Marcia trionfale di Lorenzo Paoli e Alessandro Pasquinucci è il vincitore di Verdi Extreme

MARCIA TRIONFALE

DI LORENZO PAOLI E ALESSANDRO PASQUINUCCI

È IL VINCITORE DI VERDI EXTREME 

Scelto dalla giuria tra le 32 proposte giunte da team under 35 provenienti da 14 paesi diversi, il progetto selezionato sarà realizzato in occasione della IX edizione di Verdi Off alla Galleria San Ludovico a Parma. 

Verdi Extreme, il concorso internazionale del Teatro Regio di Parma per Verdi Off, è realizzato in collaborazione l’associazione Parma, io ci sto!, gli International Friends of Festival Verdi e con il sostegno di Fondazione Prof. Roberto Massini per promuovere la creatività emergente e sperimentare connessioni tra Verdi e i linguaggi artistici contemporanei

Marcia TrionfaleL’esodo verdiano di Lorenzo Paoli e Alessandro Pasquinucci è il progetto vincitore del concorso internazionale Verdi Extreme ideato dal Teatro Regio di Parma per Verdi Off in collaborazione con l’associazione Parma, io ci sto!, gli International Friends of Festival Verdi e con il sostegno di Fondazione Prof. Roberto Massini, volto a selezionare un progetto performativo-installativo che sarà realizzato nell’ambito della IX edizione di Verdi Off nello spazio della Galleria San Ludovico di Parma.

Il concorso, dedicato alla creatività emergente e ideato per stimolare e sperimentare connessioni tra Verdi e i linguaggi artistici contemporanei, ha assegnato al progetto vincitore un budget massimo di €30.000 per la sua realizzazione. Oltre che in occasione di Verdi Off, a settembre e ottobre 2024, la creazione vincitrice sarà rappresentata anche nell’ambito delle manifestazioni verdiane promosse dal Teatro Regio di Parma a New York previste per maggio 2025.

Sono stati 32 i progetti artistici ispirati a temi verdiani, sviluppati in chiave contemporanea, presentati da team artistici under 35 provenienti da 14 Paesi (Italia, Regno Unito, Spagna, Ucraina, Polonia, Stati Uniti d’America, Russia, Bielorussia, Australia, Germania, Paesi Bassi, Irlanda, Finlandia, Albania), che hanno ideato le loro proposte intrecciando i linguaggi di diverse discipline artistiche: musica (sinfonica, lirica, elettronica), canto lirico, belle arti, grafica e illustrazione, videomaking, composizione, teatro, danza.

La giuria, presieduta da Corrado Beldì Membro del Consiglio Direttivo di “Parma, io ci sto!”, e composta da Luciano Messi Sovrintendente del Teatro Regio di Parma, Barbara Minghetti Curatrice di Verdi Off e dei Progetti Speciali del Teatro Regio di Parma, Maria Cristina Quagliotti Funzionaria storica dell’arte del Complesso Monumentale della Pilotta, Serena Bertolucci Direttrice del Museo M9, Lucia Bonanni titolare della Galleria BDC, Alessandro Canu illustratore grafico, ha decretato il vincitore tra i tre progetti finalisti – Ierofanìa di Alessandro Pasini (regia), Francesca Donati (scene) e Antonio Spada (costumi); A-MARE Lacrime da un’idea di Federico Gagliardi; Marcia TrionfaleL’esodo verdiano di Lorenzo Paoli e Alessandro Pasquinucci.

