Nina Duschek e “My Rules”: un manifesto di libertà

Con “My Rules”, Nina Duschek si racconta attraverso una canzone di emancipazione e autodeterminazione. Dopo un percorso di crescita tra insicurezze e sfide, ha scelto di abbracciare la musica senza compromessi.

Il suo stile si è evoluto da sonorità intime a un sound più sperimentale, riflettendo la sua trasformazione personale. Con questo brano, invita tutti a riscoprire la propria voce interiore e vivere secondo le proprie regole.

Attraverso questa intervista, Nina condivide la sua storia con sincerità e passione

Come è iniziata la tua avventura nel mondo della musica?
Probabilmente quando avevo 11 anni e mia mamma mi ha detto che ho una bella voce e che potrei prendere lezioni di canto. Da quel momento ho cantato “Titanic” di Celine Dion da sola a casa quasi ogni pomeriggio dopo scuola, temendo che i miei mi sentissero e mi vergognavo. Diciamo che in quel periodo delle medie ha iniziato tutto, le lezioni di pianoforte (non mi piaceva mai leggere le note!), cantare in un coro (non faceva per me neanche quello!) e le lezioni di canto con un maestro poi alle superiori, che sono state fondamentali per poter formare la mia voce.

C’è stato un momento decisivo in cui hai detto “questa è la mia strada”?
Sí. Era quando sono tornata ubriaca a casa dopo essere andata in discoteca. Avró avuto 25 anni, quasi 26. Prima ho fatto musica e anche giá pubblicato le mie prime canzoni, ma qualcosa dentro di me ha sempre avuto paura di dare tutto. Ed era proprio in quella notte, dove sono tornata a casa disperata e piangevo perché tutti questi dubbi mi sono venuti su. Mi è quasi venuto il panico perché mi è venuta la sensazione che questa cosa della musica forse non potrá mai funzionare. Da quel giorno ho capito che devo prendere una decisione: o tutto o niente. E ho deciso “tutto”, ho cambiato il modo in cui penso, come mi vesto, ho pure iniziato a farmi dei tatuaggi – una cosa che volevo sempre fare ma di cui avevo paura – e mi sono fatta spontaneamente il mio primo tatuaggio con “FREE BITCH” sul braccio! (una cosa IMPESANBILE per il mio vecchio sé) Da lí ho capito che se riesco a superare un momento cosí buio come in quella notte dopo la discoteca e rialzarmi comunque, significa che la musica ha un significato piú alto nella mia vita e che per questo deve essere la mia strada per forza.

Come hai superato le sfide che hai incontrato e cosa hai imparato da esse?
Ho imparato che i momenti bui, quelli dove pensi che non ce la farai, sono dei momenti che devi avere per crescere, per diventare piú forte. Sono quei momenti che ti fanno diventare la persona che tu vuoi essere. Ho capito che serve tanta pazienza su questa strada, ma sapendo che è la mia strada – dopo aver conquistato cosí tanti momenti cupi – ho molto meno paura di una volta. Anche se a volte non sapevo cosa fare e mi sentivo davvero persa, era il pensiero di semplicemente non arrendermi mai quello che mi ha fatto conquistare le sfide su questa strada.

Come hai visto evolvere il tuo stile musicale e artistico nel corso degli anni?
Il mio primo album “BANDANA REVOLUTION” è di 10 canzoni che sono state prodotte in un arco di 2 anni. Quindi, le prime sono decisamente diverse dalle ultime che sono uscite. Con le prime, per esempio, avevo quasi paura di sperimentare, di provare cose nuove, in effetti sono meno arrangiate e piú “nude”. Con il passare del tempo, peró, mi è sempre di piú venuta la voglia di usare nuovi suoni e di creare un arrangiamento piú completo. L’ultimo singolo poi, è una storia totalmente diversa da quell’album, ma una cosa che volevo fare apposta. Volevo distaccarmi dall’immagine di una cantautrice con la chitarra acustica e rischiare un suono piú grezzo, anche dal punto di vista estetico.

Quali consigli daresti a chi sta iniziando la sua carriera artistica?
Secondo me il segreto sta nel non arrendersi mai. Se mi ricordo bene, mi hanno detto questa cosa quando studiavo musica a Berlino. Alla fine, secondo me, è solo quello. Andare avanti quando tutti smettono, andare avanti nonostante i dubbi di uno stesso e della gente che hai attorno, andare avanti perché dentro di te sai che c’è un significato piú grande e che la tua voce interiore te lo dice per un motivo. Questa grinta, questa forza, questo desiderio non è qui per niente, ed è una cosa di cui, secondo me, ci si deve sempre ricordare, perché ti da forza e ti aiuta ad attraversare i momenti piú difficili.

C’è un messaggio o un’emozione che speri di trasmettere attraverso questo singolo?
Io sono stata in una relazione tossica dove non capivo piú chi ero, cosa voglio, cosa mi dice la mia voce interiore, e mi sentivo completamente persa, volevo però fare tutto per compiacere quella persona, ma mi sentivo sempre inadeguata, come se non fossi mai abbastanza. Con “My Rules” voglio ricordare a me stessa e a tutti quelli che hanno perso la loro veritá, di ascoltare sé stessi, di fidarsi totalmente della propria voce interiore e di giocare il gioco della vita con le proprie regole, poiché questo è l’unico modo per sentirsi giusti, abbastanza e in pace con se stessi.

Hai intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei tuoi prossimi progetti?
Di sicuro. Sono sempre aperta per provare cose nuove, senza mai, però, perdere le mie radici del rock, cantautorato, blues e soul.

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