“La scena delle donne”: in Friuli Venezia Giulia, il festival di teatro femminile riparte e compie 18 anni

Dal 5 marzo “La scena delle donne” fa ritorno in Friuli Venezia Giulia: nel mese dedicato alle donne, il festival di teatro riparte e compie 18 anni  

Marzo è il mese delle donne. Immancabile l’omaggio della Compagnia di Arti e Mestieri diretta da Bruna Braidotti, punto di riferimento della scena femminile italiana, dal 1987 impegnata in un percorso di approfondimento sui temi della specificità delle donne attraverso la cultura e il teatro. Il femminile torna quindi protagonista sul palco dal 5 marzo in Friuli Venezia Giulia, dove lo storico festival “La scena delle donne”, giunto alla sua XVIII edizione, ci terrà compagnia per tutto il mese di marzo e fino a settembre inoltrato, quando la sua programmazione culminerà con l’ospitalità di compagnie internazionali. Grazie al contributo del Comune di Fontanafredda, il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli, e la collaborazione con il Comune di Cordenons e il centro antiviolenza Voce Donna Onlus Pordenone in arrivo nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale della donna (8 marzo) una serie di spettacoli ed eventi che “La scena delle donne”, nell’anno in cui compie la sua “maggiore età”, dedica alle “connessioni generazionali”.

Dal 5 marzo e fino al 2 aprile si snoda quindi tra i Comuni di Pordenone, Vigonovo di Fontanafredda e Cordenons il primo round di una delle più importanti e longeve manifestazioni teatrali dedicate ad attrici, registe e drammaturghe e al teatro civile femminile di respiro nazionale e internazionale. Dichiara Bruna Braidotti, direttrice artistica, autrice, regista e attrice: «L’obiettivo è quello di creare connessioni tra le generazioni in vista del programma di settembre che sarà incentrato sulla tradizione teatrale delle donne nei secoli facendo incontrare le grandi autrici del passato con registe, autrici contemporanee e giovani leve del teatro». Oltre agli spettacoli sempre attuali e di consolidato successo della Compagnia di Arti e Mestieri, in scena alcune delle artiste di lungo corso ed emergenti più interessanti del panorama teatrale femminile italiano, primizie di una nuova tendenza del teatro delle donne: l’apprezzata e pluripremiata artista Marta Cuscunà, originaria di Monfalcone, Natasha Czertok dello storico Teatro Nucleo di Ferrara e la giovane compagnia romana Teatro al femminile, vincitrice nel 2021 della terza edizione della rassegna “La giovane scena delle donne” promossa e organizzata dalla Compagnia di Arti e Mestieri. 

IL PROGRAMMA 

Si parte martedì 5 marzo, ore 17.30, nella Sala di Largo Cervignano 71 a Pordenone con il Racconto-Laboratorio “Parole e Sassi”, con Valentina Rivelli del Teatro della Sete, che, insieme ad altre diciannove donne di teatro provenienti ciascuna da una regione diversa, con l’obiettivo di rendere l’Italia un “paese per donne” ha fondato nel 2011 il Collettivo Progetto Antigone. Antigone, antica vicenda di fratelli e sorelle, di patti mancati, di rituali, di leggi non scritte e di ciechi indovini, è stata narrata nei secoli a partire dal dramma scritto da Sofocle nel 440 a.C. Tutto si compie come in un rito, in cui le parti s’invertono: ora la narratrice racconta, ora è il pubblico ad agire e a parlare, a usare i sassi per raccontare come e in che parte di loro si è rifugiata questa grande storia sul rapporto fra le donne e il potere (posti limitati; prenotazioni: info@compagniadiartiemestieri.it).

Martedì 8 marzo, nella Sala Consiliare di Vigonovo di Fontanafredda alle 18.30, in scena “Italia. Le donne italiane al voto”, scritto, diretto e interpretato da Bruna Braidotti, affiancata in scena da Bianca Manzari, spettacolo vincitore del Premio Donne e Teatro 2007, che, come spiega la motivazione del premio, rappresenta un «notevole e raro esempio di teatro civile osservato con occhio femminile». Una storia di democrazia per riflettere sul difficile rapporto fra donne e politica, che scorre sul filo della memoria di una donna battezzata con il nome di Italia e della sorella Margherita. Lo spettacolo illustra in che modo il voto delle donne ha aperto il contrastato cammino delle successive conquiste femminili, con l’augurio che si realizzino quelle ancora da raggiungere.

