Gli intrecci amorosi de Le nozze di Figaro al Teatro Alighieri di Ravenna

Gli intrecci amorosi de Le nozze di Figaro al Teatro Alighieri di RavennaUn gioiello senza tempo il cui immenso orizzonte è l’animo umano, conteso fra amori e contrasti, fedeltà e tradimento; ma anche una folle giornata che sviluppa brillantemente le potenzialità comiche offerte dal conflitto fra servi e padroni e dalla satira sulle classi privilegiate. Le nozze di Figaro sarà sul palcoscenico del Teatro Alighieri venerdì 22 e domenica 24 febbraio (rispettivamente alle 20.30 e alle 15.30), per coronare il percorso della trilogia Mozart/Da Ponte in collaborazione con il Festival di Spoleto e il Teatro Coccia di Novara. Dopo Così fan tutte e Don Giovanni presentate nel corso delle precedenti Stagioni, Le nozze – la prima delle tre opere italiane del compositore su testo dapontiano – conclude il progetto che ha visto impegnati da una parte il regista e direttore del festival spoletino Giorgio Ferrara, affiancato dai pluripremiati Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo alle scene e da Maurizio Galanti ai costumi, dall’altra l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” in quest’occasione diretta da Erina Yashima.

Composta fra il 1785 e il 1786 e in scena per la prima volta al Burgtheater di Vienna, l’opera inaugura la collaborazione fra Mozart e Lorenzo Da Ponte, uno straordinario incontro – fra i più importanti della storia della musica – capace di produrre altri due capolavori del teatro lirico. Fortunatissimo anche l’incontro fra Teatro Alighieri, Festival di Spoleto e Teatro Coccia di Novara, che – sempre con la presenza in buca dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini – ha portato in scena l’intero trittico dapontiano. Mancava all’appello, a Ravenna, proprio il primo tassello della trilogia: la regia di Giorgio Ferrara – ripresa da Patrizia Frini e in sapiente equilibrio fra innovazione e tradizione, capace di rifuggire facili realismi quanto le tentazioni della modernizzazione a ogni costo – si sposa compiutamente alle scene del duo da Oscar Ferretti-Lo Schiavo, raffinatamente calibrate in una successione di quattro sipari aperti e dipinti, pochissimi – e per questo più spiccatamente simbolici – arredi di scena. Sorprendenti i costumi di Galante, di un barocco fantastico e cinematografico che si tinge di bianco, rosso, giallo, blu.

Il soggetto del libretto è quello de Le mariage de Figaro di Beaumarchais, commedia di pochi anni precedente; nel corso di quattro atti la storia si sviluppa – densa di complicazioni, recitati e colpi di scena – attorno al tentativo del Conte d’Almaviva di imporre lo ius primae noctis a Susanna, promessa sposa di Figaro e cameriera della Contessa. Tra mariti beffati, scaltre dame di compagnia, nobilastri e camerlenghi, Figaro sottrae la promessa sposa alle mire del conte, che finisce gabbato, deriso e costretto ad acconsentire alle nozze dei suoi servi. Acuta metafora delle fasi dell’amore, pungente riflessione sul rapporto fra classi privilegiate e subalterne, Le nozze di Figaro è una manifestazione dell’essenza stessa del teatro musicale e punto di riferimento assoluto della cultura musicale – e non solo – sin dal suo debutto.

Alla guida della Cherubini Erina Yashima: allieva della prima edizione della Riccardo Muti Italian Opera Academy, vincitrice della posizione di assistente direttore della Chicago Symphony Orchestra intitolata a Sir Georg Solti, Yashima torna all’Alighieri dove ha già diretto la Cenerentola di Rossini nella Stagione 2016/17 e dopo il debutto a Salisburgo nella stessa estate. Il Coro San Gregorio Magno è invece preparato da Mauro Rolfi. Nei panni del Conte di Almaviva Vittorio Prato, mentre sua moglie la Contessa Rosina è Francesca Sassu. Figaro è Simone del Savio e la sua promessa sposa Lucrezia Drei. Il paggio Cherubino è Aurora Faggioli, mentre Barbarina, la figlia del giardiniere Antonio (Jonathan Kim), è Leonora Tess. Ion Stancu veste i panni del medico Bartolo, Isabel De Paoli quelli della governante Marcellina. Jorge Juan Morata e Riccardo Benlodi sono rispettivamente il maestro di cappella Don Basilio e il giudice Don Curzio, mentre Carlotta Linetti e Simona Pallanti sono due contadine.

Da un’opera composta a soli tre anni dalla Rivoluzione Francese, a un titolo che ha la Rivoluzione per contesto esplicito: la Stagione d’Opera continua con Andrea Chénier di Umberto Giordano, in scena venerdì 8 e domenica 10 marzo, nuova produzione con la regia di Nicola Berloffa e Giovanni Di Stefano alla direzione dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna.

Teatro di Tradizione Dante Alighieri | Stagione d’Opera e Danza 2018/19
Gli intrecci amorosi de Le nozze di Figaro
Venerdì 22 alle 20.30 e domenica 24 febbraio alle 15.30

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org

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