Opera!: la cantante Paola Arnesano e il fisarmonicista Vince Abbracciante celebrano la grande tradizione operistica italian

OPERA!

LA CANTANTE PAOLA ARNESANO E IL FISARMONICISTA VINCE ABBRACCIANTE CELEBRANO LA GRANDE TRADIZIONE OPERISTICA ITALIANA NEL NUOVO DISCO DELL’ETICHETTA DODICILUNE.

Ascolta il disco => bfan.link/opera

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei migliori store on line da Believe, “Opera!” è il terzo progetto discografico del duo formato dalla cantante Paola Arnesano e dal fisarmonicista Vince Abbracciante. Se nei precedenti dischi i due artisti pugliesi avevano celebrato la musica popolare argentina (“Tango” – Four Records, 2012) e brasiliana (“MPB!” – Dodicilune, 2017), in “Opera!” concentrano la loro attenzione sul repertorio della grande tradizione operistica italiana.

«L’arte dell’arrangiamento, che è anche adattamento della partitura originale a diversi organici strumentali, dovrebbe appartenere a qualsiasi musicista perché aiuta la comprensione di sé stessi proiettandosi negli altri. E così accade in “Opera!”, nel quale la musica si vive “dal di dentro” nell’intimità più sofferta e più oscura e supera quel confine tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo», sottolinea il pianista, giornalista e critico musicale Davide Ielmini nelle note di copertina. «Il secondo, in questa collaborazione fascinosa tra la vocalist barese Paola Arnesano e il fisarmonicista ostunese Vince Abbracciante, riesce nell’impresa di contenere il primo senza alcuna simulazione artistica. Il microcosmo del duo, qui di stampo cameristico, è provvidenziale: perché esplora senza alcune paratie, interne od esterne, un mondo in continua evoluzione dove le sequenze accordali degli scritti originali, la grana compositiva e il forte contenuto emozionale assumono un grande valore intrinseco», prosegue Ielmini. «“Ieri son salita tutta sola”, da Madama Butterfly, ne è uno fra gli esempi più compiuti: basta quella parola “salita”, alla quale corrisponde – come se fosse un incoraggiamento – l’ascesa dell’accordo, per convincersi di quanto la chiarezza vocale, in questo disco, sappia assumere anche i toni di una preghiera dolce e dolente nello stesso tempo. Delicata nel gestire respiro, pause e accentazioni tra teatro e recitazione. Cosa non semplice, soprattutto quando si decide di affrontare un repertorio nel quale ampie e sottili sono le gradazioni di colori e dinamiche. Da Gioachino Rossini in su il canto – in tutte le sue modulazioni, sfumature e sviluppi espressivi – ha definito gusti musicali nei quali Verdi, Cilea, Bellini, Donizetti, Puccini e Leoncavallo hanno giocato il ruolo di primattori attraverso opere nelle quali la sperimentazione, e il confronto con altre culture, hanno divelto antichi codici e vecchi pregiudizi», continua l’autore delle note. «Ecco perché qui la tradizione va di pari passo con la provocazione: questo duo può occupare, con la stessa duttilità, tanto la platea di un teatro quanto la piazza di un concerto folk. Perché la voce, che sale e scende tra gli intervalli calibrando in pochi secondi forte e pianissimo, si sposta lateralmente tra le note trasformando le arie in canzoni. Ci sono frivolezza e tragicità, ironia e sconforto, ribellione ma anche la sconfinata seduzione della speranza (“Vesti la Giubba”). E c’è Abbracciante, che mette sullo stesso piano swing e verve danzante, saggezza popolare e ampia musicalità in veri e propri “caroselli”, dove tutto si ancora ad una perpetua stabilità».

“Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso”, disse di lui Richard Galliano (Jazzman, 2005). Ostunese, classe 1983, Vince Abbracciante a otto anni intraprende gli studi musicali con il padre Franco. Diplomato in musica jazz al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida di Gianni Lenoci e laureato in fisarmonica classica con lode e menzione speciale al Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera con Gian Vito Tannoia, ha frequentato master class, seminari, corsi. Si è esibito in festival e jazz club in tutto il mondo suonando con numerosi musicisti (Juini Booth, John Medeski, Richard Galliano, Marc Ribot, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Heidi Vogel). Nel 2006 si avvicina anche alle tastiere vintage. Nel 2009 progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di ampliare la gamma sonora del suo strumento. Ha scritto colonne sonore per i film del regista Gianni Torres e ha pubblicato vari cd con The Bumps (trio completato da Davide Penta e Antonio Di Lorenzo) e con Paola Arnesano (Tango! – 2012 , MPB – 2017, Opera! – 2022). Dopo “Introducing”, nel quale è affiancato dal leggendario bassista newyorkese Juini Booth (2012, Bumps Records) ha pubblicato per l’etichetta Dodicilune i due cd “Sincretico” (2017) e “Terranima” feat. Gabriele Mirabassi (2019). Nella sua carriera ha conquistato numerosi premi nazionali e internazionali. Dal 2000 è testimonial delle fisarmoniche Borsini di Castelfidardo. Dal 2017 il calco della sua mano destra viene conservato presso il “Museo Internazionale delle Impronte dei Fisarmonicisti” di Recoaro Terme (VI). Nel 2021 (ex aequo con Simone Zanchini) e 2002 (grazie al cd “Santuario”, in coppia con Javier Girotto – Dodicilune 2021) ha vinto  l’Orpheus Award nella categoria jazz. Nel 2022 è uscito anche il libro/cd “Io che amo solo te. Le Voci di Genova”, produzione firmata da Dodicilune, Eskape e Coolclub, tratto dal concerto/spettacolo di Serena Spedicato (canto, voce recitante), Osvaldo Piliego (testi originali) con arrangiamenti firmati da Abbracciante affiancato da Nando Di Modugno (chitarra classica) e Giorgio Vendola (contrabbasso) e la regia di Riccardo Lanzarone.