Venerdì 11 marzo è la volta del pluripremiato spettacolo “Sorry, boys” di e con Marta Cuscunà, in scena a Pordenone all’Auditorium Concordia ore 20.45. Ispirato a un fatto di cronaca del 2008, in una scuola superiore di Gloucester 18 ragazze rimangono incinte contemporaneamente: alcune delle ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza per allevare i bambini in una specie di comune femminile, generando loro malgrado uno scandalo che imbarazza tutta la comunità di Gloucester. I protagonisti vengono interpretati da pupazzi ridotti a teste mozze: Cuscunà si muove leggera dietro la struttura metallica che regge le teste, manovrando il meccanismo che regola il movimento facciale e producendo dodici voci dialoganti, ciascuna con la propria identità vocale ed emotiva.

Si prosegue sempre all’Auditorium Concordia, ore 20.45, venerdì 18 marzo con Natasha Czertok, e lo spettacolo “Kashimashi”, una produzione Teatro Nucleo: nato nell’ambito di un percorso di ricerca sui temi del femminile e sulla rappresentazione di genere. Il titolo riprende ironicamente un utilizzo stereotipato e discriminante nella lingua giapponese. ‘Kashimashi’ vuol dire infatti “rumoroso, caotico”, regalo di una visione tradizionale che vorrebbe le donne come origine di confusione e disordine. Natasha Czertok si insinua con una buona dose di autoironia nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità”.

Da un’idea di Bruna Braidotti, “La stanza delle anime”, di e con Arianna Addonizio, per l’accompagnamento musicale originale dal vivo di Nicola Milan, venerdì 25 marzo ore 20.45 all’Auditorium Concordia. “La stanza delle anime” riporta al tempo contemporaneo due personalità vissute nel medioevo che hanno dedicato all’aldilà, le loro opere più importanti, il Sommo Poeta italiano e Hildegard von Bingen, monaca scrittrice e mistica tedesca. Ildegarda von Bingen cento anni prima di Dante descrisse in modo analogo le sue visioni dell’aldilà, tanto da ipotizzare che Dante vi si sia ispirato. Immaginata nei panni di una conduttrice radiofonica, Hildegard von Bingen decide di rendere omaggio al Sommo Poeta, il quale rivive in un contemporaneo rapper che riporta in vita la storia delle anime femminili della Divina Commedia, nei suoi album “Inferno”, “Purgatorio” e “Paradiso”. È qui che Francesca Da Rimini, Pia De Tolomei, Sapia Salani, Piccarda Donati, Cunizza da Romano, Beatrice Portinari diventano donne di oggi, che subiscono gli stessi percorsi di vita.

Sabato 2 aprile, torna in scena dopo il successo dell’edizione 2021, “Emancip(h)ate” della compagnia romana Teatro al femminile, con Sabrina Biagioli, Giulia Capuzzimato, Jessica Di Bernardi, Sara Morassut, Virginia Risso, Lorenza Sacchetto. All’Auditorium Aldo Moro Cordenons, alle 20.45, in scena «un grido di protesta verso tutte le ingiustizie che il genere femminile ancora subisce, ma di cui poco si parla», scrive la compagnia. Violenza fisica e femminicidi rappresentano soltanto la punta di un iceberg di prevaricazioni, soprusi e discriminazioni. Lo spettacolo va in scena anche in una replica mattutina appositamente pensata per portare gli studenti delle scuole a teatro e permettere loro di entrare a contatto con il forte messaggio divulgativo dello spettacolo, che analizza tre dei tanti tasselli del sistema arcaico in cui viviamo: il gender gap, la legge 194 e il processo per stupro.  

INFO CONTATTI E BIGLIETTERIA

T. 0434 40115; +39 340 0718557

info@compagniadiartiemestieri.it;

www.scenadelledonne.it/biglietteria

Articolo precedenteCeroli: “Tre giorni in hangover” da oggi ha il suo videoclip lisergico
Articolo successivoCasino Royale, dopo il sold out la band cult raddoppia lo spettacolo ideato per FOG Triennale Milano