“In questa installazione multimediale, – si legge nella presentazione del progetto selezionato – pensata appositamente per gli spazi della Galleria San Ludovico di Parma, il tema dell’ESODO è al centro del racconto. La maestosità della musica di Verdi, in particolare quella della sua Aida, fa da filo conduttore alla narrazione di differenti storie di popoli in fuga dalla guerra. Un racconto a 360°, ma prima di tutto musicale, appunto, che procede per contrasto, portando in scena da una parte il trionfalismo che celebra gli eserciti e le vittorie, dall’altra, la disperazione della gente comune che alimenta inconsapevole questi “trionfi”. Un quadro bellico che mostra le ferite di chi quella violenza subisce: un incubo in cammino tra una Natura che svela le sue diverse facce, mostrandosi a volte accogliente e altre volte estremamente selvaggia. Come in Aida, quello sognato dai popoli è un Paradiso, libero dalle violenze e dalle privazioni, dalle catene e dal disfacimento, in un’ottica utopistica di benessere diffuso. L’esodo messo in scena diventa quindi quello di un gruppo di anime mosse dal coraggio e dalla tenacia. In marcia per un sogno, in fuga da un incubo. Vogliamo immaginare un Verdi politico, che mette in scena la disperazione prodotta dalle guerre di ogni epoca. Così epica e di impatto emotivo è la musica del Maestro, tanta è la sua profondità narrativa purtroppo, nel caso dei conflitti, senza tempo”.

“Al centro della scena un gruppo composto da decine di marionette che rappresentano simbolicamente uomini, donne e bambini di etnie differenti e nelle quali lo spettatore può riconoscere e riconoscersi. Non si parla di una guerra nello specifico, ma delle tante, troppe, guerre che affliggono il nostro Pianeta e l’installazione mira a rappresentare l’esodo attraverso le migliaia di strade impervie che possono essere percorse per scappare dalle bombe e dalla fame. La massa di marionette-persone cerca infatti la propria via della salvezza attraversando deserti, foreste, territori ghiacciati, macerie, mari e altre ambientazioni che proiettate sulle pareti, immergono sia le figure sia lo spettatore all’interno di un cammino faticoso e perennemente incerto. Ma le persone, anche nella fuga e nella ricerca di una salvezza non sono libere di scegliere. Restano infatti aggrovigliate a fili gestiti dall’alto, da poteri invisibili che li muovono e li osservano anche da lontano, guidando in qualche modo la loro corsa verso la vita e decretando il loro destino. Nell’installazione, azionando un marchingegno posto in mezzo alla sala, gli spettatori diventano quel burattinaio che muove i fili e sposta popoli e gestisce ricchezze. Sono loro, infatti, ad attivare il movimento perpetuo delle marionette, che percorrono la navata affrontando sempre nuovi ostacoli lungo il proprio cammino. L’interazione crea quindi un coinvolgimento attivo del pubblico nella messa in scena dello spettacolo, che lo avvolge e travolge al tempo stesso con tutta la propria forza espressiva”.

“Visivamente l’opera gioca su una matericità marcata che richiama nelle linee e nei colori la terra, la sabbia, la polvere del deserto. L’utilizzo di materiale di recupero rende l’opera stessa un esempio virtuoso dell’arte del riciclo. Le figure, infatti, saranno realizzate con carta di diversa provenienza e fibra, per esaltare la ricchezza espressiva di un materiale dai mille volti. Se la tecnica della cartapesta omaggia la tradizione, il trattamento artistico rende il risultato innovativo e ricercato. All’uso della carta verrà unito quello di tessuti grezzi (garza, juta), corda di canapa, filo di ferro di recupero e giunco, in un gioco di sovrapposizioni ed intrecci che dà valore al dettaglio. La scelta dell’uso delle marionette, inoltre, ci permette di rendere l’installazione ancora più viva ed empatica per gli spettatori. Il fascino dell’artigianalità di elementi completamente realizzati a mano, richiama anche il tema della tradizione, di qualcosa che è creato dall’uomo e che ha a che fare con la sua storia popolare e senza tempo”.