Paola Arnesano nasce a Bari. Studia canto con il soprano Maria Grazia Pani e contemporaneamente recitazione con Antonella Porfido e Franco Damascelli. Il suo esordio come jazz singer risale alla fine degli anni ’80, con il quintetto a suo nome con cui occasionalmente ancora collabora, formato tra gli altri da Mario Rosini al piano. Studia pianoforte con Nico Marziliano e arrangiamento per big band con il m° Luigi Giannatempo. Innamorata del jazz samba e della bossanova, ne studia lingua e repertorio, che sfocierà nella costituzione di gruppi stabili agli inizi degli anni ’90 come Abrasileirado e Trio de Janeiro, di cui è coleader Guido Di Leone. Fondamentalmente attratta dalle cantanti cool degli anni ’50, inizia ad affrontare progetti originali, come canzoni italiane degli anni ’40 in chiave jazz, o brani più moderni mai cantati, ai quali aggiunge testi. Inizia nello stesso periodo anche a comporre, ed il tutto sfocierà nei suoi due primi dischi. Nel frattempo viene chiamata a far parte stabilmente del quartetto del contrabbassista Attilio Zanchi, con Guido Di Leone e Gilson Silveira. Ha collaborazioni stabili, inoltre, con Davide Santorsola, Mimmo Campanale e Maurizio Quintavalle. In quel periodo arriva al secondo posto al Premio Urbani. Collabora con grossi nomi del panorama jazzistico italiano, come Stefano Bollani, Roberto Ottaviano, Angelo Adamo, Gianni Cazzola, Ettore Fioravanti, Franco Cerri, Gianni Basso, Luigi Bonafede, Tiziana Ghiglioni, Marco Micheli, Massimo Manzi, Tomaso Lama, Gianluca Petrella, Daniele Scannapieco, Aldo Vigorito, Fabrizio Bosso, Pietro Ciancaglini, Enzo Zirilli, Nicola Stilo, Renato Sellani, Ares Tavolazzi, Dado Moroni, con il quale ha tuttora una collaborazione stabile sfociata in un disco in duo, Attilio Zanchi, Gabriele Mirabassi e Walter Paoli. La sua attività concertistica l’ha portata in Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia, Germania, Svizzera e Austria. Ha tenuto diversi seminari in scuole ed università italiane. Da qualche anno è anche stabilmente nel quartetto vocale Faraualla, collaborando con musicisti di grosso calibro come Noa, Maria Pia De Vito, Paolino Dalla Porta, Francesco Sotgiu, Andrea Parodi, Pino Minafra, Rita Marcotulli, Bebo Ferra, Paolo Pietrangeli, Carmen Consoli, Antonella Ruggiero. E’ docente presso la scuola Il Pentagramma di Bari dal 1993, ove insegna canto, armonia e tecnica d’improvvisazione. È docente di Canto jazz presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari. Ha vinto l’Italian Jazz Awards “Luca Flores” 2009 nella categoria “Best Jazz Singer”.

L’etichetta pugliese Dodicilune è attiva dal 1996 e dispone di un catalogo di oltre 300 produzioni discografiche (cd, vinili, dvd) di artisti italiani e stranieri. Grazie a Ird e Believe i dischi sono distribuiti in Italia e all’estero nei migliori negozi di musica, nelle principali catene (Feltrinelli, Fnac, Ricordi, Mondadori, Melbookstore) e su 60 piattaforme di download/streaming digitale in circa 80 paesi in tutto il mondo (iTunes, Spotify, Deezer, AppleMusic, Amazon, Qobuz, Tidal).

Info e contatti
Facebook.com/dodicilune
Instagram.com/dodicilune
Youtube.com (DodiciluneRecords)
www.dodiciluneshop.it
www.ijm.it

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