Il mondo di Umbria Jazz Winter “in scena” alla Bottega Chioccia-Tsarkova di Orvieto

Dal 30 dicembre al 3 gennaio ad Orvieto, nell’ambito della 23esima edizione dell’Umbria Jazz Winter, la Bottega d’Arte dei pittori Massimo Chioccia e Olga Tsarkova (in via Adolfo Cozza, angolo con via Garibaldi) diventerà una fucina di incontri che coinvolgeranno non solo musicisti ma anche addetti ai lavori del Festival in mostre, photo set, interviste, musica e degustazioni enogastronomiche (a cura dell’Azienda Agricola Janas e dell’Azienda vitivinicola Trenta Querce): “Soriansky meets Umbria Jazz Winter meets Chioccia-Tsarkova” è la manifestazione ideata dal fotografo Paolo Soriani, in arte “Soriansky”, che per la  terza edizione consecutiva del Festival “abiterà” la Bottega d’Arte fondendo i suoi fotoritratti con il “landscape” della pittura firmata dalla coppia di artisti.

Protagonisti come Joe Lovano, Paolo Fresu, Chris Potter, Franco D’Andrea, Fabrizio Bosso, Anat Cohen, Rosario Giuliani e Gianluca Petrella sono stati già immortalati all’interno di un inedito set fotografico che ha liberato in loro nuove espressioni, recuperando una dimensione ludica del proprio apparire.

Per le cinque giornate di Umbria Jazz Winter, molti gli inviti a partecipare che sono stati e continueranno ad essere inoltrati agli artisti ma anche agli operatori del settore, alla stampa e in generale ad esponenti della comunità jazz italiana che affollerà la meravigliosa Orvieto durante il Festival.

Inoltre, ogni giorno intorno alle ore 18.30 “Soriansky meets Umbria Jazz Winter meets Chioccia-Tsarkova” ha organizzato per il suo pubblico l’incontro libero con alcuni musicisti italiani: il 30 dicembre aprirà la serie di eventi Raffaela Siniscalchi con il suo ultimo progetto “Waitin 4Waits” dedicato a Tom Waits; il 31 dicembre sarà presente un inedito “trio”: Eleonora Bianchini, Silvia Rasconà e Giulia Salsone; il 1 gennaio si inaugura il 2016 insieme due ospiti d’eccezione, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli, con un happening all’insegna dell’improvvisazione; il 2 gennaio la cantautrice italo-canadese Sara Jane Ceccarelli regalerà un’anteprima del suo album “Colors”; il 3 gennaio chiusura in grande stile con l’affascinante “Viaggio in Jazz” di Greta Panettieri che, insieme al sassofonista Marcello Allulli, racconterà il suo progetto musicale e l’omonimo libro a fumetti che narra la sua avventurosa ascesa artistica durante gli anni vissuti negli Stati Uniti.

La Bottega Chioccia-Tsarkova si conferma dunque un luogo di incontro, di expo, di creatività, dove respirare e liberare energie di condivisione e propositività.

Oltre alle fotografie di Soriani e ai quadri della coppia di pittori, nell’atelier sarà anche possibile ammirare l’originale dell’artwork divenuto simbolo dell’attuale edizione di Umbria Jazz Winter.
In questa manifestazione targata Umbria Jazz Winter, Paolo Soriani riversa tutta la sua esperienza trentennale nel mondo dell’arte e in particolare nel jazz internazionale, collaborando con etichette prestigiose come l’ECM e mettendo il suo “occhio” fotografico al servizio di artisti come Jan Garbarek, Ralph Towner, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso e Maria Pia De Vito. Tra le sue esposizioni, quella alla GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al Festival “Time in Jazz” di Berchidda. Da anni è docente di Fotografia alla John Cabot University e alla Fonderia delle Arti a Roma.

Massimo Chioccia e Olga Tsarkova sono una coppia sia nell’arte che nella vita. Il loro lavoro è particolarmente apprezzato e stimato sia in Italia che Oltreoceano. Nel 2014 hanno firmato il simbolo del più antico e forse più importante jazz festival del mondo, il Newport Jazz Festival e le loro opere sono da anni in esposizione fissa nella vetrina del “Jazz Corner of the World”, lo storico jazz club Birdland di New York e hanno “viaggiato” in tante altre location, da Londra al Blue Note Milano. Ad Orvieto, la loro Bottega è diventata negli anni una fucina ed un centro dove arte figurativa e musica si incontrano ed esplodono creando qualcosa di unico. Il loro quadri nascono come jazz standard: vi sono assoli, interplay, volti trasformati dall’estasi creativa, mani tese nel rincorrere la nota giusta.

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