Pedicini ha impresso nella sua musica il desiderio di pace, una volontà che dovrebbe essere comune a ogni persona su questo nostro mondo, La recensione

Piernicola Pedicini ha portato sulla scena musicale nostrana il suo nuovo titolo, dall’evocativo titolo Radio Sud Globale. Un titolo che di per sé è già una vera e propria anticipazione di ciò che contiene all’interno e di quale sia la direzione intrapresa da Pedicini con questa nuova raccolta. Lo avevamo già conosciuto con Musiche Meridionali e Terre del Sud, ma se pensate che questo album sia la naturale continuazione dei precedenti siete su una strada sbagliata. Anzi, Radio Sud Globale è l’esempio di come un artista con tanta esperienza e maturità possa in un certo modo reinventarsi, mantenendo la sua identità ma riuscendo a proporre a chi lo ascolta qualcosa di nuovo e di originale.

Da un punto di vista puramente tecnico criticare Pedicini è davvero difficile. I suoi testi sono un perfetto esempio di come sia possibile mettere in musica qualcosa che possa spingere alla riflessione e non solo ad un ascolto passivo. Nelle sue sonorità si mescolano elementi della tradizionale musicale del nostro Sud e altri che invece provengono da molto lontano. La musica latina è ben rappresentata ma non è di certo l’unica a rubare la scena nel susseguirsi dei brani uno dopo l’altro.

Proprio per questa sua capacità di spingere alla riflessione e al porsi nuove domande il consiglio è quello di dedicare all’ascolto di Radio Sud Globale il giusto spazio, senza che ci sia nessun elemento di disturbo. Probabilmente ascolterete le dieci tracce una prima volta, e subito dopo vorrete riascoltarle, e potrete scoprire che ogni volta emergerà qualcosa di nuovo e di diverso. Tra quelle che mi hanno colpito di più ci sono senza alcun dubbio Famme restà, un incipit a dir poco azzeccato, e Parto per l’America. Il tutto senza nulla togliere agli altri otto brani. Ho apprezzato come ognuno di essi sia unico, senza la presenza di ripetizioni. Basta un singolo ascolto per imparare a distinguere ogni canzone dalle altre.

Questo album è “globale”, come dice il suo titolo, per un motivo ben preciso. Non è solamente la metafora di un viaggio, ma è qualcosa di più profondo e per certi versi tristemente attuale. Pedicini ha impresso nella sua musica il desiderio di pace, una volontà che dovrebbe essere comune a ogni persona su questo nostro mondo. Ecco perché rispetto alle sue prime due raccolte ha sentito di “rivoluzionare” il suo stile, cercando di realizzare dieci brani che hanno al loro interno un vero e proprio messaggio universale. La pace è vista come un fine ultimo, e le dieci canzoni di Radio Sud Globale vogliono parlare sia a chi conosce da vicino il dolore delle guerre, sia a chi assiste impotentemente da lontano. Piernicola Pedicini desidera parlare alle coscienze e far comprendere una volta per tutte che nessuna guerra è troppo remota e nessun dolore andrebbe dimenticato.

Voglio chiudere con un suggerimento: non limitatevi ad ascoltare Radio Sud Globale. Sia Terre del Sud che Musiche Meridionali sono un’ottima testimonianza di un modo di fare musica che sembra quasi che stia andando a scomparire. Chi cerca un perfetto equilibrio tra testo e note troverà ciò che cerca.

Michela Del Bosco

 

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