Mantova Capitale Italiana della Cultura 2016, dalla tradizione all’innovazione

Mantova, gioiello del Rinascimento famoso in tutto il mondo per la sua storia, gli inestimabili tesori d’arte e le bellezze naturali, è stata insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2016 (www.mantova2016.it). La nomina si deve all’ambizioso progetto che non si limita a valorizzarne il patrimonio storico, ma punta all’elaborazione di nuove politiche culturali che sposino tradizione e innovazione per una nuova Rinascenza.

 

«Dal 27 ottobre scorso, giorno della nomina a capitale italiana della cultura, Mantova ha raccolto una sfida, di rigenerazione culturale ed economica, che richiede tre ingredienti fondamentali: capacità di fare squadra, innovazione e coraggio – dichiara il sindaco Mattia Palazzi. Questo riconoscimento ha dato fiducia ed entusiasmo ai mantovani e ci consente di tessere relazioni importanti in Italia e in Europa. Abbiamo lavorato con passione, per costruire un progetto di respiro internazionale fondato su un approccio di sistema che conta sull’aiuto delle nuove tecnologie e sulla attivazione della comunità».

 

 

Patria di Virgilio, corte dei Gonzaga che attirò geni della pittura e dell’architettura – Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano – della letteratura e della musica – Torquato Tasso e Claudio Monteverdi – insieme a Sabbioneta patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco: questa è la Mantova più conosciuta, che incanta e stupisce turisti da tutto il mondo.

Ma la città è molto di più: l’odierna identità multiforme è frutto di una stratificazione culturale avvenuta nei secoli, che il progetto di Mantova 2016 permetterà di conoscere appieno. Per capire la sua evoluzione, occorre riscoprire anche i secoli meno noti della storia della città e riappropriarsi di memorie, luoghi, espressioni artistiche, in un percorso di rigenerazione dell’identità comunitaria.

 

L’unicità di Mantova non è solo nelle opere dell’uomo, ma anche nelle bellezze del suo territorio e nella varietà della sua cucina: centro nato sull’acqua, circondato da una vera e propria oasi verde, è meta di un turismo naturalistico, enogastronomico e sportivo per tutte le età.

Per queste sue caratteristiche storiche e naturali, unite alle dimensioni raccolte, Mantova è già una città a misura d’uomo; come Capitale Italiana della Cultura sarà un laboratorio, un polo aperto e sostenibile di innovazione e coinvolgimento di cittadini e visitatori. Questi ultimi potranno essere davvero protagonisti della vita della città grazie all’app Mantova, una delle componenti della piattaforma tecnologica ideata per l’anno del titolo, che permette di sperimentare un’interazione inedita tra mondo fisico e mondo digitale. Creata appositamente sia per chi vive la città che per il turista che ne vuole scoprire i luoghi d’interesse e gli eventi, fornisce informazioni utili e permette di verificare disponibilità e orari dei siti prescelti. Grazie inoltre all’intelligenza artificiale che governa la piattaforma tecnologica, a ciascuno saranno proposti itinerari personalizzati per vivere al meglio la propria visita in città.

Gli investimenti a 360 gradi in campo hi-tech hanno fatto avanzare Mantova fino alla quarta posizione nello Smart City Index 2016, classifica delle città italiane più tecnologiche realizzata da Ernst & Young.

 

Il 2016 è l’anno in cui Mantova si apre al futuro, diventando un luogo di incontro nazionale e internazionale per l’elaborazione di nuovi paradigmi culturali.

Senza dimenticare l’eredità del passato, la città si rinnova proponendosi come centro di idee per accogliere la creatività contemporanea. Nell’ottica di una cultura intesa come motore di civiltà e benessere, ma anche di progresso economico, la governance di Mantova si evolve verso un modello di rete per favorire integrazioni tra sviluppo culturale e filiere economiche.

Una cabina di regia con importanti nomi della cultura ha messo a punto un ampio programma di un migliaio di eventi, che fino a dicembre trasformeranno Mantova in una “città-palcoscenico”, anche grazie all’apporto dei quasi 70 comuni della provincia e delle varie realtà e forze del territorio, che stanno già proponendo progetti per arricchire il palinsesto.

 

Il cuore pulsante sarà il centro storico, con i suoi palazzi, i suoi portici, le sue chiese e le sue piazze: un museo diffuso e interattivo in cui l’espressione artistica dialogherà con il patrimonio architettonico. Sei percorsi tematici permetteranno di scoprire il fascino di Mantova nelle diverse età: dalla Mantova del Settecento alla Mantova della creatività contemporanea, dalla Mantova ebraica alla Mantova antica di Virgilio, dalla Mantova del Risorgimento a quella del Rinascimento.

Il pubblico parteciperà in modo dinamico alla produzione culturale e, quindi, alla rigenerazione dell’identità di Mantova grazie a workshop, laboratori, mostre, concerti ed eventi che romperanno il confine tra artista e spettatore.

 

Anche l’arte esce dai suoi luoghi tradizionali e si apre alla città, offrendosi come occasione di riqualificazione urbana. La prima produzione del Centro Internazionale di Arte e Cultura di Palazzo Te per Mantova Capitale è l’installazione che porta la firma di Stefano Arienti, “Quadri da un’esposizione”: un omaggio alla pittura mantovana del Novecento, con oltre 200 opere di artisti locali finora conservate nei depositi del Museo Civico di Palazzo Te (aprile – Fruttiere di Palazzo Te).

