Femminicidio, la storia di Nunzia

Si è svolta il 25 marzo la presentazione del libro di Adelaide Camillo “Gli occhi blu di Nunzia”, all’interno del Mondadori Bookstore di Piazzale Tecchio, Napoli, un noto riferimento culturale della X Municipalità da ormai quindici anni.

Gabriella Paparone ha accolto amabilmente, come nel suo stile, l’autrice Adelaide Camillo, l’avv. Titti Guazzo, assessore alle Pari Opportunità della X Municipalità (a cui si deve il progetto “Anche qui lavora Angela”*) e Mariarosaria Castellano, la sorella di Nunzia che il 14 novembre 2003 venne

“uccisa da colui che diceva di amarla”

Presenti nello spazio Mondadori anche gli studenti della III H del Liceo Classico Garibaldi (NA), che, nel corso dell’anno scolastico, hanno letto il libro e approfondito il tema della violenza di genere e delle relazioni affettive, soffermandosi sulla comprensione della tossicità di certi legami.

La storia di Nunzia è quella di una giovane donna cresciuta negli anni Ottanta: solare e spensierata, piena di energia, con una famiglia meravigliosa alle spalle. Studia, viaggia, entra nell’azienda di famiglia e si innamora. Dell’uomo sbagliato, che -incapace di gestire il rifiuto, l’abbandono e la chiusura del rapporto- ricorre al pugnale per esprimere la sua frustrazione, spezzando, a soli 31 anni, la vita di Nunzia.

Il messaggio che Mariarosaria Castellano intende rivolgere -attraverso questa narrazione in prima persona-  alle giovani generazioni, senza distinzione di genere, è di imparare, innanzitutto a riconoscere, fin da subito, i segnali di una gelosia che non deve essere letta come una dimostrazione di affetto bensì come il segno di un malessere più profondo (troppo spesso maschile) che cela il desiderio di sottomettere l’altro perchè visto e vissuto ancora alla stregua di un oggetto. Laddove non si riscontri una rapida ed incisiva risposta della famiglia, che è sempre il primo attore e al contempo la prima vittima di tali dolorose vicende, i ragazzi possono rivolgersi alla scuola e alle associazioni come quella che i familiari di Nunzia hanno fondato.

L’unico modo per le donne di non finire in un rapporto tossico, come suggerisce l’autrice del libro, è rendersi economicamente, psicologicamente ed emotivamente libere.

Libere di amare e di poter dire anche no se l’amore ti soffoca, ti isola, ti distrugge.

*Alcune attività commerciali del territorio hanno affisso un cartello con questa scritta, segno che una donna che si sentisse minacciata da uno stalker o inseguita da un malintenzionato, può chiedere aiuto attraverso questo codice.

 

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