I Canostra si raccontano

Esce venerdì 5 maggio 2023 “Canostra”, primo EP dell’omonima band veronese, già anticipato dai singoli “Fare il morto a galla” e “Fermo immagine”. “Canostra” vuole significare sentirsi a casa, al sicuro nella propria comodità e intimità, ma anche in compagnia delle proprie incertezze, riflessioni più profonde ed esistenziali. Ciascuno di questi 6 brani racconta un aspetto della vita, un’analisi altamente introspettiva, un’esperienza che chiunque può aver sperimentato e che può ora ascoltare sulla poltrona nel salotto di casa, attorno al calore di un fuoco insieme agli amici più fidati o al buio nel silenzio della propria camera. 

Qual è stato il momento che vi ha fatto capire che la musica era la vostra strada?

Fare musica è una necessità che ha caratterizzato tutti i membri dei Canostra anche prima che si formasse il gruppo. Non sappiamo se sarà la nostra strada, senz’altro è una via che abbiamo intenzione di percorrere e in cui ci auguriamo di restare a lungo, magari lasciando delle impronte più o meno indelebili, che siano nel nostro piccolo e speriamo non solo. Saggi sguardi, tra l’altro, inizia proprio con dei rumori di passi, l’EP “Canostra” è il nostro cammino che è appena cominciato.

Raccontateci “Canostra” in qualche riga.

Canostra è il nostro primo EP, completamente autoprodotto da noi con la preziosa collaborazione e amicizia di Cristian Volpato. Una prima lavorazione dei pezzi, in particolare di “Saggi Sguardi” e “Fermo Immagine”, è iniziata a fine 2020 e ha visto zone rosse e passaggio di bozze e idee per via telematica, mentre le registrazioni definitive sono andate da marzo 2022 a febbraio 2023. Canostra è un disco introspettivo, in cui vengono affrontati pensieri, profonde riflessioni e ricordi. Potremmo dire che è un’analisi dell’io interiore. Canostra infatti vuole essere quel luogo sicuro in cui poter essere se stessi, con le proprie comodità ma anche le fragilità.

Qual è l’aspetto della vostra musica di cui siete più fieri?

La sincerità con cui ci rapportiamo verso la nostra musica. Nei brani e sul palco cerchiamo di essere al 100% autentici, senza filtri. Per cui cerchiamo anche di non filtrare ciò che scriviamo attraverso leggi non decise da noi, crediamo che essere sinceri in un mercato così vasto e frenetico possa essere un salvagente e possa farci apprezzare e far entrare le nostre canzoni nel cuore di chi le ascolta.

Qual è invece il vostro tallone d’Achille, l’aspetto su cui sentite di dover migliorare?

Probabilmente a livello scenico e di spettacolo possiamo ancora fare molto, con l’esperienza e palchi e pubblico si spera sempre più grandi e numerosi avremo la possibilità di uscire dalla nostra comfort zone e sperimentare. Già adesso cerchiamo di rendere i nostri concerti non solo un’esperienza uditiva ma anche visiva ad esempio, con visuals create appositamente, luci, insomma cerchiamo di non accontentarci.

Come sperate di continuare la vostra esperienza?

Speriamo di portare il più possibile in giro il disco, possibilmente fuori dalla nostra bolla veronese che comunque cerchiamo di alimentare per crearci una fan base quantomeno locale. A livello creativo le risorse non ci mancano, in cantiere ci sono già numerosi pezzi più o meno pronti che sicuramente entreranno a far parte di un progetto discografico più strutturato ed elaborato; alcuni li stiamo già portando live, chissà che evoluzione subiranno prima di rimanere “impressi” su nastro (si fa per dire). Siamo molto curiosi di vedere come sarà la risposta del pubblico a questa nostra opera prima.

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