I giardini e le sale di Palazzo Te ospiteranno a giugno il progetto espositivo “Un sogno fatto a Mantova”, ideato da Cristiana Collu e curato da Saretto Cincinelli, nel quale artisti internazionali ideeranno interventi di forte impatto visivo, in interazione con la struttura architettonica che li ospita. Il secondo momento del progetto prevede una mostra nelle Fruttiere di Palazzo Te: artisti emergenti italiani e stranieri realizzeranno installazioni e progetti site-specific.

Palazzo Ducale propone una serie di mostre che spaziano dall’arte moderna a quella contemporanea, con un’attenzione particolare alla produzione locale. Tra quelle in programma: “Mantovarte – studi aperti” (aprile), che inaugurerà il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea del Museo; “Sonia Costantini/Josef Schwaiger chromospazio”, con opere appositamente realizzate dai due artisti contemporanei (giugno) e un’esposizione dedicata ad Albrecht Dürer, “Incisioni e influssi”, che indagherà le reciproche influenze tra l’arte del Mantegna e quella dell’artista tedesco.

Nella Casa del Mantegna in aprile sarà allestita una mostra sulla Grande Guerra, cui faranno seguito fino alla fine dell’anno numerose altre esposizioni di arte contemporanea.

Il Museo Archeologico Nazionale con l’esposizione Salvare la memoria (La bellezza, l’arte, la storia) affronterà, a partire dal devastante terremoto del 2012, il tema universale della conservazione della memoria e delle attività di salvaguardia e ricostruzione (fine marzo).

 

La musica avrà un ruolo di particolare rilievo: a giugno si terrà la quarta edizione del Mantova Chamber Music Festival “Trame Sonore” che invita il pubblico a scoprire capolavori della grande musica classica in location suggestive. Uno dei progetti portanti del 2016 è Mantovamusica, che fino a dicembre propone più di 45 concerti nei luoghi più belli della città, espressione di una rinnovata stagione creativa. E last but not least lo storico Mantova Jazz Festival nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

 

Molte le azioni che integreranno ricerca artistica e progettazione sociale a partire da Arcipelago di Ocno, il nuovo paesaggio ideato da Joseph Grima, che ridisegna i laghi di Mantova: isole di materiali di riciclo come installazioni artistiche, create attraverso un percorso partecipato che vede la cittadinanza protagonista della rigenerazione urbana.

Cittadini e danzatori, amatori e performer daranno vita ad un progetto coreografico a cura del danzatore e coreografo Virgilio Sieni, creando un continuum di visioni e quadri negli spazi di Palazzo Te.

Infine, il percorso teatrale “What is house” coinvolgerà attivamente gli abitanti, le scuole e le associazioni del quartiere multietnico e popolare Valletta Valsecchi: un esempio virtuoso di inclusione collettiva.

 

Anche gli appuntamenti ormai tradizionali della città si animano di nuova vita in occasione di quest’anno speciale: Festivaletteratura, che celebra il suo ventennale organizzando, oltre al consueto appuntamento settembrino, una serie di incontri con autori italiani e stranieri, workshop, concerti e percorsi tematici durante tutto il 2016; Segni d’infanzia e OLTRE, festival internazionale di arte e teatro dedicato ai più piccoli, con artisti da tutto il mondo, provenienti dal mondo musicale, letterario e cinematografico, che il prossimo autunno festeggia la undicesima edizione; in maggio toccherà a MantovArchitettura, tre settimane di incontri, seminari, mostre dedicate al mondo del progetto e Mantova Creativa, due giorni all’insegna dell’arte contemporanea e del design con installazioni di arte pubblica.

 

Mantova ha in programma una vera e propria full-immersion nella cultura per i suoi giovani: dal cinema, ai concerti, dalla street-art a iniziative di formazione realizzate con le scuole, come nel caso di “Made in Italy – Make in Mantova”, dove gli studenti impareranno ad applicare tecniche scientifiche a progetti culturali.

 

Irrinunciabili i percorsi alla scoperta del territorio: la rassegna “I Volti della natura in città” organizzata dal Parco del Mincio prevede 40 escursioni, dalla primavera all’autunno, per scoprire la forte simbiosi della città con l’acqua e la natura. Tra queste, un’insolita crociera verso l’isola galleggiante dei fior di loto e “Clic e pennello”, che invita appassionati di pittura e fotografia a immortalare lo skyline della città, per presentare poi le opere in una mostra estemporanea.

 

Un’ulteriore opportunità per esplorare la città è offerta ai turisti – attesi numerosissimi da tutto il mondo – dalla Mantova card, valida 72 ore (20 Euro), che garantisce l’accesso a 15 musei di Mantova e Sabbioneta, l’utilizzo di bus e bici pubbliche e scontistiche in ristoranti e hotel.

 

Ad accogliere, orientare e dare informazioni al pubblico penserà la squadra dei 1000 volontari di Mantova 2016 (in collaborazione con CSVM, Centro Servizi Volontariato Mantova), di ogni età e nazionalità, testimonianza di come la cultura sia anche volano di coesione sociale. I giovani volontari si occuperanno inoltre di animare i canali social, di documentare gli eventi mentre la squadra degli “Angeli dell’accoglienza” sarà di supporto ai visitatori con svantaggi e disabilità.

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