Grisù, Giuseppe e Maria dal 20 dicembre al Teatro Vittoria di Roma

Un sacerdote ed il suo strampalato sagrestano, due sorelle nei guai e il fascinoso farmacista del paese ci prendono per mano e ci conducono in una sagrestia di Pozzuoli, nell’Italia povera e appassionata degli anni cinquanta. Sono tempi di miseria, la guerra è finita da poco, i mariti sono emigrati per trovare lavoro e ognuno fa quello che può per tirare avanti.

 

Gianni Clementi, autore di eleganti testi tra i quali ricordiamo “Cappello di carta” e “L’Ebreo” ci presenta questa volta uno straordinario e appassionante affresco dell’Italia degli anni Cinquanta, che fa ridere ed emozionare. Una commedia che ci porta indietro nel tempo, in quegli anni dove le difficoltà della vita erano tante, ma c’era la voglia cambiare; in un’Italia dove i sogni erano spesso affidati a chilometri e valige di cartone, a una canzone, a una miniera lontana, a un pallone.

 

Note di regia di Nicola Pistoia

 

Mettere in scena “Grisù, Giuseppe e Maria” mi è parsa un’ azione naturale. Semplice.

Non ho memoria di grosse fatiche. O meglio, la piacevolezza che ho provato sin dalla prima lettura del testo, ha fatto si che il resto venisse tutto da sé. Il primo pensiero che suscita l’incontro con la penna di Clementi, è stato: “… abbiamo a che fare con una scrittura dove troviamo tutto: vizi, virtù, gioie, tragedie e cliché. Ci troviamo gli atteggiamenti più vari. Ci troviamo gli uomini e le donne del nostro quotidiano”. I personaggi che frequentano le sue commedie sono il nostro vicino di casa. Questo si traduce, a mio avviso, in linfa buona per chi conduce e ispirazione alta per chi interpreta.

 

Avvalso della collaborazione di attenti professionisti: scenografo, light-designer, costumista, tecnici e dell’inseparabile amico ed eccelso attore Paolo Triestino. Il segreto è stato abbandonarsi alla Storia, Paolo, io e gli altri meravigliosi compagni di questa avventura: Franca Abategiovanni, Sandra Caruso e Diego Gueci.

 

Per la serata di Capodanno doppio spettacolo:

ore 20,00 posto unico numerato 35 euro

ore 23,00 posto unico numerato 45 euro

Nell’intervallo di entrambe le rappresentazioni la compagnia brinderà all’anno nuovo con il pubblico in sala

 

Dal 20 dicembre all’8 gennaio al Teatro VittoriaPiazza S. Maria Liberatrice, 10

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