Fanfara Ciocarlia, appuntamento ai Giardini di Via Filippo Re di Bologna

“A volte, quando dico alla gente che vengo da Zece Prajini pensano che venga dall’altro capo del mondo. Ma qui, all’altro capo del mondo, è il posto giusto per fare musica” racconta il trombettista Costica “Cimai” Trifan.

Zece Prajini (che significa letteralmente “dieci campi”) è un villaggio di appena quattrocento anime circondato da montagne delicate e piste polverose, situato ad est della Romania, a due passi dalla ex repubblica sovietica di Moldova. Nelle sere, quando i venti si calmano, si sente l’eco delle fanfare che scendono dai pendii circostanti. È da qui che vengono i dodici musicisti zingari che compongono Fanfara Ciocårlia, l’ospite martedì 15 luglio al BOtanique.

 

Le origini delle fanfare rom devono essere cercate nelle bande militari turche che sono arrivate all’inizio del diciannovesimo secolo. Allora, l’occupazione degli ottomani nei Balcani ha avuto un’influenza considerevole che può essere sentita chiaramente nella musica attraversando Bulgaria, Macedonia, Serbia e Romania. L’arte della musica è stata trasmessa di generazione in generazione da tempi immemorabili.

La Fanfara Ciocårlia suona con un talento nato per i ritmi complicati ed i tempi dizzy. I balli tradizionali dalla Romania e i ritmi dalla Turchia, dalla Bulgaria e dalla Macedonia sono suonati con i corni, le trombe, i clarinetti e i timpani. Ogni fine settimana gli strumenti sono tirati fuori per essere suonati alle nozze e in altre occasioni cerimoniali. Sono suonati spesso senza sosta per oltre trenta ore. Per ogni momento differente nella vita c’è una parte adatta: geamparale, sîrba, hora e, se l’umore lo richiede, un ruseasca racy.

Esiste una simbiosi meravigliosa fra i musicisti più anziani e i più giovani. Ci sono gli anziani che fedeli alle loro tradizioni danno il via alle feste e ci sono i giovani che strizzano l’occhio alla musica internazionale di Bollywood e Hollywood e attendono il loro momento.

Ecco cos’è la Fanfara Ciocårlia: un giorno a Dieci Campi con la polvere e i matrimoni, il giorno dopo sull’aereo per il Giappone o chissà dove.

 

Martedì 15 luglio sarà a Bologna, sul palco allestito nei giardini universitari di via Filippo Re per un Balkan party che promette tanta energia e coinvolgimento.

Le prime note sono previste per le ore 21.30.

L’ingresso è ad offerta libera.
Il BOtanique apre ogni sera alle 19,30 e al suo interno è possibile anche cenare o sorseggiare un drink all’Enoteca Des Arts, assaggiare frullati e insalate di FraGola e curiosare fra gli oggetti di Semm Store.

È possibile inoltre acquistare la BOtanique Card, che al costo di 10 euro dà diritto a sconti sia all’interno del BOtanique che nei numerosi esercizi che hanno aderito all’iniziativa.

Per informazioni: www.botanique.itwww.estragon.it

 

 

BOtanique 5.0 fa parte del cartellone di bè-bolognaestate del Comune di Bologna.

Articolo precedenteMusicarivafestival al via
Articolo successivoGiovanni Lindo Ferretti sul palco del BOtanique di Bologna