“Ho voluto seminare il bello per le strade che viviamo ogni giorno”.
Lorenzo Marini, artista
“Gli obelischi di Lorenzo Marini sono lo specchio della nostra esistenza. L’artista diventa in queste opere una sorta di archeologo del futuro. Le sue “lettere liberate” sono geroglifici contemporanei che raccontano vizi e virtù della nostra società: il culto della forma e dell’esteriorità è in fondo la storia dell’umanità che non può che vivere in bilico tra essere e apparire”.
Sabino Maria Frassà, curatore del progetto artistico
Dopo il successo delle installazioni di Siena, Milano, Roma e Firenze, l’arte di Lorenzo Marini si fa sempre più sociale e installativa, invadendo letteralmente tutta la Regione delle Marche. Con Go-go Obelisk prende il via la più grande disseminazione artistica dell’artista capostipite della “Type Art”.
50 opere, 2 sedi istituzionali (Palazzo Buonaccorsi di Macerata e il Teatro Politeama di Tolentino) e 4 installazioni (a Macerata, Tolentino e Recanati) sono gli incredibili numeri alla base del nuovo progetto “Free Type: Go-go Obelisk” di Lorenzo Marini curato da Sabino Maria Frassà e visitabile-visibile fino al 14 novembre.
“Protagonisti assoluti sono la bellezza e la libertà”. Spiega l’artista: “Dopo quello che tutti noi abbiamo vissuto, è il tempo di liberarci per andare avanti. Io ho cominciato liberando le lettere dalla schiavitù della loro funzione. Attraverso la corrente artistica della TypeArt ho voluto scardinare alla base il modo stesso in cui parliamo e ragioniamo. È tempo di celebrare la bellezza del Mondo, partendo dalla geometria che compone le lettere, abbandonando il gregge della tipologia alfabetica. Dobbiamo pensare “out of the box”, dobbiamo reinventarci. Partiamo dalle lettere che non sono necessarie solo per leggere o per scrivere, ma possono essere la base stessa per alimentare la fantasia e l’immaginazione.”
Come sottolinea il curatore Frassà “L’arte per Lorenzo Marini è un percorso di catarsi volto a trovare la Parola. L’arte rappresenta quindi quel senso non sempre così ben definibile, ma che ha riempito e riempie ogni giorno la nostra vita quotidiana”.
L’artista nelle Marche è riuscito a dare forma per la prima volta a un’azione diffusa di disseminazione di arte su un territorio vasto quanto un’intera Regione. Grazie alla collaborazione con la Guzzini, l’artista ha avuto così modo di liberare pienamente la sua arte nello spazio, diffondendo su tutto il territorio delle Marche le inedite installazioni Go-go Obelisk. Lorenzo Marini spiega che “Ho voluto seminare il bello per le strade che viviamo ogni giorno. I miei 10 obelischi sono fatti di specchi e delle mie lettere liberate. Nascono per accompagnarci nella nostra vita quotidiana, riflettendo la nostra ritrovata libertà e mostrandoci la bellezza di ciò che ci circonda. Non solo, saremo noi stessi parte delle opere d’arte riflettendoci in esse. Ho perciò scelto di cominciare questa disseminazione diffusa d’arte dai miei luoghi del cuore delle Marche: da Tolentino, città che ospita la Biennale dell’Umorismo che ho diretto per anni, a Recanati, culla della letteratura italiana, a Macerata, che considero luogo eccezionale di sintesi tra tradizione e innovazione, tra estetica ed etica”.
In merito agli obelischi Sabino Maria Frassà spiega così il significato di queste opere: “Gli obelischi di Lorenzo Marini sono lo specchio della nostra esistenza. Le nuove lettere di Marini possono essere considerate come una sorta di evoluzione degli antichi geroglifici egizi: questi nuovi types, così come ama definirli l’artista, sono costruiti a partire da simboli e loghi legati alle lettere per vicinanza semantica o di forma. L’artista diventa un archeologo del futuro. Il risultato è un impossibile nuovo alfabeto visivo di cui la grammatica e la sintassi devono essere ancora scoperte o inventate. In questo modo le “lettere liberate” di Marini sono i geroglifici della contemporaneità che raccontano vizi e virtù della nostra società: il culto della forma è in fondo la storia della stessa umanità che non può che vivere in bilico tra essere e apparire”.
Lorenzo Marini è un artista italiano che vive e lavora fra Milano, Los Angeles e New York. Marini ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova, ma si è laureato in architettura e ha lavorato con successo nel mondo della pubblicità per trent’anni. Tra le sue ultime mostre personali si ricordano: “Di Segni e di Sogni” a Santa Maria della Scala di Siena, “Alphatype21” all’Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, “Dal Silenzio alla Parola” alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e “Out of Words” al Gaggenau Hub di Milano.
Nel 2016 Marini ha un’intuizione artistica che lo porta a celebrare la bellezza delle lettere. Nel 2017, forte di questo successo, crea il “Manifesto per la liberazione delle lettere” diventando, di fatto, il caposcuola di un nuovo linguaggio artistico: quello di dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, liberando così le lettere dall’obbligo della funzione, per celebrarne la pura bellezza intrinseca. Le opere pittoriche di Marini possono essere lette come la traduzione in arte contemporanea di campagne pubblicitarie, con una rigorosa logica degli spazi e degli equilibri, nella sua prima ricerca sui Visual. Così come possono essere lette come un pensiero rivoluzionario sulla bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo, in questa seconda fase artistica.
Dal 2017 l’artista collabora attivamente con CRAMUM.