008, anno dello scioglimento ufficiale, hanno pubblicato più di 15 album restando per 30 anni una tra le band più attive sulla scena. Steve Lukather è l’unico componente dei Toto a non aver mancato nemmeno un live della band. In parallelo al progetto Toto, Steve Lukather porta avanti una carriera solista densa di collaborazioni coi più grandi artisti sulla scena. Artista versatile, non è solo un ottimo chitarrista ma anche compositore, produttore, arrangiatore, vocalist e songwriter. Considerato uno dei più grandi chitarristi del mondo, il suo modo di suonare affascina per la grande tecnica, la grande musicalità e per il suono in continua evoluzione. Gli artisti con cui ha collaborato includono Michael Jackson (con cui collabora insieme a Steve Porcaro alla stesura di “Beat It” e “Human nature”, inclusi nell’album Thriller), Peter Frampton, Elton John, Eric Clapton, Jeff Beck (con cui nel 1986 va in tour in Giappone insieme a Santana, dove incontra per la prima volta Simon Phillips che più tardi diventerà il batterista dei Toto), Olivia Newton-John (per cui scrive “Physical”), Randy Crawford, Barbra Streisand, Lionel Ritchie, Paul McCartney, America, Earth Wind & Fire, Joe Cocker, e molti altri. Negli ultimi anni ha collaborato anche con il chitarrista Larry Carlton dando vita a No substitutions, registrato in Giappone durante una serata della loro tournee mondiale e che gli ha fruttato la vincita di un ulteriore Grammy Award nella categoria Best Pop Instrumental Album nel 2002.

 

I due chitarristi americani sono stati a lungo in tournee dalla quale è stato tratto anche un DVD live. Da segnalare inoltre il tour del 1998 con Edgar Winter e quello del 2005 con il chitarrista Nuno Bettencourt (Extreme). Oltre a essere uno dei session guitarist più richiesti, Luke ha pubblicato anche una serie di cd a suo nome. A differenza del lavoro svolto con i Toto, la produzione solista di Steve presenta maggiori influssi jazz-rock e fusion che vanno ad affiancarsi alle classiche ballate. Ad oggi ha pubblicato Lukather, nel 1989; Candyman, nel 1994; Luke, nel 1997; No substitutions, nel 2001; El Grupo Live, nel 2005, “Ever Changing Times”, nel 2008 e “All’s well that ends well” nel 2010. Nel 2003 ha inoltre pubblicato SantaMental, che vanta la presenza di chitarristi del calibro di Steve Vai, Edgar Winter e Slash. In ogni suo album è facile trovare degli illustri collaboratori quali Michael Landau, Eddie Van Halen, Richard Marx, Vinnie Colaiuta oltre ai già citati Slash, Steve Vai e molti altri.

 

 

 

Casa del Jazz: viale di Porta Ardeatina, 55 Roma

 

www.casajazz.it

 

Ingresso:25 euro

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