L’Arcadia Trio live alla Mostra del Chianti

L’Arcadia Trio live alla Mostra del Chianti – Martedì 29 maggio un nuovo live dell’Arcada Trio guidato dal sassofonista Leonardo Radicchi, all’interno della Mostra del Chianti di Montespertoli (Firenze): alle ore 21, in Piazza del Popolo, a ingresso libero.
Arcadia Trio è il
 nuovo progetto del talentuoso musicista e compositore di origine umbra, uno dei più attivi e apprezzati a livello nazionale, che ha voluto al suo fianco il bassista Ferdinando Romano e il batterista e percussionista Giovanni Paolo Liguori. Occasione speciale del live alla Mostra del Chianti sarà la partecipazione, sul finale del concerto, di tre musicisti di origine nigeriana: Felix Oghobase, Peter Oviasu e Kenneth Omorodion che si uniranno all’Arcadia Trio improvvisando in free-style sul brano “Stop telling lies”. I tre musicisti sono richiedenti asilo che hanno partecipato al progetto di inclusione attraverso la musica “Spazi Aperti” presso la scuola di musica Prima Materia in collaborazione con la cooperativa Asev che gestisce l’accoglienza a Montespertoli. 

I brani dell’Arcadia Trio “narrano” storie dense di tematiche attuali e di riflessioni esistenziali Leonardo Radicchi:  “Questo progetto rappresenta un manifesto: il jazz è un elemento culturale che può fare la differenza nel sociale. Le composizioni originali sono plasmate su fatti, persone e idee che lasciano il segno nel nostro mondo.”
Necessary Illusions
 è un omaggio alla visione dell’intellettuale e filosofo statunitense Noam Chomsky; Pointless Evolution: “un topo non costruirebbe mai una trappola per topi”; Blues for Yvan Sagnet: unmigrante africano che ha fatto sua una battaglia che gli italiani hanno abbandonato; Child Song, bambini che devono essere adulti e altri che possono non diventarlo mai; Don’t call it Justice, una legge non fa giustizia se rende illegale un essere umano.
Dal suo Diploma al Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front, Leonardo Radicchi si è evoluto in una ricerca musicale parallela alla crescita della sua consapevolezza come individuo nella società civile. Le sue scelte musicali e le sue attività in ambito sociale hanno contribuito a conferire un significato politico alle sue composizioni. Là dove per politica non si intende uno schieramento partitico quanto piuttosto una maturata consapevolezza dell’ingiustizia sociale e delle contraddizioni da cui essa derivano: “La musica ha il dovere di contribuire, anche se in minima parte, alla massa critica che ci permette ogni giorno di essere umani. Il mondo è un posto complesso, ci serve una musica in grado di raccontarlo.” Radicchi lo ha dimostrato con l’album del 2013 intitolato – non a caso – “Riot” e attraverso esperienze fortemente volute con Emergency: il progetto Ebola (in Sierra Leone) e il progetto War Surgery (Afghanistan), a cui è seguita l’attività in un centro per richiedenti asilo della Toscana. Esperienze che cambiano il modo di vedere la vita, che rafforzano il sentimento di riscossa e operatività. Storie raccontate nel libro “In fuga”, pubblicato nel 2016 da Rupe Mutevole (collana Letteratura di Confine) e attualmente in ristampa.In attesa dell’uscita discografica del prossimo autunno, Arcadia Trio è attualmente in tour nei club e nei festival italiani. Tra le prossime date: 22-23-24 giugno al Jazzit Fest a Montegrosso (Puglia).

Che impatto può avere una musica non di massa sulle grandi dinamiche del nostro tempo? La stessa dei saggi, della poesia, della letteratura, dell’arte in generale. Questo è ciò che muove l’Arcadia Trio.

CONTATTI
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LEONARDO RADICCHIO BIO
Diplomato al Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front. Ha studiato con George Garzone, Ed Tomassi, Hal Crook, Bill Pierce, Greg Osby, Dave Santoro. In Italia ha studiato tra gli altri con Maurizio Giammarco, Ramberto Ciammarughi, Michael Rosen…
Ha suonato in molti festival e rassegne in Italia e all’estero con diverse formazioni e musicisti: Casa del Jazz [Roma], Lucca Jazz Festival, Roccella Jonica Jazz Festival, Villa Celimontana Jazz Festival, Gubbio NoBorders, Vieterbo JazzUp, EcoJazz, Fano Jazz, The Shrine [NY], Monterrey Conservatory [Mexico], Berklee Performance Centre, Auditorium S. Cecilia [Roma]… suonando tra gli altri con con Massimo Nunzi, Achille Succi, Francesco Cusa, Marta Capponi, Bernardo Guerra, Cristiano Arcelli, Cettina Donato, Eliel Lazo, Jose Andres Marquez, Tiziano Bianchi, Orchestra Operaia, Greg Fiengold, Ulrich Gumpert, Silke Eberhard, Eleonora Bianchini, Roberto Gatto, Simona Bencini, Mario Nappi, Manuel Magrini, Med Free Orkestra
Ha pubblicato due album come leader I hear voices in my head (GME-2011) e Riot (GME-2013) e compare in diversi altri come sideman. E’ stato parte del collettivo tedesco Tonarbeiten registrando l’album Wrong turn swing (TBE-2013). È stato selezionato per la compilation annuale Jazz Revelation Records (USA) Octaves del 2010.
Attivo come compositore nell’ottobre 2017 ha ricevuto una commissione dalla Fondazione Giovanni Pierluigi da Palestrina per il brano originale “Opus Nigrum” eseguito in prima al festival dedicato al compositore rinascimentale (Palestrina-2017) accanto a lavori di Tonu Korvitz e Christopher Cerrone. Il suo poema sinfonico “Il Conte di Montecristo” è stato eseguito in prima dall’orchestra del Corciano Festival 2016. Nel 2012 si è classificato al terzo posto al concorso per composizione di musiche per film “Ponti e Torri” presieduto da Ennio Morricone.
Nel 2014 parte con Emergency lavorando per i successive due anni e mezzo come operatore umanitario nei progetti Ebola (Sierra Leone) e War Surgery (Afghanistan). Al suo ritorno collabora per diversi mesi con un centro di accoglienza per richiedenti asilo in Toscana.
Ad ottobre 2016 è uscito il suo libro “in fuga” Ed. Rupe Mutevole (Parma 2016), la seconda edizione è stata presentata nell’ottobre 2017.

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