Il blue di Fabio Gamba ci parla di musica e di malinconia

Il blue di Fabio Gamba ci parla di musica e di malinconia – Nuova edizione per ParmaJazz Frontiere Festival, la XXIII, che dal 21 ottobre al 1 dicembre offrirà, oltre ai tradizionali concerti e masterclass, anche presentazioni, incontri e una mostra fotografica di Fabio GambaAnother Kind of Blue. Sarà infatti questo il primo e importantissimo appuntamento, incipit di un progetto triennale di mostre, che proporrà, da domenica 21 ottobre a sabato 29 novembre presso l’Enoteca Ombre Rosse (Borgo Giacomo Tommasini, entrata da Vicolo Giandemaria 4), alcuni preziosissimi scatti di Fabio Gamba. File rouge della raccolta, appunto, il blue, dal titolo del celebre disco di Miles Davis Kind of Blue. Blue, secondo il significato inglese profondo di triste, melanconico.
Realizzata in coproduzione fra ParmaJazz Frontiere Festival NovaraJazz, con la collaborazione di Phocus Agencyla mostra è ad ingresso gratuito e verrà inaugurata il 21 ottobre alle 18,30.
Luciano Rossetti, fotografo di spettacolo con una lunga carriera alle spalle e socio fondatore diPhocus Agency, in un’intervista commenta così la mostra: “Una selezione di immagini (di Fabio Gamba) dalle quali esce in modo inequivocabile il suo carattere, il suo occhio un po’ malinconico, ma di grande qualità, uno sguardo composto da foto molto evocative”.  Infatti le foto rappresentano immagini di musicisti nei loro momenti più intimi, con tratti tristi e solitari, come a sottolinearne un’elevata capacità meditativa.
Fabio Gamba, da sempre amante della fotografia e della musica, è stato appassionato, oltre che dal cinema, dalla geometrica solitudine presente nei quadri di Hopper e dal bianco che si trova puntualmente dietro i soggetti catturati nelle foto di Avedon. Gamba decide dunque di fondere le sue principali passioni cominciando a praticare una fotografia di spettacolo. Direttamente dalle sue parole: “Fotografo l’uomo prima che il musicista. Sono maggiormente interessato a quello che succede intorno all’atto del suonare la musica, al prima e al dopo più che al durante. Aspetto cercando di carpire istanti, senza intervenire e modificare la scena, inseguo ritratti più intimi ed inconsapevoli. Istanti di tempo fuori dalla musica.”

Info e Prenotazioni
ParmaFrontiere – Tel 0521.238158 – info@parmafrontiere.it

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