Parole sotto lo schermo: doppio appuntamento con la memoria al Teatro e cinema Bertolt Brecht

Doppio appuntamento con la Memoria sabato 19 gennaio per la stagione “Parole sotto lo Schermo” al Teatro Bertolt Brecht di Formia per una serata frutto del connubio delle arti, di due volti della memoria paradossalmente opposti ma fin troppo vicini.

 

Primo protagonista il Teatro, forse la forma artistica più bisognosa di memoria, con alle 18:30 la presentazione del libro La valigia dei destini incrociati di Alessandro Izzi a cura di Sandra Cervone, del drammaturgo e storico del teatro Gennaro Aceto.

 

Il volume in due atti unici nasce da una doppia sfida: parlare di Shoah a teatro ritrovando i toni di La vita è bella o Train de vie rivolgendosi ad un pubblico di bambini e ragazzi.

 

Come trovare le parole giuste per avvicinare i più piccoli alla tragedia della Shoah? Come spiegare ai ragazzi cosa è stato, fornendo loro, al tempo stesso gli strumenti per elaborarne l’orrore?

 

Sono queste le domande cui La valigia dei destini incrociati tenta di fornire una risposta che, come nota acutamente Carlo Scognamiglio in una sua recensione al testo, passa attraverso un bisogno di mediazione:

«La rappresentazione non è diretta. Ma quel che è veramente forte è la percezione della paura. L’autore lavora, attraverso il meccanismo dell’immedesimazione, profondissimo nel pubblico infantile, su un tema decisivo per la peculiarità psicologica degli spettatori bambini: la paura di essere scoperti, pur senza terrorizzarli. Questo punto è il cuore del contatto tra il testo teatrale e la Shoah. Non c’è un gioco sul sentimentalismo spiccio. Non c’è un lavoro sulla contrapposizione statica, come in La vita è bella, tra vita e morte, tra bene e male. Qui si prova, in un frammento di rappresentazione, a far intuire l’orrore del dover nascondersi».

 

A seguire, alle 20:30, sarà il Cinema a confrontarsi col bisogno di memoria. Verrà, infatti, proiettato il documentario Ghosts of the third Reich di Claudia Sobral e Tommaso Valente.

 

Sarà proprio l’autore ad incontrare il pubblico e presentare il suo lavoro: le storie toccanti e spesso angoscianti della seconda e terza generazione dei Nazisti e delle difficoltà che incontrano a confrontarsi col loro passato. Si tratta di persone dai cognomi ingombranti che quotidianamente devono farsi carico dei sensi di colpa che derivano tutti dalle colpe dei padri. Storie incredibili di gente apparentemente comune ossessionata dai “fantasmi del passato”. Il Documentario, prodotto tra gli altri da History Channell, ha aperto un dibattito importante sulla questione della Memoria oggi e apre inquietanti interrogativi su quanto possano dirsi davvero lontani gli orrori della Shoah.

 

Dopo aver assaporato le arti a confronto, due popoli e due culture a confronto, due storie diverse della stessa storia, una sola domanda resterà aperta: ma la guerra a distanza di quasi 70 anni è davvero finita?

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