Venerdì 20 Gennaio dalle 17.30 alle 20.00 Galleria Vittoria a Roma, presenta nei propri spazi un evento ideato per la VII edizione delle Nuits de la lecture.
Creata nel 2017 dal Ministero della Cultura Francese, “Les Nuits de la lecture” per celebrare il piacere di leggere, nonostante la crisi sanitaria, nel 2021 la manifestazione non si è interrotta, ma si è spostata online, per tornare nel 2022 a raccogliere più di 5.000 eventi in 2.700 luoghi in tutto il mondo
In occasione dell’edizione 2023 dedicata al tema della “Paura” Galleria Vittoria ha voluto creare un evento di cultura a 360° a cura di Tiziana Todi e Claudio d’Alelio Marescotti, l’attore Raphël Cavellec leggerà la poesia di François Villon: ”La Ballade des Pendus”, mentre Giulia Deda del Conservatorio di S.Cecilia- Roma suonerà il violoncello Suite n. 6 in Re maggiore di Bach, tutto sarà accompagnato da una mostra sul tema della paura e della gioia di vivere come antidoto con le opere di Tiziana Befani, Elena Cappellini, Guglielmo Mattei, Adriana Pignataro, Fabio Santoro, Renata Solimini e Claudio Spada.
Scrive Tiziana Todi: La conoscenza fa paura da sempre. Sono sempre stata convinta che attraverso la pluralità culturale dobbiamo costruire il patrimonio della conoscenza per creare una grande armonia ed aprire la mente al destino.
Questo era ciò che coniugava Fellini nei suoi film, univa sempre un’altra visione del mondo con l’aldilà del tempo e dello spazio.
Secondo me in “Giulietta degli spiriti”, film delle ombre per eccellenza, insorgono fantasmi, spiriti, proprio perché questo mette in luce il rovescio del mondo reale. Il film è un’immensa immaginazione fiabesca, in questo cerchio magico le immagini spettrali invadono ogni angolo. Il labirinto del pianeta è una metafora dove affrontare il mostro/paura che una volta liberato la scaccia e la supera. Estraendo la propria ombra e mettendola in contatto con la sindrome di Arianna si sgancia da tutti i traumi infantili.
Il dogmatismo, decretato dall’arroganza, la mentalità delle streghe al rogo e il potere della paura che teme la punizione divina, non accetta né il dialogo né la libertà. Ma senza dialogo e senza libertà la paura non potrà mai essere vinta, senza conoscenza che nasce dal confronto continuo che ci porta alla comprensione reciproca e ad un linguaggio comune tutto fa paura, anche l’intelligenza artificiale. La tensione ad una maggiore comprensione della complessità della vita diventa quindi una chiave di lettura per le opere felliniane dove l’illeggibile, l’invisibile e l’indecifrabile diventano elementi insostituibili in ogni fantasia filmica.