Il Duo David al Vineyard Music Festival di Pedara: quando la ricerca incontra l’interpretazione

Il violoncellista Francesco Angelico e la pianista Giulia Russo sono i protagonisti del terzo appuntamento della Nova Academia Musica Aetnensis previsto per mercoledì 20 luglio alle ore 20.00, all’interno dell’azienda Mondifeso di Pedara. Il Duo catanese eseguirà per l’occasione le Sonate di Brahms, Debussy e Pilati, musicista napoletano prematuramente scomparso nel primo Novecento, troppo a lungo dimenticato.

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PEDARA- Il loro nome è una dedica alla Davidsbündler, la Lega di David, istituita da Robert Schumann allo scopo di preservare e difendere dai detrattori il valore assoluto della musica del suo tempo. Obiettivo condiviso dalla coppia di artisti catanesi, Francesco Angelico al violoncello e Giulia Russo al pianoforte, che dal 2018 ha fatto dell’interpretazione, del coinvolgimento ma soprattutto della ricerca, il punto di forza del Duo David. Tanto che a distanza di un anno dal loro debutto nella rassegna Domeniclassica di Trecastagni, mercoledì 20 luglio alle ore 20.00, tornano a suoneranno per la Nova Academia Musica Aetnensis, questa volta al Vineyard Musica Festival, co-organizzata con l’azienda vitivinicola Mondifeso di Pedara (via Tarderia, 121), alle pendici dell’Etna. «Siamo molto felici che il M° Carmelo Pappalardo – spiega Angelico – ci abbia nuovamente ospitato in un suo Festival. Ricordiamo il concerto dell’anno scorso come uno dei più belli che abbiamo eseguito e siamo certi che anche quello di Pedara, immerso fra gli odori e i sapori della natura, lo sarà altrettanto». Vincitori di numerosi concorsi fra cui il Premio interpretazione all’Internazionale Amigdala “per la loro esecuzione assai intensa e ricca di passione”, finalisti della residenza artistica promossa dal Comitato A.M.U.R.; in autunno il Duo debutterà alla Sala Apollinea del Teatro La Fenice di Venezia, a dimostrazione del fatto che la Sicilia è ancora una volta in grado di offrire grandi talenti, capaci di guardare ai geni del passato con uno sguardo proiettato al futuro. «Il nome Duo David, è il nostro personale omaggio – sottolinea Angelico – al compositore tedesco la cui musica si colloca tra la pura bellezza e un pizzico di follia».

Il concerto si aprirà, dunque, con la Sonata n.1 in mi minore op.38 di Johannes Brahms; ideata, scritta e rifinita tra il 1862 e il 1865 per l’amico Josef Gänsbacher. I primi due movimenti: Allegro non troppo e Allegretto quasi Menuetto, furono composti durante il soggiorno estivo a Münster am Stein mentre l’Allegro finale risale al tempo della visita a Lichtental, nei pressi di Baden-Baden. Brahms compose per la più tradizionale delle formazioni da camera, solo due volte nell’arco della sua carriera, a vent’anni di distanza l’una dall’altra e lo fece richiamandosi al Contrapunctus di Bach e agli stilemi classici. La serata proseguirà poi con Sonata n.1 per violoncello e pianoforte in re minore L144 di Claude Debussy, scritta in appena un mese durante l’estate del 1915. Il Prologo, si caratterizza per la dinamicità di tono e l’ironia di timbro, legati al violoncello, mentre nella Serenata si accentuano tutti quegli elementi brillanti e fantastici che raggiungono l’espressione massima nel Finale. «Questo percorso che parte da Brahms per arrivare a Debussy – spiega Russo – rispecchia il nostro personale cammino nella musica da camera. La Sonata del musicista e pianista tedesco è stata, infatti, la prima che abbiamo eseguito insieme, mentre quella del compositore francese è l’ultima che abbiamo studiato; entrambe testimoniano il modo in cui siamo cresciuti in questi anni. Fare musica insieme, infatti, arricchisce non solo nel rapporto con l’altro ma anche individualmente, sia come persone sia come musicisti». «Allo stesso tempo – gli fa eco Angelico – siamo di fronte ai capolavori di due musicisti che non hanno certo bisogno di presentazioni. Due modi diversi di intendere la musica: la prima più tradizionale, la seconda meno ortodossa in cui si indagano gli aspetti più sperimentali». Debussy offre lo slancio giusto alla Sonata per violoncello e pianoforte in re maggiore di Mario Pilati, compositore napoletano dei primi del Novecento prematuramente scomparso e ingiustamente condannato all’oblio. L’opera, composta durante il periodo milanese, è stata da poco pubblicata dall’etichetta Da Vinci a cura dello stesso Angelico. «Pilati fu un grandissimo talento – conclude il violoncellista – che a causa della guerra è rimasto per troppo tempo dimenticato. Devo dire, che fondamentale nel supportare le nostre ricerche è stato il complesso lavoro fatto dalla figlia, Laura Esposito Pilati, che ha riorganizzato l’intero corpus delle opere, rendendolo fruibile a tutti. E dal momento che mancava un’edizione per le stampe, mi riempie di orgoglio averla potuta pubblicare; in questo modo la sua straordinaria musica resterà immortale».

Per info e prenotazioni: 349 1046397 – namaect@gmail.com

Biglietto: intero euro 15,00, ridotto under 30 e over 65 euro 12,00.

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