Lorenzo Paoli nato a Viareggio nel 1989, è laureato in Architettura all’Università di Firenze. Si forma nell’atelier degli artisti italo francesi Gilbert Lebigre e Corinne Roger, che aiuta da anni in realizzazioni scenografiche e carnevalesche. La produzione artistica spazia dalle sculture in resina e materiali cartacei a elementi pittorici in tecnica mista. Dal 2012, per tre edizioni, cura l’allestimento delle mostre di “doCartoon” Festival del documentario animato a Pietrasanta. Nel 2016 entra a far parte della categoria maschere isolate del Carnevale di Viareggio, realizzando fino ad oggi otto progetti, con i quali ottiene tre 2° premi e due 3° premi. In parallelo tiene corsi di formazione sulle tecniche della cartapesta nelle scuole e all’estero. Nel 2018 è presente con la propria opera nella scatola d’arte contemporanea di assemblaggio “BAU” ed espone una scultura appositamente realizzata durante la mostra alla G.A.M.C di Viareggio. Nel 2020 partecipa con una propria opera al progetto di arte urbana itinerante “The Skull Parade” promosso dalla Fondazione Carnevale insieme al Lu.C.C.A Center of Contemporary Art, mentre nel 2023 vince il contest nazionale “Restart” indetto da Nissan CFL e con la sua grafica viene rivestita una Nissan Juke Hybrid utilizzata come strumento promozionale in tutta la Toscana. Con l’opera “Un mondo da salvare”, presentata in concorso al Carnevale di Viareggio 2024, è previsto un tour di eventi itineranti in giro per l’Italia e la partecipazione allo SMUK Festival in Danimarca nell’agosto del 2024.

Alessandro Pasquinucci nato nel 1995, coltiva da sempre la passione per tutto ciò che ha a che fare con la creatività. Copywriter e Art director di professione, si è occupato negli anni di realizzare brani musicali per il Carnevale di Viareggio e numerose campagne pubblicitarie e locandine di eventi. Dopo la laurea in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all’Università di Pisa e il master in Grafica Pubblicitaria e Comunicazione presso l’Accademia Cappiello di Firenze, dal 2020 collabora con diverse agenzie di comunicazione, tra cui Imaginarium Studio di Viareggio, ricoprendo diversi ruoli. Specializzatosi in motion design, ha realizzato diversi progetti di animazione 2D sia a carattere pubblicitario sia narrativo per enti pubblici e privati. Dopo aver vinto diversi concorsi di racconti è approdato nel mondo della narrativa pubblicando, ad oggi, 3 romanzi rivolti a un pubblico di adolescenti: “Hypno” (La memoria del mondo, 2021) che affronta il tema delle challenge e il lato oscuro dei social media,“Alive” (Pelledoca editore, 2022) dove l’intelligenza artificiale s’intreccia all’indagine di un omicidio tra le rive dell’Isola d’Elba e “The Screen” (Pelledoca editore, 2024) dedicato al mondo dei moderatori di contenuti. Il suo motto: Creare per condiVivere.

PARTNER E SPONSOR

Il Festival Verdi è realizzato grazie al contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Reggio Parma Festival, Comune di Parma. Main partner Chiesi. Major partner Fondazione Cariparma. Media partner Mediaset. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Crédit Agricole, Unione Parmense degli Industriali, Dallara, Opem. Sostenitori La Giovane, Fidenza Village, Sicim, Colser, Mutti, CePIM, Parmacotto, Grasselli, Parmalat. Con il contributo di Comune di Fidenza, Ascom e Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma, Comune di Busseto. Wine partner Oinoe. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Legal counselling Villa&Partners. Partner scientifico Istituto Nazionale di Studi Verdiani. Digital counselling Unsocials. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Fairplay Partner Zebre Parma. Tour Operator Partner Parma Incoming. Sostenitori tecnici De Simoni, Milosped, Cavalca, Teamwork, Graphital. Il Teatro Regio aderisce a Fedora, Opera Europa, Opera Vision, Emilia taste, nature & culture. Special thanks to International Friends of Festival Verdi. Partner artistici e istituzionali Teatro Comunale di Bologna, La Toscanini, Società dei Concerti di Parma, Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, Coro del Teatro Regio di Parma. L’immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Giuseppe Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni ’60, donato al Teatro Regio di Parma dall’Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso ©Renato Guttuso by SIAE 2023.

Parma, 6 maggio 2024

Teatro Regio di Parma

strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969

www.teatroregioparma.it

Articolo precedente“Il mio nome è Nessuno. Un’Odissea ad uso di anime perse”, regia di Francesco Polizzi e Christian Angeli, al Teatro Di Documenti di Roma
Articolo successivoTobia Lamare: “Heart in a Meat Grinder” è il nuovo album