Il Sig. Solo si racconta: una vita (passata) da turnista, un nuovo disco e un nuovo sè stesso

É uscito giovedì 29 febbraio 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco del Sig. Solo, fuori su tutte le piattaforme digitali per Gelo Dischi e in distribuzione Believe Music Italy. Lui è l’alter ego di Andrea Cipelli, già celebre per la sua collaborazione con DenteBaustelle e L’Officina della Camomilla. Il disco vanta la preziosa collaborazione di Andy Bluvertigo.

Il Sig. Solo ci regala cinque nuove tracce, cinque nuove scintille elettro pop nelle quali perdersi, soli, in una casa degli specchi, dove ogni riflesso moltiplica le possibilità di ritrovarsi e riconoscersi.

ll successo, lui lo sa, è una serie complessa di situazioni e circostanze. E gli abbiamo fatto delle domande a riguardo: sulla vita da tour, sul nuovo disco e su chi sia l’altro.

Cosa ti manca di più della tua vita da turnista?

L’età!!! Che mi consentiva con discreta disinvoltura di vivere praticamente 2 vite contemporaneamente, guarda un po’….proprio come il titolo che ho scelto per questo nuovo disco. E’ stato un periodo molto impegnativo, la sera in giro a suonare e quando possibile, se le distanze lo consentivano, la mattina sveglia presto e a lavorare, per non bruciarsi tutte le ferie. Gestione non sempre pienamente rilassante, ma emotivamente davvero carica e di grande soddisfazione.

La vita da tour è come ce la immaginiamo oppure forse è sopravvalutata nel nostro immaginario? E come Sig. Solo sei riuscito ad andare in tour?

Sì è proprio come ve la immaginate e come anche io la immaginavo. E’ probabilmente la cosa che più ho desiderato da quando ho imbracciato la prima chitarra e devo dire che la lunga collaborazione con Dente, mi ha permesso di realizzare questo bel sogno e farlo diventare per un bel po’, una bella e consolidata realtà. Sulla scia di questa esperienza, si sono aperte le porte per un paio di altri tour altrettanto emozionanti: il primo completamente da solo, con al seguito una tastiera bella pesante, in una decina di giorni ho girato l’Italia con tutti i mezzi di trasporto possibili, treno, autobus, autostop…straordinario!! Successivamente con i Superstars abbiamo portato dal vivo l’album SEXSATION lungo un altro mirabolante viaggio musicale in compagnia di amici straordinari.

Perchè secondo te è così difficile emergere come cantautore oggi? C’è qualche aspetto della tua musica o del tuo disco che avresti voluto fosse emerso dalle interviste e recensioni e che invece è passato inosservato?

Emergere è sempre il risultato di una serie di complesse situazioni che si devono allineare perfettamente, da quelle personali a quelle di un mercato musicale che deve essere pronto alla tua proposta nel momento giusto. Ci vuole una fortissima convinzione, un grande talento, una identità convincente e ben a fuoco e poi una serie di circostanze meno filosofiche e più pratiche altrettanto indispensabili, affinché l’incastro risulti perfetto.

Il fatto di aver collaborato con artisti importanti, forse cattura anche troppo l’attenzione, magari a discapito delle mie personali produzioni passate, magari meno considerate o del ruolo stesso che ho rivestito come arrangiatore, insieme agli altri della band, nel lungo percorso della prima parte di carriera di Dente. Il lavoro svolto in quel periodo credo sia stato particolarmente efficace, per rendere al meglio la straordinaria poetica di Dente.

E perchè “Io sono 2” è il titolo di questo tuo nuovo disco?

Perché ancora oggi ci sono Andrea Cipelli e il suo alter ego Sig.Solo, come allora, sempre in combattimento su due livelli differenti, spesso difficili da conciliare. In questo disco ho voluto un po’ sviscerare questa condizione caotica, per sciogliere qualche irrisolto e cercare ancora una volta una tregua, un compromesso che possa salvare l’uno e l’altro. 

E chi è l’altro? 

L’altro sono io (poteva essere un altrettanto bel titolo per il disco !!!!)

Articolo precedenteFilmmaster all’EuroLeague Final Four Berlin: l’Italia nuovamente protagonista con gli show pluripremiati di Filmmaster
Articolo successivoGli Sneer si raccontano: il jazz, Brescia, un nuovo disco e le carpe!