Il Nuovo Forno del Pane proseguirà la sua attività fino a febbraio 2021 al MAMbo di Bologna

Il Nuovo Forno del Pane proseguirà la sua attività fino a febbraio 2021 al MAMbo di Bologna

Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

La comunità creativa nata in seno al Nuovo Forno del Pane, centro di produzione attivo da luglio al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, rimarrà aperta oltre il 31 dicembre 2020, ospitando i 13 artisti che vi lavorano fino al mese di febbraio 2021. 

Con sede nella Sala Ciminiere del MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, il Nuovo Forno del Pane è stata la reazione del museo alla situazione totalmente inedita generata dalla pandemia. In mesi in cui si è potuto aprire al pubblico solo per brevi periodi, il progetto ha cambiato la funzione delle sale museali dedicate alle mostre temporanee da spazi espositivi a luoghi di produzione interdisciplinare, ponendo l’attenzione sui processi di formazione e produzione artistica e mettendosi al servizio della comunità creativa della città.

Il perdurare dello stato di emergenza, le difficoltà che ancora opprimono gli operatori in ambito creativo e soprattutto la straordinaria esperienza di relazione che ha affiancato identità, storie di vita, approcci all’arte, pratiche e metodologie di lavoro differenti hanno spinto il MAMbo a optare per far proseguire l’esperienza del Nuovo Forno del Pane oltre il 31 dicembre, data inizialmente prevista per la sua conclusione in questa forma e negli spazi del museo.
Gli artisti continueranno a poter accedere e lavorare fino a metà febbraio 2021 e domenica 14 febbraio è in programmazione un evento conclusivo che restituirà alla città un resoconto dell’esperienza vissuta, nelle forme che la situazione emergenziale permetterà in quel momento, in presenza o a distanza.

Secondo Lorenzo Balbi, responsabile dell’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, “il Nuovo Forno del Pane non è stato pensato come un progetto a scadenza ma come un ampliamento strutturale dell’offerta e delle possibilità del museo. Il perdurare dello stato di emergenza ci ha offerto la possibilità di continuare a lavorare con gli artisti per un altro periodo e continuare questa esperienza fatta di produzioni, di relazioni, di incontri e scambi che speriamo si possa concludere e coronare con una apertura finale e una restituzione al pubblico di Bologna”.

Il Nuovo Forno del Pane, inaugurato nel luglio 2020, ospita 12 spazi d’artista (12 artisti selezionati tramite avviso pubblico dell’Istituzione Bologna Musei), un 13° Spazio (postazione dedicata alle pratiche multimediali assegnata in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Bologna e Fondazione Zucchelli a una studentessa della stessa Accademia, a cura di Federica Patti) e una stazione radiofonica, NEU RADIO – Nuova Emittente Urbana, voce che si rivolge al pubblico che, in questa fase, non può accedere al museo. 
Le artiste e gli artisti protagonisti del progetto sono, in ordine alfabetico: Ruth Beraha (1986, Milano), Paolo Bufalini (1994, Roma), Letizia Calori (1986, Bologna), Giuseppe De Mattia (1980, Bari), Allison Grimaldi Donahue (1984, Middletown, USA), Bekhbaatar Enkhtur (1994, UlaanBaatar, Mongolia), Eleonora Luccarini (1993, Bologna), Rachele Maistrello (1986, Vittorio Veneto), Francis Offman (1987, Butare, Rwanda), Mattia Pajè (1991, Melzo), Vincenzo Simone (1980, Seraing, Belgio), Filippo Tappi (1985, Cesena). 
La studentessa del 13° Spazio è Massiel Leza (1990, Madrid, Spagna).

In questi mesi in cui l’emergenza sanitaria ha inevitabilmente trasformato le interazioni tra le persone e tra le persone e gli spazi il Nuovo Forno del Pane ha esplorato le relazioni che si generano in uno spazio condiviso anche grazie all’ideazione di un Public Program che ha previsto diverse attività, principalmente on line e in presenza quando possibile: un programma di studio visit con curatori e una serie di incontri con artisti, scrittori, filosofi e poeti scelti dagli artisti in residenza. Italo Zuffi, Gianluca Didino, Lisa Robertson e Fabrizio Campagna sono stati i protagonisti di talk molto seguiti dal pubblico. 

Una riconfigurazione museale così concepita è stata possibile solo grazie alla volontà di mettere in atto una museologia radicale basata sulla ricerca scientifica e orientata alla produzione, capace di intensificare i principi di cooperazione e networking tra le istituzioni del territorio e, soprattutto, di rimodulare il rapporto con il pubblico, non più basato solo sulle opere ma sul “fare” arte, sulle pratiche, sul processo, sulla relazione e sull’uso di laboratori e materiali a disposizione. 
Sono nate così nuove collaborazioni, ad esempio tra gli artisti e NEU RADIO, tra questa e altre iniziative organizzate dal museo nelle proprie collezioni permanenti, in uno spirito rinnovato di condivisione dello spazio e delle risorse a disposizione, al fine di dare massimo vantaggio alla comunità culturale che di tutto questo ne fa parte, ne fruisce e beneficia.
Tra le iniziative più significative si segnalano due appuntamenti settimanali: tutti i mercoledì #LETTUREsulTavolo curato dal Patto per la lettura di Bologna propone un’intervista agli artisti sul loro rapporto con i libri e la lettura sul sito pattoletturabo.comune.bologna.it; tutti i giovedì il programma Breaking Bread – condividiamo l’arte su NEU RADIO fa sentire la voce degli artisti e indaga la loro poetica attraverso un dialogo in diretta, offrendo una panoramica sugli eventi artistici in città, in Italia e all’estero.

Il Nuovo Forno del Pane si realizza grazie al supporto del main partner UniCredit e ai partner Gruppo Hera, Gruppo Unipol, IMA.

Nuovo Forno del Pane
www.nuovofornodelpane.it
Instagram: @nuovofornodelpane
Facebook: NuovoFornodelPane

Informazioni generali 
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna 
tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org – info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
Twitter: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Istituzione Bologna Musei
www.museibologna.it
Instagram: @bolognamusei

foto a cura di Valentina Cafarotti e Federico Landi

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