Intervista ai Cosmedia: alla scoperta del disco d’esordio “Dal Momento Che”

I Cosmedia hanno pubblicato il disco d’esordio “Dal Momento Che”,  un viaggio sonoro attraverso la complessità delle relazioni interpersonali, il quale, come un abile fotografo, scatta immagini nitide e sfocate dei labirinti emotivi che caratterizzano la vita quotidiana.

Quali sono i messaggi o i temi principali che avete cercato di trasmettere con il vostro nuovo album “Dal momento che”?

Nel nostro album più che altro abbiamo cercato di trasmettere delle sensazioni riguardanti a determinate esperienze, non c’è un messaggio che possa aiutare a superare determinati traumi. L’unico modo per tirare avanti dopo delle sconfitte o delusioni è provare a ricostruirsi, anche se in maniera scomposta.

Quali sono state le vostre fonti di ispirazione per questo disco? Ci sono storie o eventi particolari che l’hanno influenzato?

Ovviamente sì, come è evidente da alcune canzoni in particolare. Possono essere cose successe a noi o a qualcuno che conosciamo, ma non inventiamo nulla.

Come avete selezionato le canzoni che sono state incluse nell’album? C’è qualche canzone che ha una storia particolare dietro di essa?

I brani sono stati selezionati solo in base alla maturità musicale che avevamo raggiunto, molti li avevamo già esclusi in sala prove, durante la composizione. Ci sono diversi brani che sono rimasti incompiuti. Un brano invece è stato eliminato in fase di registrazione del disco, perché semplicemente ci siamo accorti che non piaceva più.
Da questo punto di vista il brano che ha la storia più particolare è “Dinamiche”, senza alcun dubbio: stavamo per escluderlo dall’album perché al nostro discografico non piaceva in fase demo, ma in seguito alle registrazioni e alla produzione è stata proprio la nostra etichetta a selezionarlo come primo singolo e come brano per il nostro primo videoclip ufficiale. È tuttora il nostro brano in assoluto più ascoltato.

Potete condividere alcuni dettagli interessanti riguardo alla produzione del disco? Con chi avete collaborato e qual è stato il processo di registrazione?

Abbiamo la fortuna di abitare non lontano dal Monolith Recording Studio di Filippo Buono, uno studio di registrazione che è un vero punto di riferimento in Italia; perciò, abbiamo deciso di registrare lì la nostra prima demo, in seguito alla quale lo stesso Filippo ci ha presentati alla Overdub Recordings, che poi ci ha firmato un contratto.
Abbiamo ricordi bellissimi dei nostri giorni in studio, e devo dire che abbiamo registrato l’album con poche take e con poche difficoltà, anche se, ovviamente, se lo registrassimo oggi di sicuro cambieremmo qualcosa.

La fase di produzione è stata anche fondamentale, c’erano continui scambi di idee e contrasti tra la nostra visione di musicisti e la visione del produttore, ma devo dire che il confronto è stato senza dubbio interessante.

Che tipo di emozioni o reazioni vi aspettate dagli ascoltatori quando ascolteranno “Dal momento che”?

A noi basterebbe che l’album suscitasse emozioni in qualcuno, non c’è bisogno che susciti un’emozione nello specifico. Quando un album ti emoziona continui ad ascoltarlo a distanza di anni, quando non ti emoziona lo ascolti per una settimana e poi lo accantoni. La reazione che speriamo negli ascoltatori è che, appunto, vengano toccati dalla nostra musica e continuino ad ascoltarla per questo motivo.
Sembra banale, ma non credo ci sia un altro modo per descrivere l’arte, e non c’è una risposta diversa a questa domanda.

Qual è il significato del titolo dell’album? Come l’avete scelto e in che modo si collega alla vostra musica?

Ovviamente, il nome è nato in maniera completamente casuale durante una cena/riunione con la nostra etichetta discografica. Ci siamo resi conto che “Dal momento che” è un punto e a capo, un nuovo paragrafo, una costruzione che nasce dalle macerie, che è, per l’appunto, il senso intero del nostro disco.

Avete in programma un tour o altri eventi speciali per promuovere il nuovo album? Quali sono i vostri prossimi passi?

Ci piacerebbe, ma credo che non riusciremo a portare il nostro album in giro prima dell’estate. Purtroppo, le nostre zone non sono un terreno fertile per chi fa musica indipendente, soprattutto senza una buona booking agency, ma è anche perché è il pubblico che scarseggia.

Cercheremo di trovare l’ambiente giusto per noi, questo è certo. Sarete tutti invitati.

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