Marco Sensi suona all’Auditorium Conciliazione di Roma per la festa dell’Amore

Fin da bambino ho avuto un attrazione viscerale per i tasti bianchi e neri;
mi ricordo a 6 anni ero innamorato di una piccola pianola verde in ferro dove mi veniva facile suonare le canzoni che conoscevo suscitando lo stupore quasi incredulo dei miei.
Così proprio loro, in particolare mia madre, mi hanno aiutato a coltivare questa passione. Il compromesso di base era lo studio, coltivato fino a raggiungimento di buoni livelli sia teorici che pratici con la mitica professoressa Nava, conosciuta a Viterbo per la profonda professionalità artistica e per la maestria nella direzione della corale cittadina.
L’impegno richiesto era cospicuo, ed erano molte le ore passate a leggere spartiti di grandi autori, ma poi finalmente, assolti i doveri, mi abbandonavo alle libere note che mi uscivano dettate dallo stato d’animo del momento.
Ciò che per me era più piacevole, e vero motivo per mettermi al piano era proprio quello, suonare liberamente, creando nuove melodie; come prendere appunti sullo stato d’animo del momento. Ho sempre amato questo; creare musica.
In forma primordiale, quasi naif, ma sempre scaturita da un sentimento, da un’emozione, un’immaginazione. Poi da adulto, impegni di lavoro e di famiglia mi hanno allontanato dalle pause pianistiche, che riuscivo a ritagliare in momenti sempre più rari, nelle ore piccole della notte.

Proprio in quei momenti mi è capitato di esprimere in musica stati d’animo, emozioni oppure particolari eventi che hanno lasciato traccia nei miei sentimenti. Melodie semplici, ma rigorosamente scaturite dal cuore, senza mai cedere a soluzioni che non provengono dall’anima. Cosi nasce Per Vania, dedicata a mia moglie, dove ho espresso tutto il mio amore per lei.

Infinito Amore, scritta pensando ai miei figli, al percorso della loro vita.
Abruzzo, composta dopo il terremoto dell’Aquila, e credendo nella tenacia dell’uomo a ricostruire comunque la propria serenità.
Inno al Padre, composta per celebrare l’ammirazione e la riconoscenza verso un padre di famiglia.
Sera, La sera dell’uomo, che corrisponde all’età più matura, quando si assume consapevolezza della vita e si raggiungono certezze.
Luce, Spiraglio di luce che squarcia il grigiore di momenti bui.
Nel vento, Profonda percezione della forza della natura.
Magnifica, Libera interpretazione di bellezza, dedicata alla nostra Italia.
Tranquillità, Avevo un amico in rianimazione per il covid, ed ho composto per lui questa musica. Non appena avuta la possibilità l’ha ascoltata.
Opportunità, da un fallimento si può trovare più consapevolezza, maggiore determinazione per raggiungere l’obbiettivo;
La giostra, la vita come un continuo vortice di emozioni
Dedicata, dalla lettura di un libro e scriverci la colonna sonora;
O x A (opera), dedicata proprio ai maestri musicisti d’orchestra, alla loro infinita passione per il loro strumento.
Sarò con te, unica composizione con un testo scritto, quando l’amore va oltre, parole scritte per assicurare presenza e sostegno sempre, grazie all’amore per un figlio (o per una persona cara).
Emanuela Del Zompo con Agostino Penna al concerto di Marco Sensi
Come è nata l’idea del concerto del 14 febbraio?
E’ nata per caso, facendo ascoltare le mie musiche a degli addetti ai lavori, nel campo dello spettacolo e del cinema.
Che messaggio veicola?
Il 14 febbraio è il giorno dedicato all’amore, si dice festa degli innamorati; ma noi siamo innamorati anche dei nostri figli, dei nostri genitori, delle nostre passioni, di quello che di bello ci sorprende; Noi vorremmo che fosse il giorno che si riflette sull’amore quale sentimento motore delle nostre migliori azioni, il sentimento più costruttivo; tutto quello che facciamo l’amore.
La musica per te è….?
Casa, evasione, leggerezza, riflessione, benessere.
Rapporto tra fede e musica, come lo vivi?
Feci un brano intitolato “Preghiera” lo vivo come un momento di contatto spirituale. Anche Candida Rosa, dedicata alla nostra Santa patrona della città di Viterbo, ascoltandola è come se mi avvicinasse per un dialogo di fede.
 Quando crei un brano a cosa o chi ti ispiri?
Mi è capitato spesso, nelle ore piccole della notte, di guardare le stelle nel cielo, o comunque cerco sempre di volgere lo sguardo verso spazi liberi.
Sogno nel cassetto?
Far conoscere le mie musiche per regalare momenti piacevoli a quanti la apprezzano.
Progetti futuri?
Spero di ripetere il concerto il prossimo 14 febbraio regalando ancora belle emozioni a chi avrà la bontà di esserci.
Nella scala dei tuoi valori cosa metti al primo posto?
Gli affetti familiari e la salute.
Competizione come la vivi?
Non sono una persona competitiva, anzi mi piace e provo gioia per il successo degli altri.
Emanuela Del Zompo fotografata davanti al manifesto per il concerto di San Valentino
Articolo precedenteLove Ghost – è uscito l’ep “The speed of dreaming”
Articolo successivo“A modo mio”, uscito il nuovo romanzo di Daniele Vriale