Posh e il ritorno con il singolo Mr Anyone. L’intervista

Dopo anni di silenzio hanno fatto capolino nuovamente, prima con una cover del classico “Running Up That Hill” e ora con un inedito tratto dal nuovo album in arrivo.
I Posh, band alternative rock italiana trapiantata in Germania, ci spiega cosa bolla in pentola e quale sia l’identità di “Mr Anyone”.

GUARDA IL VIDEO: https://youtu.be/k374_uYyJ_s

Mr. Anyone è il vostro nuovo singolo e arriva dopo diversi anni di silenzio produttivo.
Come è rinata questa necessità espressiva?

Negli ultimi dieci anni, in realtà, non abbiamo mai smesso di suonare sebbene non con la stessa intensità dei nostri primi due lavori. Questi ultimi anni sono stati un crescendo di intensità creativa culminati nella realizzazione di questo nuovo disco di cui Mr. Anyone è il primo singolo estratto.


Chi è Mr. Anyone? Ci sono riferimenti autobiografici nel brano o siete meri osservatori della realtà?
Nella vita di un uomo esiste un periodo cupo in cui si è costretti a bucare la nebbia dei compromessi pur di tirare a campare. E’ proprio in questo attraversare una zona grigia e cieca che ci si sente uno come tanti, un signor qualunque. Ecco che Mr. Anyone siamo noi e tutti quelli che per una ragione mal precisata si sono trovati spersi in questo brutto sogno. Il brano, tuttavia, vuole essere il boato di un terremoto prima che suoni la sveglia.


Cosa distingue i vostri primi pezzi da questa nuova produzione che state lanciando?
Esiste un filo conduttore tra la prima fase e questa dei Posh, e per chi ci seguiva prima è facile riconoscerlo. Oggi sicuramente abbiamo meno compromessi e facciamo più quello che ci piace. Le differenze sono tante, l’esperienza ci ha sicuramente portati a comporre in maniera diversa, ma, su tutte, oggi ci sentiamo più a nostro agio ad esprimerci in lingua inglese


Vi siete stabiliti in Germania. Che differenze ci sono per un gruppo rock tra Italia e Germania?
In Germania esiste un fervore nella musica indipendente che va di pari passo con i canali mainstream, cosa che probabilmente in Italia non è così evidente. Di conseguenza, in Germania è sicuramente più facile organizzare un booking di date e concerti per una band come la nostra.


Il nuovo album è in arrivo. Qual è stata la difficoltà maggiore riscontrata nella produzione? E cosa invece è avvenuto spontaneamente?

Registrare l’Album è stata un’esperienza incredibile durata quasi un anno. Sebbene la registrazione sia stata divisa in due studi tra Düsseldorf e Catania, mettendo a dura prova l’incastro delle tempistiche fra una take e l’altra, ci siamo ritrovati a produrre dieci brani con una sinergia inaspettata che non ci ha fatto nemmeno constatare il trascorrere del tempo.


Quali sono i gruppi attuali che maggiormente vi entusiasmano?

Nella nostra heavy rotation ci sono: Royal Blood, Manchester Orchestra, Public Service Broadcasting, Kings of Lion e Nothing But Thieves.


Consigliateci tre dischi senza tempo né restrizioni di genere!

Scegliere tre dischi è veramente difficile ecco perché ne abbiamo scelti quattro:

1 – Abbey Road (The Beatles)

2 – The Rise and Fall of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars (David Bowie)

3 – Ultra (Depeche Mode)

4 – 23 (Blonde Redhead)

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