I Rosso Marte dopo l’uscita di Ciao Freud si raccontano

Già anticipato dai singoli “Godi e persevera” e “Abbandonati alle cose“, esce la sera di sabato 22 ottobre 2022, il primo disco dei Rosso Marte, un EP dal titolo “Ciao Freud“. Il titolo descrive in maniera ironica il distacco dalla psicanalisi classica, perdendosi nei meandri del subconscio umano, vissuto con un viaggio sonoro che prende di petto l’ignoto, affrontandolo e uscendone a testa alta nella maniera più autentica e genuina possibile. “Ciao Freud” contiene cinque inediti registrati a fine marzo dello stesso anno presso il Crinale Lab, uno studio/laboratorio immerso nella natura romagnola che rispecchia l’anima analogica di questo primo lavoro. Luogo fortemente voluto dal duo romano, per l’approccio, l’etica e la gestione, al di fuori del caos cittadino, dove il processo creativo si evolve naturalmente scandito dall’alba e dal tramonto, dai pranzi e dalle cene in comunità con la squadra del crinale, dove si crea subito un’atmosfera familiare.

Li abbiamo incontrati.

  1. Nascete nel 2019, ma le prime registrazioni risalgono a marzo di quest’anno. Che cos’è successo nel frattempo? 

Ciao! Grazie per l’intervista. Nel 2019 ci conosciamo e cominciamo a fare qualche prova, senza sapere esattamente cosa sarebbe venuto fuori, poi è arrivato il covid e durante il lockdown ci mandavamo registrazioni via mail, le prime canzoni sono nate così. Una volta tornati in sala c’era una grande energia e finalmente nel 2021 abbiamo cominciato a suonare dal vivo. All’inizio di quest’anno ci sentivamo pronti per racchiudere tutto ciò in un primo lavoro in studio ed eccoci qua.

  1. Avete idea di cosa vada di moda, musicalmente parlando, oggi? Vi siete in qualche modo ispirati a qualcuno? 

Nelle epoche si susseguono sempre vari generi che rappresentano i linguaggi delle generazioni, oggi in Italia per esempio l’urban o la trap e l’Indie pochi anni prima, sono espressione di una grande fetta generazionale ma non sono certo gli unici linguaggi sulle scene. Sì, siamo attenti alle nuove uscite e alle nuove tendenze, la musica è la nostra linfa vitale, ne siamo affamati e ne cerchiamo molta da divorare, tra gli artisti Italiani più giovani apprezziamo Tutti Fenomeni, Lucio Corsi, Davide Ambrogio.

  1. Avete seguito il percorso musicale dei Verdena? Forse l’alternative non è ancora pronto a morire? 

Il Rock alternativo Italiano non ha mai avuto vita facile ma quello che abbiamo è di ottima qualità. I Verdena sono una band iconica nel panorama italiano, da prendere come esempio. Non crediamo che le scene musicali tendano a morire, piuttosto a trasformarsi. Tante cose tornano in varie epoche con nuove vesti, i generi musicali si miscelano continuamente ed è un bene per la creatività. L’unica morte che gioverebbe alla musica è quella delle cover band. Andate ad ascoltare chi fa musica propria, non il surrogato di qualcun altro.

  1. Come mai avete scelto “Ciao Freud” come titolo del vostro primo EP? 

Sono cinque canzoni che portano nei diversi mondi del proprio inconscio. È come un viaggio psicanalitico verso la risposta finale al dilemma: “Siamo riusciti a risolvere i nostri demoni interiori?” Spetta solo a chi ascolta trarre le conclusioni, noi ironicamente e ambiguamente lasciamo il saluto a Freud lì, sarà un benvenuto o un addio? Fatecelo sapere dopo l’ascolto. Noi abbiamo scelto questo titolo anche per esprimere il distacco, seppur in maniera ironica, dal padre della psicanalisi classica, da una visione tanto distante dal nostro tempo quanto radicata nella nostra cultura. Nel brano finale “A Guardare La Morte”, per esempio, vogliamo comunicare il nostro rifiuto di quella irrisolta pulsione di morte freudiana, che ci vuole far credere all’autodistruzione e all’aggressività della natura umana: per noi la cura c’è ed è l’arte. Il brano infatti finisce come inizia anche per sottolineare il ciclo della vita, di cui la morte fa parte. Se si nasce, si muore, perché non liberarci di questo tabù? Possiamo vivere accettando che la morte sia parte della vita senza temerla e senza l’ossessione di questo impulso.

  1. Chi dei due è quello più ambizioso?

Siamo due persone molto diverse ma complementari, entrambi ambiziosi, una qualità necessaria per fare questo mestiere. Diciamo che ognuno ha la sua visione della vita, ma ci incontriamo molto sul fatto di voler far diventare i Rosso Marte il nostro lavoro principale.

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